Arcano la Terza Era

36° capitolo

La battaglia del Tempio

Il verso della civetta si levò dagli arbusti, precedendo appena il rumore secco di un ramo spezzato. - Vola troppo bassa per essere la regina della notte, - sussurrò un'Amazzone, puntando la balestra nella sua direzione - il prossimo grido sarà l'ultimo.

- Fermati, - le ordinò Myrt - è il segnale convenuto con Nusuth, non facciamoci prendere dalla fretta.

E così era infatti, ma la corsa della Kopler che incitava il gruppo non lasciava sperare in nulla di buono: - ... ci sono alle costole - urlò  e sono centinaia! Le Darkayer giunsero al tempio prima ancora che tutte le Amazzoni potessero trovarvi rifugio e l'impatto tra i due schieramenti risuonò nell'aria come una tempesta senza precedenti.

- Dobbiamo tenere il Tempio, - ripeteva Dardel, sparando ripetutamente con lo spow verso il grosso dei nemici - sarebbe un errore affrontarle fuori dalle mura.

- Questa sembra una fuga e non una battaglia, - lo incalzò Myrt - facciamo vedere a queste traditrici di che pasta sono fatte le Truppe Imperiali Froll.

- L'Esploratore ha ragione, - replicò Raf - tu stessa ci hai riferito che è questo il compito che ti è stato assegnato da Kolise.

- Non mi farò rinchiudere in questo buco come un topo in trappola, l'unico modo per mantenere il controllo del Tempio è combattere fuori da qui, corpo a corpo, sino all'ultima goccia di sangue.

- Tu stai combattendo per consumare la tua vendetta, - l'affrontò con decisione il poderoso Guerriero - non puoi sconfiggere i carnefici di tua figlia se ti farai ammazzare in uno scontro inutile!

- Sono io che comando... non dimenticarlo, - gli ricordò la giovane Madras - e finché sarò in vita obbedirete ad ogni mio ordine, oppure siete liberi di tornare alla Kioskas con la coda tra le gambe come conigli impauriti.

Divampò la battaglia col rumore del tuono e della folgore, e lo scoccare dei dardi avvelenati lasciò presto il posto alle spade, alle lance, ai coltelli e poi alle mani nude, calpestando i corpi senza vita che rotolavano tra l'erba tinta di rosso.

Venne l'aurora a riportare luce e speranza sulla Terra dell'Arcano, il primo raggio si levò da dietro i Monti del Kamin per fendere la nebbia logora della foresta inquieta.

Notifai era già un brulicare di voci sommesse, e questa volta il popolo degli Hammers era giunto numeroso come non mai, prendendo d'assalto i gradini naturali dell'arena per conquistarsi un posto nelle prime file.

Quando suonarono i tamburi, Madras Kolise fu la prima a raggiunge la piattaforma sospesa, e subito chiamò al suo fianco le due metà del pianeta conteso. Ylea fece la sua comparsa con un ghigno beffardo stampato sulla faccia, dietro a sé s'udì la voce roca della vecchia Niage, liberata da Krymenia per partecipare all'Adunanza.

Nimira spuntò tra le Amazzoni della Guardia Imperiale con un'espressione preoccupata, si sistemò l'armatura lucente e rispose con un cenno della mano al saluto di Klara, impegnata a dare ordini alle Kopler, schierate in armamento da battaglia.

- Siamo forse in guerra, - gridò Onuka, appostata sull'altro lato del ponte - oppure il nervosismo per la sconfitta serpeggia già tra le vostre fila?

Kolise prese la parola, zittendo bruscamente la Darkayer, e come voleva l'antica usanza, la consegnò a Ylea, affinché riaprisse il dibattito sospeso. - E' a Hikari, rappresentante unica del Popolo, che mi rivolgo... - grugnì la perfida Madras - ma vorrei che tutti gli Hammers conoscessero quale inganno si nasconde dietro il volto apparentemente amico della vostra Imperatrice. Mentre noi lottavamo contro il fuoco e la morte per preservare i raccolti e le vite dei nostri figli, un contingente di truppe comandate da Myrt ha attaccato senza alcun motivo  il Tempio dei Sogni, profanando la sacralità delle Sacerdotesse raccolte in preghiera. Le notizie che giungono dalle mie guerriere, accorse in loro aiuto, sono tremende, parlano di uno scempio perpetrato ai danni di chiunque si fosse opposto al loro assalto omicida... ma non è tutto, mi è stato assicurato senza ombra di dubbio che stanno usando le armi fornite dagli stranieri, perché in nessun altro modo sarebbero riuscite a sconfiggere le Darkayer che io stessa avevo messo di guardia in quell'area.

- Come possiamo noi essere certi che stai dicendo la verità, - la interruppe Kolise - dispongo che una commissione del Popolo venga mandata con effetto immediato sul posto, per verificare l'evolversi dei fatti...

