
Arcano la Sesta Era
87° capitolo
Fuoco dalla cima

Asiram chiamò Berserk accanto a sé con la scusa di aiutarla a scendere
da una roccia, gli mise una mano sul cranio e lo fece abbassare dietro
il costone. Kristal, intuita la malaparata, si affrettò a nascondersi,
invocando sottovoce la Dea.
Solo Xar
restò accanto ai due scopritori del Marv, allungò lo sguardo verso la
zattera, adibita a bersaglio in mare aperto, e scosse il capo.
Aragon armeggiò
ripetutamente con le leve che alzavano e abbassavano i tronchi, Nurah
controllò le corde che ancoravano la grossa canna metallica alle rocce
circostanti, poi, insieme... cantarono e ballarono un rito propiziatorio,
alzando al cielo l'Artaca.
- Che succede, - domandò Berserk, stupito - hanno annusato la polvere
e sono già entrati in coma?
Fu allora
che un boato immenso scosse l'intera isola, e una nuvola di fumo si levò
dalla cima, inghiottendo tutti quanti in una coltre di fuliggine.
- Funziona!
- urlò Aragon, tossendo come un cavallo bolso. - Funziona, si funziona!
- gli fece eco Nurah, cercando di togliersi un tizzone ardente dall'intricata
capigliatura. Xar invece sembrava scomparso nel nulla e cominciammo a
preoccuparci per lui, finché non sbucò tutto sanguinante da un cespuglio
di rovi.
In mezzo
a quel fumo era impossibile vedere dove fosse finito il colpo, Aragon
interrogò l'Amazzone di vedetta su quanto fosse accaduto alla zattera,
ma la risposta sembrò deludente. - E' esattamente dov'era prima, - rispose
Anitami - la palla di pietra l'ha superata.
- Superata... - insistette Nurah - come sarebbe a dire che l'ha superata?
- E' caduta
in mare ben oltre la zattera, - spiegò la poderosa Amazzone - a metà tra
Tannino e Bajeno.
Quando la
fuliggine fu definitivamente spazzata dal vento, Aragon e Nurah apparvero
sulla cima mentre saltavano accanto al cannone, ripetendo all'infinito
la loro nenia rituale. Berserk scosse il capo sconsolato senza comprendere
cosa fosse accaduto, guardò la zattera, guardò il cannone... e lanciò
l'ascia verso il bersaglio, sfidandoli a far meglio.
- Dobbiamo
migliorare la... fumosità, - spiegò il Mago, eccitato dall'esperimento
- ma la potenza del Marv è superiore a qualsiasi aspettativa.
- Quanti
barili avete prodotto di questa mistura? - domandò Asiram, col velo stropicciato
sopra la testa.
- Questa,
avevamo solo questa... - rispose Aragon, congelando ogni entusiasmo -
ma adesso che siamo certi del suo funzionamento possiamo mettere al lavoro
tutti i Maghi e le Streghe di Krymenia, migliorando i componenti.
- Non c'è
tempo per altri esperimenti, - esordì Xar, sputando la saliva nera che
gli impastava la gola - dai ordine che il Marv venga prodotto in grande
quantità... e pensa a far tessere delle maschere per chi dovrà usare questa
roba.
La lontananza
di Nimira fu una lunga, dolorosa tortura. Hirih veniva da me ogni giorno,
all'imbrunire, si sedeva accanto alla finestra della torre che volgeva
al mare ed allungava lo sguardo al cielo ammantato di rosso: - Mi manca...
- sussurrò - non puoi immaginare quanto mi manca.
- Quel che
conta è che sia viva, - cercai di confortarla - e nel silenzio profondo
della notte io riesco ancora a percepire il battito del suo cuore.
- Quando
tornerà?
- Siamo nella
stagione delle grandi tempeste, - risposi, tra i brontolii lontani del
tuono - nessuna nave nemica si arrischierà ad attraversare l'oceano in
queste condizioni avverse.
- Tornerà?
- Tornerà,
- l'assicurai - per niente al mondo Antigorio rinuncerà a quella che considera
la sua arma migliore.
- Dobbiamo trovare il modo di liberarla prima che infuri la battaglia,
- ansimò Hirih - altrimenti nessuna Amazzone oserà scagliare una sola
freccia per timore di colpirla.
- I Jakueros
non sanno che Tannino è caduta nelle nostre mani, la nostra speranza è
che Nimira sia su una delle prime navi che entreranno nella baia.
Il piano
di Xar fu provato mille volte. Ad ognuno dei nostri coraggiosi Guerrieri
era stata consegnata una divisa nemica, ma sapevamo che l'assenza di un
Capitano avrebbe reso poco credibile la cerimonia di benvenuto al
Generale Antigorio.
A volte la
sorte mischia le carte del mazzo alla rinfusa, in quella occasione lasciò
cadere la più preziosa ed Anitami la colse al volo, rivelando a Makela
di come uno dei prigionieri desse ordini agli altri. Non ci volle molto
a scoprire la sua vera identità, fu separato dai compagni e portato al
