Arcano la Quarta Era
56° capitolo
Il giorno più lungo
- Sono un
semplice Alchimista, - balbettò il sedicente Guaritore al cospetto di
Nimira - e posso compiere azioni degne del più umile degli uomini, non
certo quelle miracolose degli Dei.
Lei lo teneva
a debita distanza, in un misto di curiosità e timore, ben oltre la balaustra
che serviva a contenere i pellegrini nelle loro visite periodiche a Palazzo.
Lo guardava dall'alto come un'aquila appollaiata sul nido, desiderosa
di scoprire quale verità si nascondesse dietro la maschera grottesca di
quello straniero con barba e capelli impastati di ocra.
- Le femmine
del mio popolo hanno smesso di figliare, - spiegò - tutte insieme... da
ormai molte stagioni. Nessuna delle Curatrici di Corte sa darmi una spiegazione.
Quale malattia può impedire a tutte queste donne di mettere al mondo dei
figli senza causare altri disturbi evidenti?
Mihoky alzò
lo sguardo per cercare i suoi occhi, poi lo abbassò repentino come un
colpo di frusta schioccato nel vuoto. - Anche voi soffrite di tale disturbo
mia Signora?
- Non è di
me che vi sto parlando e comunque non avrebbe importanza, ho già un Erede
che assicuri continuità alla Corona!
- Mi preoccupo
di voi perché sono in apprensione per vostra figlia, - sospirò, con un
filo di voce - lei potrebbe non avere la vostra fortuna.
- Dimmi dei
tuoi studi... - lo incalzò Nimira, cambiando volutamente discorso - ho
bisogno di sapere se c'è speranza.
- Solo alla
morte non c'è rimedio, ma quel che sta accadendo potrebbe essere un segno
benevolo del destino. In tempo di guerra, certi nemici si avventano sulle
giovani donne con ben altri intenti che quelli di tagliar loro la gola.
Questa infertilità potrebbe preservare la vostra razza da influenze esterne
e, come ben sapete, i Brauni sono noti per la loro esuberanza riproduttiva.
- Nessuno
di loro metterà piede al di qua del Kruill e nemmeno il più crudele degli
Dei può influenzare a tal punto la Natura.
- La Natura
ha i suoi misteri, mia amata Imperatrice, - insistette il Guaritore -
ed io ho medicamenti miracolosi solo per pochi eletti... dieci, forse
una dozzina ma non di più, decidete voi a chi offrire l'opportunità di
riprendere il proprio ciclo vitale. Voi potreste rinunciarvi, ma la Principessa?
- A che serve
governare un popolo che non ha via d'uscita, se gli Hammers sono destinati
all'estinzione, noi seguiremo la stessa sorte! Se avete davvero tra le
vostre erbe misteriose la giusta pozione, consegnate la ricetta ad Aragon
di Krymenia e la duplicheremo in migliaia di medicamenti prima che sia
troppo tardi.
- Vi fidate
così ciecamente di me senza mettermi alla prova, - scosse il capo Mihoky
- e se fosse un potente veleno... o un semplice placebo all'acqua di rose?
Nimira si
accostò a Kristal, giunta apposta da Kanveska per conoscere il Guaritore:
- Quest'uomo sta mentendo, - le sussurrò all'orecchio - oppure pretende
un prezzo troppo alto per concederci i suoi servigi. Parlagli tu e cerca
di scoprire cosa vuole davvero.
Mille domande
e nessuna risposta. Mihoky giocò al rialzo per arrivare alle sue prede
imperiali, non poteva sapere che solo una fosse alla sua portata, e si
rifugiò nel silenzio, affermando che avrebbe rivelato il suo segreto solamente
ai discendenti della dinastia Madhi.
Era in pensiero
per le sorti della battaglia e, non potendo accedere alla radio, nessuna
informazione vitale gli veniva in aiuto. Chiese ed ottenne di inviare
Molina a Kolise per prendere i suoi libri più preziosi, ma le affidò l'incarico
di contattare il fratello per ottenere notizie dell'ultima ora.
A Nomat intanto
la battaglia infuriava come una tempesta di sabbia nel deserto. Il grosso
delle Truppe Imperiali, lanciate al galoppo sfrenato, incocciarono contro
le prime linee della brigata Mires; l'impatto fu travolgente! L'ordine
era quello di uccidere il maggior numero di nemici in una sola passata,
ed invece di voltarsi per la seconda, avrebbero dovuto puntare dritte
ad est per ripiegare frettolosamente in direzione del Kruill.
La manovra
sorprese gli avversari che si ritrovarono con un distacco troppo grande
per essere colmato, e considerati i danni subiti, preferirono gettarsi
come furie nella valle, per cercare facile gloria contro le Amazzoni appiedate.
- Prendi
due dei tuoi migliori Guerrieri e sparisci tra i crepacci - ordinò Myrt
a Spidersax - ho bisogno che qualcuno torni ad Arcano per mettere in guardia
le Roka dal venirci a cercare. Questa battaglia è persa, anche per colpa
mia, avrei dovuto essere più prudente invece di portare le mie Amazzoni
allo sbaraglio.
