Arcano la Prima Era

8° capitolo

La Via Oscura

Quando l'ultimo gradino fu disceso, lo spettacolo che apparve ai loro occhi fu spettrale.

- Tutto è conservato com'era allora, - sentenziò Klara - qui il tempo si è fermato sotto la coltre di cenere solidificata.

- Questo significa che tutti i resti della precedente civiltà sono ancora intatti?- domandò Nikra, accarezzando i muri di pietra.

- Gli antichi Hammers popolavano il pianeta in ogni suo angolo più remoto. Avevano costruito possenti bastioni che s'innalzavano nel cielo di Arcano, ma le continue eruzioni vulcaniche avevano portato dei mutamenti nella loro cultura, spingendoli a creare delle immense città sotterranee. Dopo il disastro, i sopravvissuti edificarono le Kioskas sulle cime delle torri che ancora spuntavano dalla cenere, ma la via oscura rimase praticabile.

- E' il Pulp! - asserì Asha - Questo pozzo in cui siamo scesi è una delle torri di allora!

- Sì, è così, - confermo l'Amazzone - e furono proprio questi altissimi camini a preservare la vita della popolazione del pianeta. Lo strato di cenere ne sepolte alcuni, ma dodici di loro conservarono le cime fuori dall'inferno. Le carestie che seguirono portarono morte e sofferenza tra gli Hammers, ma il tempo seminò nuova vita sul pianeta... nuove foreste, nuova fauna, nuovi amori.

- Perché ci hai mostrato tutto questo?

- Perché da qui si possono ancora percorrere le vie oscure che collegano tra loro le Kioskas, e questo è il nostro granaio, la nostra riserva d'acqua, di cibo... la nostra stalla, la nostra caserma, la nostra prima casa.

Il viaggio dentro il ventre della terra continuò per ore, ma una domanda tormentava sin dall'inizio i visitatori stupiti, una domanda che poteva avere una sola risposta per spiegare l'interesse della Global Detector per Arcano. La Miara, era quello l'elemento nobile del pianeta, una roccia contenente un'alta concentrazione di fosforo e di altri minerali sconosciuti che le concedevano una brillantezza estrema. Furono i Maghi e le Streghe a plasmare la sostanza per adattarla alle esigenze degli architetti di allora e la pietra magica divenne il rivestimento della via oscura.

La luce che cadeva dal Pulp veniva convogliata con degli enormi specchi sulle volte rivestite di Miara, e la notte non scendeva mai sulle città sommerse. Era incredibile quanto quell'elemento dall'aspetto magico fosse capace di assorbire la luminosità e trattenerla per un tempo incredibilmente lungo, concedendogli un valore che non aveva eguali in tutto l'universo.

Arcano sembrava un pianeta inattaccabile, eppure la sua stabilità si reggeva sull'equilibrio sottile delle forze che regolavano la vita sociale sotto lo sguardo attento delle Madras, e l'Imperatrice vigilava affinché le regole fossero rispettate da tutti.

La Kioskas di Kolise era il baluardo messo a protezione delle sponde del fiume Kruill, ormai divenuto il confine oltre cui si annidavano le forze ribelli, e dunque anche la fortezza più esposta agli attacchi. Tutti i ponti di collegamento con l'altra riva erano stati distrutti degli Esploratori per evitare ulteriori infiltrazioni di pattuglie nemiche, ma la foresta era tutt'altro che sicura. Il pattugliamento incessante dei suoi meandri ombrosi portava a piccoli scontri con bande di poco conto, forse gli ultimi ritardatari di un esercito che si era ormai arroccato sulle montagne.

Prima di risalire la ripida scalinata che congiungeva la Kioskas con la via oscura, Asha ebbe modo di leggere una pagina del Niasae che raccontava gli avvenimenti che avevano insanguinato il passato.

