Arcano la Terza Era

39° capitolo

La grotta degli Spiriti

Kristal srotolò sulla nuda roccia l'antica pergamena che riportava il tracciato dei livelli sotterranei, invisibili linee sovrapposte che la luce del lume ridisegnò come vene nella carne... intricati cunicoli che si riunivano in cerchi concentrici attorno alla Kioskas Imperiale per poi dipartirsi in ogni direzione.

- E' qui, - esclamò la Scribana, indicando col mignolo inanellato un punto preciso della mappa - nelle viscere di Nistra!

- ...la Kioskas fantasma che mai occhio di Amazzone abbia più potuto rivedere dopo la notte dei limoni neri. - sussurrò Asiram - Non c'è posto su Arcano più maledetto di quello!

Il suo racconto riportò alla mente la storia sepolta che nessun Hammers avrebbe voluto ricordare. Immediatamente mille voci lontane si gonfiarono al vento come le vele nere del carro dei morti che solcavano il cielo, trascinando con se l'urlo dei dannati.

Nistra era la città martire di Arcano. Tra le sue mura avevano trovato la morte tutte le discendenti femmine della Stirpe Reale di Hirih Madhi e la reazione delle Amazzoni Imperiali era sfociata in una strage. Non ci fu pietra o polvere che non avesse conosciuto il sapore caldo del sangue, non ci fu angolo buio che fosse sfuggito al controllo dei sicari di Konuk.

In quei giorni tutti i pargoli delle famiglie reali erano riuniti nella Kioskas per la grande festa dell'iniziazione, avrebbero dovuto sottoporsi alla prova della folgore, passando un'intera notte nella foresta durante le tremende tempeste che scoppiavano in quella stagione.

La notte dei limoni neri... fu ricordata come la pagina più dolorosa che mai avesse sconvolto la vita sul pianeta. Ogni discendente maschio avvelenò la sorella col succo di quel malefico frutto... padri e madri si scontrarono come belve accecate dall'odio e dal dolore... e non restò che sangue e distruzione, amalgamati dal sapore forte della vendetta.

- Io ero là! - disse la vecchia mercante - Per sfuggire alla morte mi calai in fondo al pozzo e fui ricoperta dalle teste mozzate che venivano gettate una dopo l'altra con ignobile disprezzo in un ultimo gesto di furore. Quando uscii il mattino dopo c'erano soltanto corpi senza cuore ed anima che ricoprivano gli stretti vicoli della Kioskas... e mani... e braccia, gambe, inchiodate sugli usci con la punta dei dardi, quasi a voler decretare la fine di ogni forma di vita sulla terra di Nistra per il tempo a venire.

Nessuno aveva mai fatto ritorno in quel luogo di morte. Gli Hammers ne avevano rimosso per sempre il ricordo ed il muschio aveva ricoperto ogni cosa come un velo di oblio steso sul passato. - E' ora di ritornarci! - sentenziò Nimira - è giunto il momento di affrontare la realtà invece di fingere di non vederla.

- La grotta degli spiriti è proprio sotto la Piazza delle Esecuzioni, - aggiunse Kristal, frugando tra le mappe - ed ho buoni motivi per credere che il pozzo di cui parla Asiram sia uno degli ultimi accessi verso il livello inferiore... tutto il resto è stato fatto crollare sopra le Amazzoni che si erano trincerate nei sotterranei delle caserme.

La determinazione di Nimira aveva infuso nuova forza nello sparuto gruppo che sedeva attorno a lei, ma la Kioskas di Nistra era situata ben oltre le linee nemiche, e sfidare ancora una volta la sorte poteva rivelarsi un pericoloso azzardo. Le Hibryan avrebbero potuto fornire il loro appoggio per risalire il Kruill, ma chi avrebbe protetto l'Imperatrice quando avrebbe dovuto uscire allo scoperto per addentrarsi nella foresta?

Se Nosambra, per la sua natura acquatica, poteva essere considerata un rifugio sicuro, addentrarsi nel territorio di Ylea era sicuramente un suicidio. - Con tutto il rispetto, - l'avvertì Myalla - non posso lasciarti andare da sola sin dentro le mura di Nistra. Mi fido ciecamente di Asiram, per la sua conoscenza dei sentieri segreti, ed anche di Kristal e delle sue mappe... ma chi veglierà su di te quando sarai costretta ad uscire allo scoperto?

- Gli dei non permetteranno che la malasorte colpisca il popolo di Arcano!

- Confido negli dei, - l'interruppe la vecchia mercante - ma diffido del fato quando il nemico scende a patti con la parte oscura di esso. Dobbiamo chiedere l'aiuto di Klara e farci accompagnare da un gruppo di Amazzoni fidate.

- Solleveremo più polvere di quanta ne potremmo calpestare, - ribadì Nimira - mentre se andassimo solo noi tre potremmo essere scambiate per cercatrici di ossa, ho saputo che alcune streghe si spingevano sin là per reperire la polvere magica con cui bramavano un contatto col regno dei morti.

