Arcano la Settima Era

93° capitolo

La partenza

La nave, che sarebbe stata utilizzata per la Missione, fu costruita utilizzando le parti migliori e non danneggiate della flotta Jakueros, insabbiata nel delta del Kruill. Da quegli scheletri senza vita furono anche recuperate la mappe che ci avrebbero aiutato a trovare la giusta rotta verso Dresde, alcuni dei cannoni che furono però posizionati nella stiva per essere riutilizzati sull'isola e non in una battaglia sul mare... ed anche tutte le uniformi e le insegne nemiche. La nuova imbarcazione fu battezzata Esperantia prima di essere calata nel tratto finale del del Kruill dal bacino interno, dove i carpentieri l'avevano assemblata.

Il comando di bordo fu assegnato a Shetter, figlio di Bahia, che aveva navigato a lungo con un'altra grossa imbarcazione nel tratto di mare aperto al largo della costa fare pratica. Con l'anziano padre al suo fianco, portò la nave al centro della corrente e si preparò a manovrare con le vele spiegate, per discendere il canale principale del delta e raggiungere il porto di Akral. Con loro, solo pochi marinai e qualche carpentiere che li avrebbero accompagnati nella navigazione di collaudo fino a Tannino.

L'isola era stata fortificata e costituiva la prima linea di difesa della Terra dell'Arcano. Ospitava in pianta stabile un gruppo di Amazzoni specilizzato nel combattimento sulle scogliere e disponeva di numerosi cannoni sui picchi più inaccessibili e protetti. Ad attendere l'Esperantia c'erano anche Berserk coi Guerrieri Artes e Vendicatore coi suoi Dragoni Dulkar.

Il giorno successivo, si unì al gruppo Cutter, un Esploratore Lokot, maestro d'armi con un'agilità sorprendente, nonostante la mole. Kikka e Teodolinda giunsero invece su Tannino qualche giorno dopo, portandosi appresso due enormi bauli dal contenuto misterioso. L'ultima ad arrivare, accompagnata da Mabel, Vice Comandante delle Amazzoni Froll, fu Eve, scelta per la Missione in virtù della sua dotta conoscienza di lingue arcaiche.

- Cosa stiamo aspettando ancora? - grugnì Berserk, roteando la sua pesante ascia con gesti sempre più nervosi.

- Il vento di ponente, - rispose Shetter, allungando lo sguardo verso le sentinelle sulla parte più alta della scogliera - sarà il suo potente soffio a spingerci verso l'ignoto.

- Mi permetto di dissentire, - intervenne Vendicatore, accompagnato come un ombra dal suo vice, Silver Wind e da Ace, il Comandante dei Guerreri Caliur, in visita su Tannino con alcuni dei suoi uomini - è ignoto ciò che non conosciamo... ma noi sappiamo perfettamente verso quale meta veleggeremo.

- Trovare Dresde in mezzo al mare, - continuò Shetter - sarà come scovare una Hibryan tra i canneti di Nosambra.

- Le Hibryan scivolano sotto il pelo dell'acqua e si muovono costantemente nel silenzio più assoluto, - commentò Vendicatore - la fortezza di Hamok invece è qualcosa di tangibile e inamovibile... dobbiamo solo navigare nella sua direzione ed il vento del nord ci porterà certamente a destinazione.

- Vendicatore è proprio il tuo nome? - gli domandò Teodolinda.

- Sono Jonathan Lucas McRazian, questo è il mio vero nome. Ma sono meglio conosciuto come il Vendicatore. Questo soprannome mi è stato dato da tutti quelli che mi hanno visto all'opera e che mi hanno affibbiato anche l'appellativo di "Scorpione" per la silenziosità delle mie azioni. Non sono un cuore totalmente buono ma ho un grandissimo senso della giustizia e, quando questa viene a mancare, allora provo un irrefrenabile desiderio di fare qualcosa. Sono un animo libero, viaggio molto e non sopporto qualsiasi tipo di banalità.

- ...e soprattutto parli troppo! - intervenne Berserk, indispettito dall'idea di partire verso l'ignoto - Abbiamo le mappe dei Jakueros e lì si vede benissimo dove sta questa maledetta Dresde, com'è mai possibile che non sappiamo dove stiamo andando?

- Il mare non è la terra e il vento non spira mai nella stessa direzione, - spiegò Shetter - e non esiste un riferimento sicuro.

- E' proprio questo che stavo cercando di spiegare a Jonathan Lucas McRazian, - esclamò Teodolinda - ma non sono d'accordo sul fatto che non esistano riferimenti certi. Le stelle lo sono e dalla parte più alta del cielo ci osservano e ci guidano.

- Le stelle cambiano sempre, - obiettò il Comandante dell'Esperantia - come possiamo prendere come riferimenti delle luci che non si trovano mai nello stesso posto?

- Seguendo le mappe delle stelle che ho portato con me! - rispose la colta Amazzone - E' vero che le stelle si muovono, ma la loro posizione è uguale nella stessa notte di ogni anno.

- Quindi tu puoi sapere come saranno ordinate nel cielo in ognuno dei prossimi giorni?

