Arcano la Seconda Era

23° capitolo

Il baratto

Fu Myalla in persona a guidare il gruppo di Nusuth attraverso l'intrico dei canali di Nosambra. Le Amazzoni faticavano a tener dietro alle Hibryan, sensuali creature che scivolavano nelle acque basse, ricoperte di grandi piante galleggianti, tra cui spuntavano di colpo in un gioco di abilità e forza.

- Sono degli esseri perfetti,- asserì Asha, ammirandole in ogni movimento - nessun esercito potrebbe batterle su questo terreno!

- Ne sono convinta anch'io, - rispose Nusuth - Infatti stanno cercando di stanarle da qui privandole dell'unico elemento di cui non dispongono: il sale.

La Kopler era certa che ci fosse un legame tra il mancato arrivo dei rifornimenti e le prese di posizione di Ylea nel Consiglio Supremo, non si era mai fidata di quella Madras e voleva andare a fondo del problema. I rapporti con lei erano sempre stati tesi e, nelle rare visite alla sua Kioskas, si era più volte scontrata a causa del comportamento delle Truppe Imperiali, viste alla stregua di un ospite indesiderato invece che come l'esercito regolare di Arcano.

Ylea non sopportava nessuna autorità su quella che considerava la propria terra, e sceglieva le Koguars tra le seguaci di una setta in netto contrasto con la fede negli dei, insegnata dalle Sacerdotesse del Tempio. Si raccontava di sanguinosi riti segreti e sacrifici umani per ingraziarsi Muhu, il demone della parte oscura del cielo, ma nessuno dei numerosi Esploratori mandati da Nimira in cerca di prove erano riusciti a tornare alla base con notizie certe. La pressione esercitata dall'Imperatrice aveva inasprito i rapporti tra le due parti, ed ormai la scissione era nell'aria.

Myalla confermò i sospetti di Nusuth raccontando di numerose sparizioni tra le Hibryan che si erano spinte fuori dalla zona umida, ed il suo unico contatto con la Kioskas era Asiram, a cui aveva affidato le sue richieste di aiuto. I suoi ordini di non lasciare i confini di Nosambra avevano creato una situazione di stallo, ma la mancanza di sale le stava costringendo a muoversi oltre al fiume, nella speranza d'incontrare dei mercanti.

L'anziana Madras sapeva come attirare le Hibryan nelle trappole preparate lungo le rive del Kruill, il suo bisogno di vittime da sacrificare era pari all'odio verso quella che considerava una stirpe immonda. - Sono femmine che s'accompagnano con amazzoni, uomini e animali - usava raccontare nelle sue frequenti omelie - ed hanno in sé il sangue bastardo di entrambe le specie da cui sono nate!

Norman Atek restò senza parole quando Ylea lo condusse insieme alla strega Niage nelle profondità della Kioskas: - ...questo è il regno di Muhu, - sussurrò, mostrando la grande arena circolare illuminata a giorno dalla Miara - qui la roccia ha il colore vermiglio del sangue e l'eco conosce a memoria ogni grido di dolore.  

Al centro del cerchio spiccava il disegno di due triangoli sovrapposti, ed una lunga catena scendeva dall'alto fino a penzolare a due metri da terra. Alla parte terminale era collegato un trapezio, la Madras lo afferrò con entrambe le mani e lo scagliò verso le gradinate. - La vittima sacrificale viene lanciata verso i fedeli affinché provvedano a punirla per i suoi peccati!

- Mi piacerebbe assistere allo spettacolo, - bisbigliò la strega - adoro il profumo della tortura!

- Portami una giovane principessa di sangue imperiale e farò in modo che tu sia la prima a strapparle una pietosa preghiera.

- ...presto l'avrai, - rispose Niage - i miei informatori al palazzo stanno cercando la giusta via per entrare nelle stanza delle vestali.

- Dammi l'aiuto che ti ho chiesto e ti porterò Nimira in catene, - intervenne Norman - ma prima di appenderla in mezzo all'arena voglio lasciarle un buon ricordo di me!

Gli occhi di Ylea si colorarono di una luce nuova, era quello il suo sogno più grande ed era disposta a tutto pur di esaudirlo.

Atek sapeva bene come muovere le pedine sulla Terra dell'Arcano, ormai conosceva gli unici punti in cui avrebbe potuto giocare le proprie mosse senza rischiare ulteriori sconfitte sul campo, ed aspettava soltanto il momento per il colpo finale. Con la stessa bramosia con cui la Global Detector inseguiva la Miara, tutti gli uomini del pianeta agognavano il saccheggio delle Kioskas per disporre dell'unica moneta che, per loro, avesse un valore: il corpo delle Amazzoni.