- Non potevamo
prevedere che fossero così numerosi e organizzati... c'è una regia occulta
dietro a tutto questo, a te va il merito d'averla scoperta per tempo.
Nessuno avrebbe potuto far meglio in questo frangente.
- Adesso
va', - lo abbracciò la Madras - e promettimi che quando avremo sconfitto
questi maledetti verrai a cercare le mie ossa e le riporterai a Klivia!
Spidersax
annuì, chiamò due dei suoi Guerrieri e s'infilò nelle strette fenditoie
che si aprivano sulla parete rocciosa.
Non avrebbero
mai potuto resistere alla furia dei Brauni da un lato e l'assalto della
brigata Mires che sopraggiungeva alle loro spalle, ma nessuno pensò mai
alla resa, combatterono come furie con le ultime gocce di energia che
avevano in corpo. - Fino alla fine, - gridava Myrt, massacrando ogni nemico
che osava avvicinarsi - e se mai dovessimo morire, ne porteremo con noi
un numero tanto alto da fargli maledire il giorno in cui hanno osato mettersi
contro di noi!
- Quella la voglio viva, - ordinò Mirko, additandola dall'alto delle
rocce - la farò piangere come una capretta cotta viva sullo spiedo!
La fine, così osannata, così cercata, così temuta... arrivò. E
alla fine restò soltanto lei, ricoperta di sangue dalla testa ai piedi,
le vesti strappate, la corazza slacciata, col petto gonfio d'ira e di
dolore... i denti pronti a mordere ogni brandello di carne che le capitava
a tiro. - Avanti, venite avanti se avete coraggio! - gridava, ma nulla
poté contro una, due... dieci reti di pesante cordame, gettate dall'alto
prima che l'oscurità della notte mettesse fine al giorno più lungo della
sua vita.
- La dividiamo
con tutti? - domandò Muruk, il suo aiutante sul campo - Gli uomini non
saranno contenti di non aver fatto altre prigioniere e lo prenderebbero
come una sgarbo se tu gli portassi via anche questa.
- L'avranno
a suo tempo, dopo il ritorno del Generale Mihoky, - rispose, afferrandola
per i capelli - non è una semplice prigioniera, questa è la famosa Madras
combattente, Comandante in capo delle Truppe Imperiali Froll. Farà un
figurone impalata sulle nostre insegne di guerra quando passeremo il Kruill!
- Mi hai battuta perché mi sono lasciata prendere dalla smania di far
risplendere le mie vecchie gloriose medaglie, - reagì Myrt, sputandogli
in faccia - ma non riuscirai mai a metter piede sulla Terra dell'Arcano.
- Fatela tacere, - ordinò Mirko - mettetele un morso come i cavalli affinché
la sua voce non abbia più a disturbare le mie orecchie, poi appendetela
per le caviglie fuori dalla mia tenda. Adoro le Amazzoni quando sono così
orgogliose e muoio dalla voglia di vederla soffrire fino a chiedermi perdono.
Quando i
primi colombi giunsero sopra Kolise, Asiram era in ginocchio nella Cripta
a pregare
- Myrt è
caduta in una trappola, - sussurrò Kloda, arrivando lentamente dietro
di lei - una parte delle Froll sta tornando, ma hanno perso oltre settecento
Amazzoni... ed hanno dovuto abbandonarla nella valle di Nomat. E' una
tragedia!
- Sono sicura
che ha fatto tutto ciò che era in sua potere per salvare il resto delle
Truppe Imperiali, - sospirò l'anziana Madras - e non crederò alla sua
morte finché non ne vedrò il corpo. Che nessuno osi pronunciare quella
parola o dovrà fare i conti con me!
No, per quanto
suonasse assurdo, perdere settecento vite in quella terribile circostanza
non poteva essere considerata una sconfitta. Il nemico aveva pagato un
prezzo ben più altro nella battaglia ed ora si leccava le ferite cercando
una valida spiegazione al fallimento di un piano preparato nei minimi
dettagli.
- Quella
maledetta cagna ci ha beffati, - sbottò Molina, tornando a Palazzo - è
riuscita a mettere in salvo due terzi del suo esercito con un'azione degna
di un manuale d'Accademia. Prima i cavalli scossi contro le barricate
per sfamare la furia degli Sciaves, e poi quell'unico assalto alla brigata
Mires, gettandosi in una fuga tattica prima che arrivassero altri rinforzi.
L'abbiamo sottovalutata, ma non accadrà una seconda volta...
- E' morta
in battaglia? - chiese Mihoky, senza mostrare il minimo segno di preoccupazione.
- No, è appesa
davanti alla tenda di mio fratello e aspetta il tuo ritorno.
- Dobbiamo
tagliare la gola all'Imperatrice e a sua figlia prima che qualcosa vada
storto, e chiudere la partita prima che gli eventi precipitino. Domani
chiederò udienza alla Madras di Kanveska e proverò a convincerla che il
mio segreto sia questione di vita o di morte per questo pianeta.
- Non ti
faranno avvicinare sufficientemente per colpirle entrambe, dopo quello
che è accaduto, le misure di sicurezza sono imponenti.
- Non sufficientemente
per le armi di questi stolti, ma abbastanza perché io possa lasciarle
un ricordino mortale.
Abel Wakaam
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