cospetto dello Sciantares. Una lama arroventata sotto la gola lo indusse
a confessare il proprio grado di ufficiale, si chiamava Kastel ed era
stato al comando della Nimos.
Non era certo un eroe, ma nemmeno un traditore. La consapevolezza che
il potente esercito Jakueros sarebbe presto tornato in forze per conquistare
la Terra dell'Arcano, lo indusse a trattare per cercare di restare in
vita sino a quel momento. Non era saggio fidarsi di lui, avrebbe cercato
sicuramente di svelare il tranello, ma il suo volto era una ghiotta esca
per Antigorio. Vedendolo, si sarebbe tranquillizzato ed avrebbe abbandonato
ogni sospetto per cadere dritto nell'agguato.
- Lo avveleneremo col fiore di Pampuria, - disse Nurah - io sono l'unica
a possedere l'antidoto e, se non gli verrà somministrato entro il calar
del sole, i suoi visceri andranno in brandelli.
- Bisogna
che sia cosciente di ciò che lo aspetta. - obiettò Asiram - gli uomini
hanno paura solo della morte che li ha già sfiorati.
- Lo assaggerà
oggi stesso, - si lasciò andare ad un espressione malefica - ed attenderò
che il dolore diventi penetrante prima di salvarlo da una morte certa.
La stagione
delle tempeste rese difficile anche i collegamenti con la stessa Tannino,
dove gli Hammers stavano costruendo la più grande fortezza mai realizzata
prima. Fu edificata sul picco più alto, evitando di abbattere i grossi
alberi che l'avrebbero nascosta al nemico, il cannone fu issato sulla
torretta di avvistamento, da cui avrebbe dovuto sparare sulle navi in
arrivo.
- C'è qualcosa
che non mi convince, - sbottò Myrt al Consiglio delle Madras - quel Generale
non mi è sembrato uno sprovveduto, è mai possibile che non abbia preso
in considerazione l'idea che avremmo attaccato l'isola? Ho fatto una conta
dei Jakueros uccisi o presi prigionieri... si è portato via il grosso
dell'esercito e questo non ha alcuna logica, sulla via del ritorno non
avrebbe dovuto affrontare alcun pericolo!
- Dove vuoi
arrivare? - la incalzò Kristal, intenta a mettere ordine nell'antico plico
di pergamene che si era portata appresso, avvolte in uno scialle viola.
- Nessuno è
così stupido da lasciare sguarnito l'unico approdo davanti alle nostre
terre... se lo ha fatto, ha di certo un secondo fine.
- Questa
volta hai ragione... - intervenne Xar.
- Io ho sempre
ragione, - sentenziò la giovane Madras - molte delle battaglie che ho
combattuto sono risultate vincenti per la mia arguzia.
- E per il
tuo coraggio... - evitò di contraddirla lo Sciantares - se il tuo intuito
non ti inganna, potremmo esser noi la preda che si dibatte dentro la trappola.
- Siamo padroni
di Tannino, - esclamò Asiram - quale assurda magia potrebbe strapparcela?
- Si, - confermò
Myrt - siamo padroni dell'isola che abbiamo trasformato in una imprendibile
fortezza, ma è stato troppo facile... troppo scontato per non annusare
l'odore della beffa.
- Stai dicendo
che ci hanno lasciato costruire la fortezza per poi usarla contro di noi,
- domandò Kristal, tenendosi strette le tempie per timore della risposta.
- Provate
a pensarci, abbiamo costruito le fortificazioni, abbiamo accumulato viveri
ed armi fino all'eccesso... è esattamente quello che servirebbe ad una
flotta di invasori prima di sferrare un attacco nel delta del Kruill.
- Già...
- sussurrò Xar, stringendo l'elsa della spada - ma se Tannino è diventata
inespugnabile, come potrebbero riprendersela senza un enorme sforzo bellico?
- Con un
colpo di mano dall'interno... - rispose Myrt - non c'è altro modo!
- Oh Dea,
- balbettò Kristal, brandendo le pergamene - questo significa che i Jaqueros
non hanno mai abbandonato completamente l'isola!
- Ma pork...
ancora non ho capito una sola parola di quello che state blaterando, -
esordì Berserk, rigirandosi come un orso in gabbia - dove sono dunque
i Jaqueros?
- Nelle grotte,
- sbottò l'Eccelsa Scribana, mostrando una vecchissima pianta dell'isola
- ecco... guardate qui, volevo mostrarvela perché sarebbe stato un ottimo
nascondiglio per le truppe, ma a quanto pare l'hanno trovata prima loro.
Il possente
Comandante degli Ardes levò un terribile urlo verso il cielo, poi uscì
di corsa e richiamò gli uomini a rapporto.
- Se i Jakueros
sono lì, - commentò Xar - dobbiamo lasciargli credere che non sappiamo
nulla... qualcuno fermi quell'animale prima che lo gridi ai quattro venti.

Abel Wakaam

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