
Arcano la Sesta Era
81° capitolo
Il Generale

I Jakueros
non sarebbero mai caduti in una simile trappola, non avevano nessuna intenzione
di affrontare le Truppe di Arcano su un terreno sfavorevole, ma allora
perché la loro rotta si era spinta sino in prossimità delle nostre coste,
che senso poteva avere la loro provocazione se non era realmente supportata
da una forte volontà di conquista?
- Prima o
poi arriveranno, - sospirò Xar, quando venne a trovarmi nella torre -
probabilmente stanno cercando di capire la vera consistenza delle nostre
difese.
- E se sbarcassero
in forze ad Akral? - lo interrogai - Saremmo davvero in grado di reggere
lo scontro?
- Le loro
navi sono troppo grandi per entrare nel delta del Kruill, i combattenti
si troverebbero nel bel mezzo di un pantano ed allora saremmo noi a divertirci
col tiro al bersaglio.
- Se solo
Nimira non fosse prigioniera...
- Probabilmente
non sanno nemmeno di aver catturato l'Imperatrice.
- Questa
non sarebbe una buona notizia, - lo redarguii - se ne fossero a conoscenza
le riserberebbero un trattamento migliore per poterla utilizzare come
merce di scambio.
- Temi che,
in caso contrario, non si facciano tanti scrupoli?
- Temo che
l'intervento di Hirih e le sue Amazzoni non sia sufficiente a cambiare
la sua sorte, cosa possono fare una centina di Amazzoni stanche ed infreddolite
contro un migliaio di quelle bestie assetate di sangue!
- Intanto
hanno perso una nave, e per liberarla dovranno sguarnire l'isola, - rispose
Xar, picchiando il pugno sul mio vecchio tavolo - e questo potrebbe aiutare
la mia ragazza a dare una buona strigliata a quei bastardi!
Era fiducioso
che il piano funzionasse senza intoppi, mi avvicinai alla finestra di
levante e cercai di immaginare le Amazzoni che spingevano a forza i galleggianti
di bamboo verso Tannino. Chissà quante di loro sarebbero giunte all'isola...
e quante avrebbero avuto ancora la forza di scalare le alte pareti rocciose
che rendevano quelle rive inaccessibili.
Spuntava
ormai l'aurora quando le unghie di Hirih scarnirono la spaccatura nella
roccia: - Questo passaggio sembra accessibile, - urlò alle sue Amazzoni,
allo stremo delle forze - dobbiamo farcela perché non abbiamo un'altra
possibilità!
Una ad una
si issarono su quel masso scivoloso, spazzato con forza dalle onde, ed
i piedi cominciarono a sanguinare sulle incrostazioni taglienti che ricoprivano
la roccia. - I calzari... i calzari, - ordinò Makela - mettetevi i calzari
prima di salire altrimenti nessuna di noi riuscirà più a camminare!
Obbedirono
all'esperta Comandante Imperiale mentre i gabbiani, allarmati dalla loro
presenza, presero ad attaccarle con rapide picchiate. La scogliera
era piena dei loro nidi, e le uova divennero la prima colazione di quel
piccolo esercito stanco e affamato.
- C'è qualcosa
nell'acqua, - le avvertì Shalia, l'ultima Amazzone a salire - ha cercato
di aggrapparsi ai miei piedi e sono riuscita a liberarmene perché i calzari
erano ancora slacciati!
Dall'alto
si riusciva ancora a scorgere la sua sagoma tonda, si allargava e poi
si restringeva, galleggiando appena sotto filo delle onde, Makela tese
l'arco con forze e gli scagliò contro una delle sue frecce a tre punte.
La colpì proprio al centro della gobba chiara che si gonfiava ad ogni
respiro, e di colpo si afflosciò come se fosse scoppiata, lasciando quello
strano pesce in balia della corrente.
- Dobbiamo
catturarla, - urlò la Comandante - dal racconto del Custode potrebbe esser
questo l'animale che ha preso l'Imperatrice!
Fu Shalia
a ributtarsi coraggiosamente in acqua, forse per recuperare i calzari,
indispensabili per continuare l'arrampicata, afferrò uno di quei tentacoli
molli e appiccicosi e lo strattonò verso il costone roccioso. Tirarlo
in secca fu più difficoltoso del previsto, fuori dall'acqua pesava quanto
una decina di guerriere e si dibatteva disperatamente nei suoi ultimi
istanti di vita.
- E' un Dedal,
- affermò Haddè, una giovane arciera del gruppo Gana - ho visto un disegno
che gli somiglia nella Biblioteca di Kolise. Si racconta che nei tempi
antichi attaccasse le barche dei pescatori, rovesciandole coi suoi lunghi
tentacoli, uno fu addirittura catturato nel delta del Kruill, dov'era
andato a morire.
- Sono pericolosi?
- domandò Makela.
- Sono commestibili?
- intervenne Anitami, una possente Amazzone che aveva smesso di nutrirsi
per una settimana pur di riuscire ad infilarsi nel cilindro di bamboo.
- Ricordo
che in quella pergamena si parlava dei Dedal come una vera minaccia...
ma non credo che nessuno sia mai riuscito a pescarne uno vivo ed abbia
provato a cucinarlo.
- Vorrà dire
