
Arcano la Sesta Era
83° capitolo
Strategia di invasione

Dello stesso parere non fu Myrt, poco propensa ad impegnarsi in una battaglia
da combattere sull'acqua.
- Allora
chiederemo ai Jakueros di seguirti sul terreno che riterrai più comodo,
- sbottò lo Sciantares - non capisco perché sei terrorizzata all'idea
di mettere piede su una barca!
- Non so
nuotare, - reagì furiosamente - da piccola ho rischiato di affogare nel
Kruill e da allora ho un terrore agghiacciante di finire con la testa
sotto l'acqua!
- Dovrai
fartelo passare, - la incalzò - la guerra questa volta si combatterà a
Tannino!
Nessuno avrebbe
mai immaginato che quell'insignificante isola disabitata sarebbe divenuta
un punto strategico di tale importanza per la sicurezza di Arcano. Forse
non credevano neppure che il nemico potesse arrivare dalla distesa impetuosa
dell'oceano e Tannino avrebbe rappresentato un porto sicuro dove formare
una testa di ponte prima dell'attacco finale.
Il problema
si presentò quando gli Hammers capirono che avrebbero dovuto abbandonare
la sicurezza della madre terra, il loro smisurato coraggio tentennò al
primo sguardo delle onde ed anche i Guerrieri più invincibili sembrarono
arrendersi alla paura.
- Serve un
discorso che smuova le coscienze, - ammise Kristal - ma io non sono mai
stata brava come oratore, è per questo che ho preferito diventare una
Scribana. Asiram scosse il capo: - la mia voce è troppo flebile e roca
perché riecheggi nei vicoli di Akral... serve qualcuno che sappia toccare
il cuore degli Hammers, qualcuno che parli a braccio senza freni o tabù
esistenziali.
Suggerii
scherzosamente Berserk, ma lui sembrò commuoversi alle mie parole e fece
un passo in avanti come tutte le volte che lo avevamo chiamato. - Ma pork...
- rispose - mi viene il mal di pancia appena vedo una barca... i posti
instabili mi danno il voltastomaco, ma non lascerò che quei bastardi facciano
del male alla mocciosa ed a sua madre. Io ci sto, ditemi cosa devo fare
e lo faccio!
- Parla ai
tuoi Guerrieri, - lo incitai - e fa' in modo che tutti gli Hammers possano
ascoltare le tue parole. Dobbiamo conquistare Tannino ed occorre farlo
in fretta, prima che i Jakueros catturino Nimira e Hirih per condurle
nel loro mondo.
Berserk si
guardò intorno, sbuffando dalle narici come un toro infuriato: - Io non
so fare discorsi, e poi, davanti a tutta quella gente, mi renderei ridicolo!
- Provaci,
- intervenne Asiram - i giovani vedono in te una figura mitica e gloriosa,
riuscirai a smuoverli dai loro timori ed a riaccendere l'entusiasmo perduto!
- Posso farlo
da ubriaco? - grugnì.
Era l'unico a potercela fare, l'unico così folle da combattere fuori
dalle regole, fuori da ogni logica, in un susseguirsi di azioni inconsulte
che ammantavano ogni strategia di imprevedibilità totale. - Noi siamo
Ardes, - urlò, dall'alto della collina di Maguj - il primo gruppo di Guerrieri
che l’Imperatrice Nimira abbia accettato. E per questo noi combatteremo
sempre per lei. Il nostro nome significa coraggio, significa forza, significa
onore in battaglia. Ma se un giorno tutto questo non sarà sufficiente,
se un giorno dovremo andare oltre per difendere Arcano e l’Imperatrice,
allora sono pronto… l’onore in battaglia verrà messo davanti ad ogni cosa
e combatteremo come mai abbiamo fatto, fino alla morte, anche a prezzo
della nostra anima…. ed anche dopo la morte continueremo a combattere
per Nimira, perché è questo il compito degli Ardes… ed un Ardes rimane
tale per sempre!
Quando alzò la pesante ascia al cielo, un boato immenso si levò con essa,
echeggiando fin nelle mura antiche di Akral: - Io verrò con te, - gridò
un ragazzino, sfuggendo alla presa di sua madre - combatterò al tuo fianco
fino alla morte pur di salvare la nostra Imperatrice.
Il burbero Guerriero si commosse, roteò l'ascia sopra la grossa testa
incolta, e i più vicini videro una lacrima scorrere sulla sua gota rugosa,
per poi ricadere sulla nuda terra.
Prima del
calare del sole, oltre tre centine di combattenti di ogni razza e gruppo
si erano uniti a lui in quella che venne definita "La Banda della
Morte".
Nello stesso
istante, i Jakueros entrarono in contatto con le Amazzoni di Hirih e sperimentarono
sulla propria pelle cosa significa combattere un nemico invisibile nel
folto della foresta. In quell'intricato scenario, nessuno era in grado
di muoversi meglio degli Hammers, ed il primo agguato fu un vero e proprio
tiro al bersaglio.
