Arcano la Terza Era
37° capitolo
La profezia di Tuamen
"Quando le quattro chiavi degli Elementi saranno di nuovo sepolte
sotto la Sacra Terra dell'Arcano, l'equilibrio del mondo sarà compromesso.
Il Fuoco, l'Aria e l'Acqua chiederanno al Custode di chiudere ancora una
volta i cardini dei Bastioni di Tuamen, affinché siano ristabilite
le proporzioni dell'Essenza."
L'antica
profezia risuonò nella mia mente mentre Nimira scendeva lungo il
sentiero della Rocca, si voltò solo una volta... una sola, ma sono
certo che vide il riflesso doloroso della lacrima che solcava le mie profonde
rughe.
Il patto
era rotto, la pietra dello scompiglio era stata lanciata al centro dello
stagno. Chi poteva dire per quanto tempo l'Acqua immobile da secoli potesse
reggere la potenza di quel boato... e per quale immane sortilegio i cerchi
sulla sua superficie esitavano a rincorrersi verso le rive?
Il Fuoco
nel mio camino scoppiettava senza consumare il tronco prostrato ai suoi
piedi, mi avvicinai lentamente con le mani tese, mostrai tremante i mie
palmi, ma non percepii alcuna sensazione di calore.
Fuori...
l'Aria era impalpabile, eterea, immacolata, limpidissima... eppure avvertivo
un tremore che nasceva nel profondo di ogni valle per scivolare inesorabilmente
lungo la pianura, un lamento lontano che turbava la mia anima indifesa,
un attesa snervante che non mi dava pace.
Solo la Terra
obbediva alle regole dell'Universo, ma lo faceva in virtù delle
quattro chiavi che celava nel suo ventre, e il tempo, vecchio saggio che
immobile non era mai stato, pretendeva di trascinare con sé, oltre
il tramonto, la totalità degli Elementi.
Quest'impasse
dilatava gli eventi riconducendoli ininterrottamente all'inizio del proprio
corso, e la battaglia nel Tempio non poteva giungere alla fine... e se
non si può morire mille volte, il dolore può essere così
grande da oltrepassare l'inferno e oltre... distruggendo la volontà
degli uomini e la fede per cui combattono.
Non comparve
l'aurora su Arcano perché non ci fu il crepuscolo, né il
sangue poté rimarginarsi sulle ferite.. e fu così che io
decisi di restituire le chiavi ai rispettivi possidenti, tenendo fede
alla profezia di Tuamen.
Ciò
che non potevo sapere è che una mano ignota aveva già compiuto
il sacrilegio, e l'ombra che le era compagna per ordine di Moghul aveva
nascosto ai miei occhi il segreto mostrato ai suoi.
Raccolsi
il cofanetto divelto chiedendomi perché mai non l'avesse portato
con sé, e subito corsi a suonare la campana, battendo undici rintocchi:
era il segnale per tutti che Arcano non avesse più una regola ed
un Custode.
Quando Madras
Kolise salì alla Rocca, aveva le mani insanguinate per aver lei
stessa tagliato la gola alla strega Niage, ma così facendo aveva
messo a tacere l'unica bocca che potesse rivelarci l'ubicazione delle
quattro chiavi che avrebbero riportato l'ordine sul pianeta.
La battaglia
del Tempio si era conclusa per inerzia, nessun vinto e nessun vincitore
perché le due anime di uno stesso popolo non possono combattersi
se non spegnendosi insieme. Myrt tornò alla sua Kioskas dopo aver
resistito all'orda implacabile delle Darkayer che avevano cercato in tutti
i modi di chiudere la partita, e con lei si erano fatti onore Dardel,
Raf, Nusuth e Crudelia, salvandosi nello scontro per il loro eroico ardore.
Nimira era
scomparsa dopo aver affidato lo scettro a Hikari, la rappresentante degli
Hammers, affinché lo custodisse per la futura Imperatrice. Con
lei si erano eclissate le Amazzoni della Guardia Imperiale e ciò
lasciava sperare che non fosse stata catturata dalle malvagie Truppe di
Ylea.
Pareva la
fine... e forse lo era, ma la vita a volte scorre anche quando non avrebbe
motivo di farlo, e nello stesso modo gli Elementi decisero di proseguire
insieme inseguendo il flusso inarrestabile del tempo, pur limitando il
loro ausilio alle necessità degli Hammers.
Povertà,
freddo, fame e dolore, era questo che il futuro avrebbe riservato ad un
popolo da sempre unito, ormai disgregato in esigue fazioni che si appoggiavano
alla Kioskas più vicina. - Siamo l'ombra di noi stesse, - disse
Madras Kolise riunendo per l'ultima volta il Consiglio Supremo - ma dobbiamo
stringerci in un abbraccio o con noi moriranno anche i nostri sogni!
Al suo fianco
si schierarono da subito Klara, Myrt ed i Comandanti delle Truppe Imperiali
Froll e Roka. I Guerrieri, le Amazzoni, i Dragoni e gli Esploratori delle
rispettive Kioskas non si fecero attendere un solo minuto, firmando un
trattato comune per costituire il Nuovo Ordine di Arcano.