che noi saremo le prime! - esclamò Anitami, facendosi largo tra le altre
col pugnale sguainato. Ne tagliò la punta di un tentacolo e cominciò a
masticarlo di gusto: - Buono... - commentò - scottato sulla fiamma sarà
sicuramente più gustoso!
Non potevano
rischiare di accendere il fuoco, ma una buona parte del Dedal finì nello
stomaco infreddolito delle Amazzoni. Qualche ora di riposo, poi ripresero
la scalata della parete rocciosa. Una grossa crepa nel basalto lasciò
intravedere l'intricata foresta che ricopriva tutta l'isola, si intrufolarono
nella spaccatura e la risalirono sino al tardo pomeriggio, quando finalmente
raggiunsero l'imbocco dell'altopiano.
- Ci siamo, - esclamò Hirih, guardandosi in giro con circospezione -
mia madre è laggiù, da qualche parte.
Mandò tre
Amazzoni sul picco più alto per scrutare l'orizzonte prima che facesse
buio, la prima a tornare fu l'agile Shalia... respirava a fatica dopo
un'ora di corsa, ma sembrava entusiasta delle notizie che portava: - Una
delle navi è ancora bloccata a Bajeno ed un'altra è lì intorno che non
riesce a trascinarla fuori dalla secca... è in arrivo una tempesta e questo
giocherà a nostro favore.
- Purtroppo non è così, - commentò Makela - se arriva una burrasca saranno
costretti a rientrare nella baia di Tannino, mentre sarebbe stato meglio
che anche la terza nave raggiungesse Bajeno. Meno Jakueros restano sull'isola
e più possibilità abbiamo di prenderli alla sprovvista.
Durante la
notte si scatenò l'inferno, la folgore sembrava voler competere con le
onde per la conquista del mondo, ed il cielo, ferito a morte, fu abbandonato
ai predoni dell'oscurità.
Il mattino
seguente, le Amazzoni furono svegliate dal suono del corno. - Sembra un
allarme! - esclamò Hirih, preoccupata, e la vista di un gruppo di Jakueros
che risalivano dalla baia confermò immediatamente la sua ipotesi.
La corrente
aveva trascinato una parte dei grossi cilindri di bamboo verso l'imbocco
dell'insenatura... e Antigorio, il Generale nemico, si era insospettito
per quella strana presenza. Aveva mandato alcuni marinai a ripescare le
canne con una scialuppa e non tardò a capire che quegli strani manufatti
non sarebbero mai potute arrivare a Tannino da soli. - La loro spie sono
qui, - confidò a Kastel ed a Vannino, esperti Capitani delle altre due
navi - e questo significa che stanno cercando qualcosa... o qualcuno,
altrimenti sarebbero rimasti al sicuro sulla loro maledetta terra inespugnabile.
- Saranno venuti per la loro compagna assalita dal Dedal, lo sai quanto
sono condizionati dai rapporti umani!
- Tu rischieresti
la vita per l'ultimo dei mozzi?
- Io no... - rispose Vannino - ma probabilmente le loro leggi glielo
impongono...
- C'erano
due navi in costruzione quando siamo arrivati, - lo interruppe Antigorio
- forse quella donna che è venuta col vecchio era un Capitano, giunta
a Tannino per prenderne il comando.
- Una donna...
- commentò Kastel - il comando di una nave ad una donna? E' più facile
che sia la figlia di quella specie di eremita col saio, forse è un santone
o qualcosa di simile!
- Chiunque
sia, non deve lasciare l'isola... potrebbe rivelarsi la chiave che
ci aprirà la porta di Arcano. Manda a chiamare quegli imbecilli che se
la sono lasciata sfuggire, ho bisogno di conoscere esattamente i fatti,
così come sono accaduti.
Tre soldati,
tre guerrieri dall'aspetto truce e minaccioso, si inginocchiarono di fronte
al Generale guardandosi in cagnesco, uno di essi portava il segno di una
profonda ferita sulla guancia, gli altri due erano claudicanti e provarono
subito a scusarsi. - Era una furia scatenata, - spiegarono, parlando a
turno in modo confuso - non ci aspettavamo che una femmina fosse così
aggressiva! Quando siamo accorsi sulla spiaggia aveva appena squartato
il Dedal e correva sulla riva, l'abbiamo circondata ma è sgusciata via
come una furia.
- Quando
un nemico è circondato, - commentò Antigorio - lo si trafigge senza dargli
scampo, non gli si permette nemmeno di tirare l'ultimo respiro.
- Era bella,
molto bella e... nuda, - esordì lo Jakueros con la ferita sulla guancia
- abbiamo pensato di poterla prendere viva, abbiamo creduto che si stesse
arrendendo, e questo ci è costato caro.
Il Generale
fu colpito profondamente da quella breve descrizione, le antiche leggende
raccontavano di Amazzoni bellissime che cavalcavano nude su una terra
lontana, ma mai avrebbe creduto che quelle storie fantastiche avessero
una qualsiasi attinenza con la realtà. - Mandate tutti gli uomini in perlustrazione,
- ordinò - entro il calare del sole voglio quella femmina legata per i
piedi sull'albero maestro.

Abel Wakaam

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