La pioggia di frecce colpì il gruppo dei Jakueros mentre cercavano di
risalire faticosamente il costone roccioso. Aggrappati com'erano alle
rocce per non precipitare nel vuoto, furono travolti senza nemmeno riuscire
a sparare un colpo ed i pochi superstiti furono sgozzati senza pietà.
- Prendete le loro armi, - ordinò Makela - potrebbero servirci!
La notizia
di quella sconfitta arrivò ad Antigorio mentre stava cenando sulla sua
nave, scagliò con rabbia il calice d'argento contro il boccaporto e chiamò
subito a rapporto i Capitani della flotta. - Siamo lontani molto giorni
di viaggio dalla nostra Patria, - esordì, trattenendo a stento la delusione
- non possiamo permetterci di perdere quarantatre uomini nel più stupido
degli agguati!
- Gli Hammers
si trovano nella parte più intricata dell'isola, - rispose Kastel - è
impossibile scalare quella montagna senza farsi notare dalle loro sentinelle.
Se ne stanno ben nascosti nella vegetazione... sono silenziosi e sanno
colpire un bersaglio ad una distanza incredibile con le loro frecce avvelenate.
Il secondo gruppo è bloccato su un terrapieno, se esce allo scoperto rischia
di subire la stessa sorte.
- E' per
questo che Arcano ha sempre resistito agli attacchi dei vari nemici che
si sono susseguiti nei millenni, - commentò il Generale - quelle maledette
Amazzoni non conoscono rivali nella foresta!
- Sei sicuro
che cambierà qualcosa se dovessimo affrontarle in campo aperto, - intervenne
Vannino - hai visto com'è organizzato il loro esercito quando siamo stati
ai colloqui di Akral.
- Dovremmo
sbarcare in forze nel delta del Kruill e creare una testa di ponte che
si assesti tra le mura del porto, quelle stupide scimmie sono feroci ma
non dispongono di armi da fuoco. Una volta conquistato l'accesso al mare
saremo in grado di posizionare i cannoni, ed allora perderebbero la loro
supremazia anche in campo aperto.
- Non possiamo farlo con due navi e con novecento uomini, - replicò l'esperto
Capitano - dobbiamo ritornare a Badia, avvisare il Governatore della scoperta
e ritornare con l'intera flotta.
- Quest'isola
non è in grado di ospitare due dozzine di navi, - obiettò il Generale
- in caso di tempesta saremmo in balia degli elementi.
- Si potrebbe
scaglionare le partenza, gruppi di tre navi che facciano una sosta qui
e ripartano per il territorio nemico...
- Questa
sarebbe una buona strategia se riuscissimo a conquistare il punto di sbarco,
useremmo le navi della flotta commerciale per sbarcare armi e munizioni
su Tannino mentre i vascelli da guerra si alternerebbero sulla costa di
Arcano per cannoneggiare l'interno del territorio e per sbarcare le truppe.
- Da quel
che ho potuto vedere, - intervenne Kastel - non ci sono fortificazioni
oltre al porto, ma solo una grande distesa paludosa dove i nostri soldati
resterebbero impantanati, come potremmo trasportare i cannoni attraverso
quell'acquitrino?
Antigorio
si rigirò sul ponte come una belva in gabbia, controllò accuratamente
la mappa ancora approssimativa della costa e puntò il dito su una delle
lunghe lingue del delta.
- C'è sempre
un canale principale nel delta di un fiume, - spiegò - è quello in cui
scorrono le acque durante la stagione secca... una delle nostre navi non
riuscirebbe mai a navigarlo, ma le due imbarcazioni costruite dagli Hammers
forse si!
- Dovevamo usarle per ritornare in Patria... - obiettò Vannino - con
una nave incagliata ed una sulla rotta di casa, resteremmo bloccati qui!
- Farò vela
per Bahia quando riusciremo a catturare l'Amazzone che ci ha beffati,
- affermò - sarà la prova che convincerà il Governatore ad intraprendere
questa guerra!
- Nascosta
in quell'inferno verde sarà impossibile da catturare...
- No, - sorrise il Generale - non saremo noi ad andare lassù, ma lasceremo
che siano le prede a cadere nella trappola tesa dal cacciatore!
Antigorio sapeva bene che esisteva un solo modo per fare uscire le Amazzoni
dalla foresta, fingere di abbandonare la baia lasciando una misera guarnigione
a difenderla.
Il mattino
seguente le due navi, l'Albatros ed il Kaleppe, lasciarono Tannino per
far rotta verso Bajeno. Gli Ufficiali lasciarono intendere che si trattasse
dell'ennesimo tentativo di liberare la Nimos, ancora incagliata sulla
secca, ma un nutrito gruppo di Jakueros scivolarono nell'acqua protetti
dai grossi scafi, per nascondersi tra la vegetazione della riva.

Abel Wakaam

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