La Kioskas
imperiale mi venne affidata nella sua interezza affinché io, ancestrale
Custode dell'intero pianeta, potessi almeno prendermi cura del fazzoletto
di terra all'interno delle sue mura. C'era un'espressione diversa sul
volto degli Hammers, e i loro occhi riflettevano il dolore profondo che
attanagliava il mio vecchio cuore, ma io sapevo che non sarebbe stato
quello il destino di Arcano, né quella appena passata, l'ultima
volta volta che avrei visto Nimira.
Dardel mi raccontò che furono le Hibryan a mutare le sorti della
battaglia del Tempio. Il loro arrivo in forza mise in fuga le Darkayer
quando ormai pareva che, superiori tre volte in numero, potessero sconfiggere
Myrt e le sue Amazzoni, e proprio davanti a Hikari l'Imperatrice si buttò
nella mischia per salvare la vita della giovane Madras.
- Come hai
potuto uccidere la vecchia Niage? - domandò Klara, dopo aver accolto
Kolise nella Kioskas che per anni era stata la sua casa.
- L'avevo fatta seguire sin dal suo rilascio da Krymenia, ero certa che
sarebbe andata dal Custode, ma non potevo prevedere il gesto dell'Imperatrice.
Ora il loro piano è chiaro, il loro intento era quello di portare
Nimira a lasciare il trono per evitare una guerra fratricida. Avevano
previsto la sua rinuncia e con essa la consegna delle quattro chiavi degli
Elementi... e la strega è arrivata prima di me.
- Ma se tu
l'hai incontrata sulla via del ritorno non può aver avuto il tempo
di consegnare le chiavi a nessuno...
- Quando
il dardo avvelenato ha lasciato la balestra... - continuò Kolise
- ho avuto la netta sensazione che un maleficio stesse guidando la mia
mano. L'ho colpita dritta al cuore ed è stramazzata sul sentiero
con la testa rivolta all'indietro. Non si aspettava d'incontrarmi e non
poteva quindi temere per il suo prezioso bottino, ma ho frugato ogni angolo
nascosto del suo corpo senza trovare una sola chiave.
- Manderò
le Amazzoni a frugare sotto ogni pietra del sentiero, - la rincuorò
Klara - su questa terra pare che solo la felicità possa svanire
senza lasciare traccia!
Nei giorni
che seguirono, le posizioni tra gli schieramenti si fecero sempre più
dure, ma entrambe le fazioni evitarono il confronto diretto. Nonostante
le grandi perdite reciproche, le potenze in gioco avvantaggiarono ancora
Klara e Myrt, tuttavia la mancanza di una figura emergente lasciava gli
Hammers senza una guida, col rischio di spostamenti bruschi a seconda
degli eventi.
- La maggior
parte di loro risente di questo vuoto di potere, - spiegò Hikari
- non sono abituati a ricevere pressioni contrastanti, così come
non sono in grado di capire da quale parte si nasconde la verità.
Io so che è Ylea la causa di tutto questo, ma non posso schierarmi
apertamente contro di lei.
- Sei la rappresentante scelta dal popolo e devi restare fuori da ogni
fazione, - la rincuorò Kolise - possa la Dea Madre vegliare su
di te e sul difficile compito che ti è stato assegnato dal destino.
L'anziana
Madras chiamò Licht, il capo dei Guerrieri di Betris, e gli affidò
il compito di risalire di nascosto il Kruill con i suoi uomini per raggiungere
Nosambra. Sebbene l'intento della missione fosse il rifornimento di sale
per le Hibryan, speravano entrambi di avere notizie di Nimira.
Alla presenza
del Consiglio Supremo, venne chiesto ad Asha ed Hesiel di prendere una
decisione definitiva sul loro futuro. Potevano ritornare per la stessa
via che le aveva condotte sulla Terra dell'Arcano... oppure scegliere
di restare e diventare a loro volta degli Hammers.
Entrambe
accettarono di condividere la stessa sorte del popolo con cui avevano
combattuto, rischiato e sofferto. Si dissero pronte ad accettare qualunque
decisione o punizione nei loro riguardi, ma come si può punire
chi ha versato il proprio sangue per un mondo che nemmeno gli appartiene!
L'alba del
quinto giorno arrivò colorando il cielo di nuvole nere. Kristal
la scribana ricevette una pergamena dalle guardie di confine e la portò
di in tutta fretta a Klara. Impresse nella ceralacca rossa c'erano le
impronte delle quattro chiavi che aprivano le porte della Terra del Fuoco,
dell'Aria e dell'Acqua... ed un messaggio di Madras Ylea che reclamava
la corona di Imperatrice.
Lei aveva dato ordine a Niage di inghiottire le preziose reliquie prima
di intraprendere la via del ritorno. Tradì poi la strega perché
era quello l'unico modo per pretendere il suo corpo ed entrare in possesso
delle chiavi che difficilmente avrebbero potuto superare i controlli minuziosi
effettuati dalle Amazzoni Roka. Infine si era liberata da un'ingombrante
alleata, facendo ricadere la colpa della sua uccisione su Kolise, e dimostrando
ancora una volta quanto fosse malefica e infida.
- L'imperatrice
di Arcano deve ricevere le chiavi degli Elementi direttamente dal Custode,
- le mandò a dire Klara, per nulla intimorita dal tono della contesa
- ma se Ylea preferisce averle direttamente dalle mia mani... non ha che
presentarsi al mio cospetto!
Abel Wakaam
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