"Nel tempo che fu, gli uomini e le donne di questa Terra vivevano fianco a fianco senza differenza alcuna, ma venne la notte dei limoni neri... e tutto non fu più come prima. Hirih Madhi, la principessa ereditaria, venne uccisa da suo fratello Konuk che ne usurpò il potere. Nella stessa notte, ogni figlio maschio della Reggia Imperiale avvelenò le proprie sorelle col succo di un limone nero. L'indomani, il Libro del Sapere venne dato alle fiamme e con la forza venne imposto a tutti gli Hammers il nuovo volere della giovane Classe Imperiale. Dopo oltre tremila anni di Imperatrici, Arcano aveva di nuovo un Imperatore! Konuk decretò che le Sacerdotesse del Tempio avevano impedito con riti magici la nascita di un primogenito maschio nella Famiglia Imperiale e le condannò al rogo. Ciò che seguì fu un'immane tragedia che portò l'intero pianeta sull'orlo del collasso. Il potere fu gestito totalmente dagli uomini, riducendo le donne di Arcano in uno stato di schiavitù! L'incompetenza di Konuk e l'arroganza con cui affrontò i problemi del suo popolo, portò gli Hammers ad un periodo oscuro della loro esistenza, in cui il confine tra la vita e la morte era così sottile da spezzarsi persino per uno sguardo troppo insistente. Una Sacerdotessa era sfuggita alla strage, ma il suo nome fu tenuto segreto per evitare che fosse identificata dai sicari dell'Imperatore. Si nascose per lungo tempo nella foresta e diede vita ad una nuova casta. Negli anni che seguirono divenne sempre più potente al punto da costituire un vero e proprio esercito di Amazzoni che combattevano nel nome di una nuova Imperatrice bambina. La neonata, scampata alla morte di quella tragica notte, fu da lei allevata come una figlia e protetta nella profonda valle del fiume Kruill. Quando Roka raggiunse l'età della ragione, si presentò davanti alle due Amazzoni che comandavano il più grande esercito femminile della storia di Arcano, e diede personalmente l'ordine di attacco. Il primo scontro con le truppe di Konuk avvenne nella radura di Tumar e, nonostante le Amazzoni fossero in inferiorità numerica, sconfissero il nemico in una terribile battaglia che durò tre giorni. Erano passati quindici anni esatti dalla notte dei limoni neri. La notizia dello scontro fece il giro del pianeta, e mille e mille donne si liberarono della schiavitù in cui erano confinate, portando con sé i figli che tenevano in grembo. Fu allora che il tiranno diede ordine di cercare Roka e la Sacerdotessa in ogni anfratto della foresta, e così facendo decretò la propria fine. Le sue truppe non erano preparate ad un'azione di guerriglia nell'intrico del sottobosco, avevano ricevuto un istruzione legata ai grandi schieramenti epici di due eserciti contrapposti in campo aperto, e si trovarono imbrigliati in piccoli agguati da cui non riuscirono a difendersi. Fu il tempo a decretare la sconfitta di Konuk, e non una vera e propria battaglia. Nei tre decenni che seguirono, non poté contare su nuove leve da affiancare ai soldati ormai vecchi e stanchi che gli erano rimasti, chiamò al proprio cospetto i generali più alti in grado e diede ordine di dar fuoco all'intera foresta. Le streghe di corte compresero che quella decisione avrebbe portato tutti gli Hammers ad una morte certa e mandarono la più giovane di loro ad avvertire la Sacerdotessa. C'era solo un modo per fermare quella follia: conquistare la Reggia Imperiale prima che l'incendio potesse divampare, e fu quello l'ordine di Roka. Alla testa delle Amazzoni attaccò il palazzo al tramonto ma riuscì a penetrarvi solo il mattino successivo. Per evitare una strage, affrontò il tiranno di persona chiedendogli la resa, ma quando Konuk le fu di fronte, s'inginocchiò ai suoi piedi fingendo di chiedere la grazia e la colpì con un pugnale avvelenato. - Io non regnerò su Arcano, - disse - ma nemmeno tu potrai farlo! - Lo farà mia figlia per me, - rispose Roka, trafiggendogli il cuore - e a lei seguiranno i suoi figli ed i figli dei suoi figli... per l'eternità. Il giorno seguente, di fronte al padre, Froll, e all'anziana Sacerdotessa, venne incoronata Imperatrice la giovane Nimira. Ella tuttora regna su Arcano. Per suo volere, vennero costruite dodici Kioskas, ed il loro comando venne affidato alle Amazzoni più anziane. Da allora, il loro nome venne preceduto da quello della Sacerdotessa che aveva salvato sua madre."

Nei giorni che seguirono, le notizie che arrivavano dal 4° posto di controllo erano sempre più gravi. Le forze ribelli riuscivano costantemente a superare il confine sul Kruill per gettarsi nell'intrigo della foresta con l'unico intento di raggiungere il cargo precipitato sul pianeta con il suo carico di spow.

Le Truppe Imperiali di stanza lungo il fiume erano certe che nessuno avrebbe potuto oltrepassare l'area sotto il loro controllo, dunque doveva per forza esistere un passaggio segreto che permettesse di entrare di nascosto nel Territorio delle Kioskas.

L'ordine di prendere dei prigionieri pareva essere più complicato di ciò che si riteneva, i ribelli infiltrati agivano in piccoli gruppi che si battevano sino alla morte qualora venissero intercettati dalle Koguars. Conoscevano bene l'odio delle Amazzoni verso il nemico e preferivano morire in battaglia piuttosto che finire nelle loro mani.

L'insistenza di Kolise nel pretendere un prigioniero fu premiata proprio dal gruppo di Gana, che con l'aiuto di Mokada riuscì a strappare alcune informazioni ad uno dei ribelli in fin di vita. I sospetti caddero su uno dei luoghi più nascosti del pianeta, un lembo di terra considerato da sempre uno stato dentro lo stato, dove la legge dell'Imperatrice non era mai potuta arrivare.

Krymenia era il suo nome, una grande voragine di forma cilindrica che sprofondava nella scogliera accanto al fiume, additata dalle Madras come l'antro oscuro dell'inferno. Le Sacerdotesse di Arcano ben conoscevano quel posto per esserci state almeno una volta nella loro vita, un viaggio imposto dalle rigide leggi imperiali che concepivano la purezza solo dopo esser passati dalle tentazioni del peccato.

Al loro ritorno raccontavano di scempi e di nefandezze di ogni specie, ma nessuno conosceva di preciso cosa rappresentasse realmente un viaggio fin laggiù.

Per ordine di Klara, furono affidate nuove amazzoni a Mokada e le fu chiesto di raggiungere Krymenia per tentare di scoprire quali rapporti ci fossero tra i ribelli e la gente del posto.

Con lei partirono anche Asha e Nikra come osservatori esterni, al fine di portare una testimonianza al di sopra delle parti da inviare al Console degli Stati dell'Unione.

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Abel Wakaam