- Io ci sto, - esordì Kristal - ho fatto la Scribana per tutta la vita e, se proprio devo perderla, preferisco farlo per servire la mia Imperatrice.

Nulla e nessuno riuscì a convincere Nimira che si trattava di una follia, e dunque la notte passò nello stilare i piani di avvicinamento alla grotta degli spiriti, un viaggio verso l'ignoto che avrebbero intrapreso all'indomani, dopo il crepuscolo.

Il Kruill appariva come una lingua di fuoco che vibrava tra le rocce, e il cielo la rimirava dall'alto in quel suo ultimo sospiro di luce. Le Hibryan attendevano il segnale di Myalla sedute sul muschio fradicio della riva, una di loro si alzò allargando le braccia e subito le altre la imitarono, disegnando nell'aria i movimenti istintivi che precedevano ogni battaglia.

- Non stiamo andando in guerra... - sentenziò Nimira, inguainando la spada nel fodero che teneva sulla schiena - ma passeremo sopra ogni corpo che incontreremo da qui a Nistra, perché niente ci impedirà di prendere possesso della Kioskas e spalancare di nuovo le sue porte al popolo degli Hammers.

- Stai dicendo che vuoi sfidare la maledizione che grava su quel luogo di morte? - balbettò Asiram, stringendosi il petto con entrambe le mani.

- E' quel che ho detto, mia cara mercante, - rispose, abbracciandola con dolcezza - voglio essere l'Imperatrice del nulla per permettere al mio popolo di scegliermi ancora!

- Siamo in tre... - sussurrò Kristal, inginocchiandosi  - ma sono certa che presto non saremo sole.

Myalla fece un passo in avanti, chinò il capo e poi si prostrò ai suoi piedi, immediatamente seguita da tutte le Hibryan. Il rumore sordo dei loro pugni sull'acqua risuonò come il battito prorompente di mille tamburi, una voce, una sola... si levò nel rosso del tramonto: - Andiamo, - disse Nimira - Arcano sta aspettando di entrare nella sua Terza Era!

Passi silenziosi in una notte nera come l'inchiostro, buia e tetra quanto bastava a nascondere l'esercito delle Hibryan agli occhi delle sentinelle nemiche. Solo Asiram si lamentava in continuazione per il sobbalzare della lettiga in cui l'avevano costretta: - Se mi fate cadere in acqua, - ripeteva - vi metto il pepe nero nelle torte salate!

Si fermarono soltanto al mattino, ormai fuori dalla portata delle Darkayer, ma il peggio sarebbe arrivato da lì a poco, quando dopo un meritato riposo, avrebbero dovuto scalare le impervie pareti del Kruill.

- La mercante è esausta. - sussurrò Kristal all'orecchio di Nimira.

- Abbiamo bisogno di lei, - rispose l'Imperatrice - è l'unica che conosce i sentieri che portano a Nistra.

- ...soffre anche di vertigini, non possiamo trascinarla sin lassù!

Un impercettibile fischio fu il segnale che Myalla aveva raggiunto la cima, ed un tonfo sordo fece sobbalzare la Scribana: era la robusta corda che la Hibryan aveva assicurato all'albero più robusto. - Mettete Asiram nel sacco e issatela a tutta forza! - ordinò senza mezzi termini.

Sospiri, sbuffi e lamenti... ultimo sforzo di un popolo anfibio costretto a scalare le montagne, ma nessuno si guardò mai una sola volta alle spalle perché il destino era davanti a loro.

Dall'alto, la macchia verde di Nosambra sembrava un paradiso perduto, minuscolo quanto un fazzoletto a fiori steso sui sassi ad asciugare. Pochi passi e la foresta inghiottì tutti, uno ad uno, in una ricerca spasmodica dell'albero rosso.

- Se non sapete così un ekalipsus, - spiegò Asiram - chiamatemi appena trovate una corteccia diversa dalle altre, c'è n'è uno solo da queste parti e segna l'inizio del sentiero di Boh.

- Non dirmi che hai frequentato anche quel brigante, - la incalzò Nimira - comincio a credere che tu non abbia mai rispettato una sola delle leggi di Arcano!

- Era un bell'uomo, - sorrise la mercante - ed io allora ero talmente giovane e piena di vita. Inoltre il traffico di canne da fumo era l'unico sistema per non compiere il viaggio di ritorno a vuoto... e dopo tanto tempo credo che anche le mie colpe possano cadere in prescrizione.

- Io prendo nota di tutto, - sghignazzò la Scribana - ma non vi assicuro che alla fine di questo viaggio il mio taccuino sia ancora leggibile, ho tanta acqua nelle tasche da non meravigliarmi neppure se dovesse saltar fuori una rana.

- E' qui... - sospirò una voce, e l'intero gruppo si mosse immediatamente nella stessa direzione, seguendo la vecchia mercante che di colpo si era fatta seria e pensierosa.

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Abel Wakaam