Arcano la Seconda Era

28° capitolo

La Cordigliera

Crudelia si lasciò trascinare senza opporre alcuna resistenza, Tuk frugò nei suoi abiti e nelle sue grazie togliendole ogni arma di dosso, poi strappò i legacci del corpetto, legò i suoi polsi dietro la schiena e cinse le cinse la gola con un collare di ferro, incamminandosi verso lo stretto sentiero che saliva tra le pareti rocciose.

Lo seguì docile come un agnellino, gli occhi sgranati, pronti a fissarsi nel suo sguardo ogni volta che si voltava a controllarla, ma non si sentiva prigioniera, anzi, pareva che fosse il brigante ad obbedire ad un suo piano preciso, e la visione rassicurante della foresta svanì dopo la prima curva.

Picchi irraggiungibili e gole profonde, rifugio inviolabile di Oman lo spietato, leggenda vivente del popolo delle montagne, pronto a gettarsi dal dirupo più alto ad un cenno della sua mano.

Giunti al calar della sera, Tuk si approntò a preparare il bivacco: - ...farà freddo stanotte, - sogghignò - ti conviene dormire accanto a me perché qui non c'è nulla con cui accendere il fuoco.

Crudelia annuì, era pronta ad ogni sacrificio pur di portare a termine la missione, e s'inchinò al suo volere come una spiga di grano al vento. Il brigante l'afferrò per uno degli anelli che pendevano dal collare, piegò il suo capo sul granito che ricopriva il suolo della grotta e rovistò nella bisaccia traendone un grosso chiodo acuminato.

Infilò la punta nel passante del collare e poi la indirizzò nella spaccatura della roccia. Uno... due... tre potenti colpi con la parte posteriore della sua grossa ascia, e Crudelia restò bloccata a terra senza nessuna possibilità di reagire.

- E' questo che farà di te Oman, - grugnì l'uomo - è il prezzo da pagare perché ti tolga il bavaglio, e non ci sono parole che lui voglia sentire prima dei tuoi lamenti... non ci sono spiegazioni che possano cambiare il tuo destino.

- Ed allora morirete soli sulle montagne, - rispose l'Amazzone - senza una sola donna che voglia vivere al vostro fianco! Che sarà di voi quando sarete vecchi e stanchi e chi si prenderà cura delle vostre ossa?

- Non c'è abbastanza cibo che possa sfamare le nostre bocche, - sentenziò Tuk - e prendiamo quello che ci serve senza chiedere il permesso a nessuno. Questo vale per te, per le Hibryan, per i ribelli di Krymenia, per Madras Ylea e le sue guerriere assetate di sangue... quando sono finite nelle nostre mani gridavano anche loro come se le stessimo squartando vive.

- Hai dimenticato l'Imperatrice Nimira...

- Si spinse sin qui un giorno... ricordo ancora il colore rosso delle Truppe Imperiali che riempiva tutta la valle, Oman si presentò dinanzi a lei con addosso le sue pelli migliori e chiacchierarono attorno al fuoco per tutta una notte.

- Si seppe mai quello che si dissero?

- Il mattino dopo le Amazzoni abbandonarono la Cordigliera velocemente come erano arrivate, e da quel momento nessuno di noi si spinse più oltre il Kruill. Fecero un patto, almeno credo, ma poi il tempo ha cambiato il corso degli eventi.

- Non è solo il tempo ad aver cambiare il destino di questa Terra, - ammise Crudelia - da quando gli stranieri sono arrivati qui, non c'è più stato un attimo di pace.

Ora facciamo commercio con Norman Atek, - spiegò Tuk, srotolando la pelliccia per la notte - e per il popolo delle montagne si preannunciano tempi migliori.

- E cosa commerciate con lui?

- Merce di ogni genere... purché abbia due gambe e due braccia, ed un profumo di femmina come il tuo!

Crudelia chiuse gli occhi, ora sapeva quale sarebbe stata la sua sorte, e l'unica speranza a cui appigliarsi era di finire al più presto tra le grinfie di Oman.

A volte è il dolore a condurci su una strada che non vogliamo percorrere, a volte è la vendetta... ed altre semplicemente l'istinto di sopravvivenza. La notte sulla Cordigliera era gelida come il respiro della morte, il collare di ferro si serrò attorno alla gola dell'Amazzone togliendole il respiro, e la sua faccia schiacciata contro la roccia prese a tremare una foglia al vento.