- Non accetterò altre sospensioni dell'Adunanza, - gridò Ylea - e se devo essere sincera, comincio a credere che sia in atto una cospirazione per impedirmi di raccontare la verità al popolo. No... se questa è la sede in cui gli errori devono essere giudicati, si faccia avanti Myrt e ci racconti la sua testimonianza ufficiale.

Il silenzio fu l'unica risposta alle sue parole.

- Era una trappola, - sussurrò Klara a Diamante - e noi ci siamo cascate in pieno. E' per questo che hanno risparmiato Dardel... ed ora non oso pensare cosa stia succedendo laggiù!

- Dammi un solo ordine e faccio scomparire dalla faccia di Arcano queste becere traditrici e le loro schifose lecca piedi, sono stufa di ascoltare le loro menzogne.

- La prima regola è rispettare le regole, altrimenti cadremmo sul loro stesso piano. Ora non possiamo far nulla, ma nel momento stesso in cui sarà chiusa l'Adunanza, non lasceremo nulla di intentato per porre fine una volta per tutte questa partita.

Fu allora che Nimira si alzò in piedi avvicinandosi pericolosamente a Ylea - Myrt è andata al Tempio su mio ordine, se è questo che ti preme sentire - sentenziò - ma l'ha fatto per verificare ciò che i miei Esploratori hanno riportato... e cioè che le Sacerdotesse sono state torturate e sgozzate insieme agli uomini di Norman Atek. Non sei forse tu colei che ci ha deliziato portandoci la testa mozzata dello straniero?

- Un momento... - chiese la parola Hikari - la legge dice che verità e menzogne hanno peso diverso sulla bilancia degli dei. Io, come rappresentante del Popolo, voglio che siano poste entrambe davanti ai miei occhi affinché possa verificare personalmente da quale parte penda la libra.

- Sono d'accordo, - reagì Ylea - ma siccome il Popolo è stato più volte ingannato dalle altrui parole, pretendo che invece di sospendere l'Adunanza, si vada tutti insieme a controllare cosa stia accadendo sul posto.

L'urlo degli Hammers impedì ogni altra mozione, e una marea umana si mosse dall'arena in direzione della foresta, seguendo Onuka che si era proposta come guida.

- Ora la nostra vita è nelle mani di Myrt, - sospirò Kolise - possano gli dei guidare la sua mano e quella delle coraggiose guerriere che stanno al suo fianco.

Ancora una volta sarebbe stato l'esito di una sola battaglia a cambiare il corso degli eventi, ma forse si trattava soltanto di un altro passo incerto sulla via segnata dal destino... un granello di polvere nell'ingranaggio inarrestabile del tempo.

- In cosa ho mai sbagliato, mio saggio Custode, - mi domandò l'Imperatrice, entrando come una furia nel mio giardino - quali sono le mie colpe... e le pene che dovrò scontare per dare un po' di quiete al nostro popolo, travagliato da guerre e carestie?

- Tra il bene ed il male non si può scegliere di restare neutrali, - sussurrai, sedendomi a terra tra gli sterpi secchi - altrimenti si rischia di sprecare ogni seme inaridendo la terra in cui è stato messo a dimora.

- Gli eventi si ribellano al loro destino, - continuò Nimira - e la logica sembra prediligere la parte oscura del fato, sarà dunque Moghul a conquistare il possesso del nostro pianeta?

- Come posso io conoscere il volere del fato, se nemmeno posso decidere la sorte del mio giardino... il futuro non è un solco tracciato di netto, ma soltanto una linea astratta disegnata sulla sabbia asciutta in balia del vento. In questo momento Ylea si crede più forte, e la vecchia Niage cerca d'ingraziarsi gli spiriti della notte con sacrifici umani... ma chi può dire cosa accadrà domani!

- Una volta qui c'erano soltanto fiori, - disse l'Imperatrice, sedendosi accanto a me - cosa è successo a quello che pareva un piccolo paradiso?

- ...forse ho dato per scontato che sarebbe piovuto, - spiegai - ma così non è stato.

- Mi stai forse rimproverando di non essermi preoccupata prima del mio popolo?

-  A volte ci accorgiamo del valore di ogni elemento quando ormai non c'è più... ma non tutto è perduto... non ancora.

- Tu sai già vero quale sarà la sorte della battaglia che si sta combattendo al Tempio, - esclamò l'Imperatrice, riconsegnandomi il cofanetto sacro che celava sotto un panno sgualcito - e cosa farai se sarà Ylea a chiederti le chiavi della Terra di Arcano?

- Quando le ho affidate a te, - la rincuorai - ero certo che le avresti custodite con saggezza fino alla fine della sesta Era... ma ora che sei qui ti chiedo di seppellirle in un angolo nascosto di questo giardino. Fa' in modo che io stesso non possa vederti, affinché  la clessidra ti conceda un'ultima prova prima del verdetto finale.

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Abel Wakaam