- Si... ma è importante, anzi, è basilare, che il passare del tempo sia segnato con una precisione assoluta. - Così dicendo, srotolò una grossa pergamena che portava con sé e la alzò verso il sole. La luce passò nei piccoli fori praticati nella mappa e andò a disegnare sul ponte della nave una sorta di cielo stellato. - Questa sarà la posizione delle stelle durante questa notte! - spiegò, lasciando tutti senza parole.

Dopo un lungo e imbarazzante silenzio, prese la parola Berserk: - Non ho capito cosa c'entrino le stelle, il sole e i buchi nella pergamena... ma tutto il resto mi è chiaro.

Fu inutile cercare di spiegargli che nei grossi bauli di Teodolinda c'erano tante mappe delle stelle quanti sono i giorni dell'anno Arcano, ma quel che non poteva sapere è che lei stessa aveva ancora molti dubbi sui propri studi astrologici. Li confidò la notte stessa a Kikka, estasiata dal mistero del cielo stellato. - A volte qualcosa non mi torna, - le spiegò - è come se le stelle si spostassero, seppur di poco, a seconda se le guardo da Nistra o Nakir.

La Strega prese la pergamena del giorno e cercò di sovrapporla alla volta celeste. - In effetti non coincide perfettamente, - commentò - non può essere che la mappa si sia allungata o accorciata per effetto dell'usura?

- Avevo già pensato a questo problema, - rispose Teodolinda, facendosi pensierosa - ma se riporto questa pergamena a Launam, dove l'ho creta, tutto coincide con assoluta precisione.

- Dunque le stelle appartengono alla Kioskas da cui sono state guardate?

- Avrò bisogno del tuo aiuto nei prossimi giorni... e soprattutto della tua conoscienza magica per cercare di trovare Dresde... o sarà la fine per tutti noi.

- Io invece mi chiedo perché Nimira abbia voluto mandare una Strega e non una Sacerdotessa a conoscere questo popolo di Amazzoni.

- A questo quesito credo di poter rispondere io. - esordì Eve, avvicinandosi al fuoco - Non sono i nostri Dei a dover essere imposti, ma i nostri misteri occulti a dover incuriosire! Ho passato i primi anni della mia vita al Tempio... poi mi sono arruolata nelle Froll perché in disaccordo con gli insegnamenti delle Sacerdotesse.

- Sei pagana? - le domandò La Strega Suprema.

- No... - si affrettò a spiegare - io credo in Farahir, in Athenas, in Arawen e persino in Moghul. Ciò che non sopporto è che si debba essere obbligati a credere, invece di essere liberi di farlo. E questo Nimira lo sa bene.

- Quindi l'assenza delle Sacerdotesse non è stato deciso solo per preservare la loro purezza dai Jakueros? - chiese Teodolinda.

- La nostra amata Imperatrice ha imparato dal dolore quanto sia importante rispettare le credenze e le diversità degli altri popoli. Le sue decisioni sono sagge e prudenti perché probabilmente ha capito quanto sia determinante per la Terra dell'Arcano vincere questa battaglia.

La mattina successiva, i fischi delle Amazzoni di vedetta sulla scogliera riempirono il campo. Shetter uscì di corsa dalla torretta dell'Esperantia e cercò di interpretarli. Non ci volle molto a capire che le nuvole nere avevano ammantato la Cordigliera. - Arriva il vento del nord! - urlò a squarciagola - tutti coloro che devono partire per la Missione salgano immediatamente sulla nave!

Quelli che seguirono, furono momenti di totale confusione, con Berserk che si faceva largo tra i suoi uomini urlando come un ossesso e Vendicatore che spronava i suoi Dragoni alal carica come se fosse basilare la conquista del ponte della nave prima di chiunque altro. E in quel caos qualcuno finì in mare, qualcun altro restò ingarbugliato tra le cime sotto gli occhi disperati del Comandante, troppo dedito all'ordine per accettare che quel mucchio selvaggio abbordasse in tal modo l'Esperantia.

Quando tutti furono a bordo, Bahia diede l'ordine di issare una vela pilota per dare allo scafo la minima forza necessaria a lasciare la baia di Tannino. La grossa catena dell'ancora si tese all'inverosimile e bloccò ogni movemento sul nascere.

- Non riusciamo ad issarla, - gridarono i carpentieri - probabilmente si è incagliata nelle rocce del fondale!

- Dobbiamo liberarcene, - diede ordine Shetter - altrimenti rischiamo di rompere l'albero maestro che non può reggere a lungo questo sforzo!

A risolvere la situazione nel panico più assoluto, dove ognuno cercava a modo suo di sganciare la catena, ci pensò il solito Berserk, che spezzo uno dei grossi anelli metallici con un poderoso colpo d'ascia. - Ma pork... - sbraitò - è mai possibile che non abbiate pensato prima a liberare il carro prima di incitare al galoppo i cavalli?

Nonostante l'abbrivio non fosse stato dei migliori, l'Esperantia imboccò lo stretto che dava accesso al mare aperto e, seppur con un lento beccheggio, cominciò a navigare sulla rotta di Atkrasia.

- Fate l'appello delle persone a bordo e la conta delle merci, - ordinò Shetter, visibilmente nervoso - e che la pergamena dei conteggi mi sia portata prima del tramonto.

Ben presto furono issate tutte le vele e il vento cominciò a soffiare sempre più costante. La missione era di fatto cominciata.

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Abel Wakaam