Allungò il piede verso il suo carceriere svegliandolo dal torpore: - ...toglimi da questa posizione prima che io muoia congelata, - lo supplicò - ed io verrò sotto la tua pelliccia.

- Sia ben chiaro sei tu che me lo stai chiedendo, - borbottò Tuk, temendo la vendetta di Oman - ma non posso liberarti dal collare e nemmeno scioglierti la corda ai polsi, ma se proprio devo evitare che tu muoia... allora farò in modo di spostarmi più vicino a te!

Più vicino si, affinché le sue grasse membra l'avvolgessero nel tepore, e nemmeno il suo putrido fiato ansimante le sembrò peggiore dell'aria gelida che scivolava dentro la caverna.

Crudelia spinse la schiena contro quel ventre palpitante, si mosse appena strusciandosi quel tanto che bastava a darle sollievo, e subito dovette pagare il pegno per non morire assiderata. In quel momento maledì la guerra e tutti gli uomini di quel mondo inquieto, ma a Tuk dovette concedere ogni parte viva del proprio corpo fino a lasciarlo stremato.

- E' infida come la lingua dei serpenti che popolano le profondità della terra, - disse poi il suo carnefice quando la portò al cospetto del suo capo - e questa notte ha tentato in ogni modo le mie carni fino a confondere i miei pensieri!

- Lavala col sangue di una pecora e poi legala nella mia stalla, - ordinò Oman, palpeggiandola come se fosse un animale - e se mi hai mentito, ti farò mozzare la stessa carne con cui l'hai bastonata!

- E' la verità, - sospirò l'Amazzone - mi sono concessa a lui perché era molto tempo che non dormivo con un uomo vero, io e le mie compagne abbiamo disertato le Truppe Imperiali perché dopo il tradimento di Krymenia non ci è stata più concessa una sola notte di sfogo.

- Mi dimostrerai con i fatti quanto sia dolce il miele che avvolge le tue parole... e poi manderò a prendere le altre affinché abbiano da divertirsi qui all'accampamento.

L'aveva convinto, ne era certa, ed allo stesso tempo aveva salvato Tuk da una tremenda punizione, un motivo in più per sperare di avere le mani libere nel giaciglio di Oman.

A lei stava pensando Nimira quando udì il grido straziante delle sue ancelle, e a nulla valse la sua affannosa corsa nel palazzo delle vestali, né il rapido intervento delle Guardie Imperiali. La conta fu presto fatta e la tragedia mostrò immediatamente la sua faccia peggiore: due principesse mancavano all'appello!

- ...una sola, - precisò Kolise, ferita nella colluttazione - l'altra non aveva sangue imperiale nelle vene... anche se ogni goccia era intinta nel coraggio.

- La figlia di Myrt... - sussurrò L'Imperatrice, cadendo in ginocchio.

- La figlia di Myrt! - urlò la vecchia Madras, strappandosi il pugnale dalla spalla.

A nulla servì bloccare tutte le strade nella foresta e nel sotterraneo, ne diede buon esito la ricerca spasmodica in ogni angolo della Kioskas. Chi aveva rapito le fanciulle conosceva il palazzo come le proprie tasche ed un'altra volta il tradimento aveva macchiato la Terra dell'Arcano.

- L'otre è colmo, - esclamò Nimira, chiamando a rapporto la Comandante degli Scribani - è giunto il tempo di far sapere ai nostri nemici che siamo pronti a combattere anche all'inferno!

Scrisse di suo pugno una dichiarazione di guerra rivolta ad Ylea ed alle Madras che si erano schierate al suo fianco, poi nominò Diamante a capo delle Truppe Imperiali Roka e diede ordine che si muovesse verso Krymenia.

- Perché Krymenia e non la Kioskas di Ylea, - domandò la Kopler - perché attacchiamo la coda e non la testa del serpente?

- Perché Krymenia è il punto nevralgico dei loro traffici, perché laggiù si sentono al sicuro, e non si aspettano che andiamo a stanarli, inoltre, quando si pesta la coda ad un rettile velenoso, questi si rivolta e mostra i denti... ecco è quello il momento in cui possiamo colpirlo!

Diamante s'inchinò al suo volere: - ...non sarà un impresa facile, - disse - e se scendere in quell'inferno è troppo complicato, farò in modo che siano loro a raggiungerci su un terreno che ci sia più congeniale.

- E' importante che tutto il pianeta sappia chi sono gli alleati e come sono composti gli schieramenti, - la accomiatò Nimira - conto su di te perché questo accada.

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Abel Wakaam