Asha stava pensando agli stessi identici concetti mentre il gruppo di Nusuth si accampava per la notte. La sua mentalità faceva fatica ad abituarsi all'idea di una Terra in cui fosse la forza fisica a dettar legge, ed uno scontro tra maschi e femmine combattenti esasperava oltremodo il confronto. La foga della battaglia alimentava l'odio reciproco, e la morte non sembrava essere l'epilogo peggiore. La violenza, la tortura, lo stupro... condizioni estreme ed inevitabili per la difficoltà di instaurare una comunità stabile anche per i ribelli.

La loro aggressività aveva reso impossibile ogni convivenza, e la successiva chiusura di Krymenia aveva posto fine anche ai peccaminosi incontri che si verificavano lontano dagli sguardi indiscreti, privandoli dello sfogo necessario a calmare i loro bollenti spiriti. Le prigioniere venivano sottoposte in breve a privazioni così grandi da portarle ad una morte prematura, e a nulla serviva tenerle incatenate per evitare che si suicidassero.  

Intanto, Raf e Dardel avevano raggiunto il margine nord della laguna e disposto il loro gruppo sul primo lembo di terreno asciutto. Le Hibryan erano inquiete, e mal sopportavano quella sistemazione. Avrebbero preferito restare tra i cespugli erbosi che emergevano tra le radici degli alberi, pronte a scivolare nell'acqua al primo rumore sospetto.

La notte scese su Nosambra con il suo oscuro mantello fatato, trasportando i pensieri oltre i limiti della fantasia per trovare la quiete che ognuno andava cercando.

Prima che Dardel individuasse il ripido sentiero che saliva sulla Cordigliera, fu intercettato dalle sentinelle di Oman che lo costrinsero a condurle all'accampamento. Provò a convincerli che fosse solo, ma le loro espressioni feroci lo indussero a non insistere con quella versione.

- Oman vi sta aspettando, - grugnì Makar - ma vi sconsiglio di andare da lui a mani vuote... il capo adora le sorprese!

- Dovrà accontentarsi di una stretta di mano,- rispose l'Esploratore - siamo qui a nome dell'Imperatrice Nimira che vuole siglare un patto d'amicizia e collaborazione.

L'uomo scosse il capo e continuò a brontolare parole incomprensibili finché giunse all'accampamento, poi la sua espressione cambiò di colpo alla vista dei corpi atletici delle Amazzoni e delle Hibryan. - Mi hai preso in giro, - disse - vedo che i doni per Oman sono numerosi.

- Non dirlo neppure per scherzo, - intervenne Raf, prendendolo di mira con la balestra - non siamo né mercanti né schiavisti... siamo soldati.

- Allora tornate dalla vostra cara Imperatrice e ditele che Oman non è interessato alle sue offerte, - urlò Makar, facendo cenno ai suoi uomini di restare immobili - se cambiate idea, mi trovate sul ponte per il baratto!

L'offerta era di quella che non si potevano contrattare, e ancora una volta il prezzo da pagare era quello più ignobile e odioso.

Le Hibryan mostrarono tutto il loro dissenso, nessuna di loro avrebbe accettato di essere consegnata ai predoni, e per evitare qualsiasi coinvolgimento, decisero di ritornare all'interno della laguna. Sapevano a quale terribile fine sarebbero incorse, avevano visto i corpi straziati delle compagne cadute nella mani di Oman, e quella tremenda visione era più che sufficiente ad evitare qualsiasi nuovo contatto con i popoli della zona montagnosa.

Dardel provò a mediare con i predoni, ma la risposta di Makar non lasciava vie d'uscita: per ogni uomo che sarebbe passato sul punte, avrebbero dovuto consegnare un'Amazzone... e la scelta sarebbe spettata a lui!

- Non possiamo accettare, - asserì Raf - e a questo punto mi chiedo che senso avrebbe cercare un accordo con questa gente, sono peggio dei ribelli!

- Gli ordini di Nimira sono stati chiari, - rispose l'Esploratore - dobbiamo consegnare ad Oman in persona la lettera col sigillo imperiale... e non possiamo tornare indietro senza averlo fatto.

- Se ci fosse Nusuth saprebbe quale decisione prendere...- intervenne Morgana - mentre voi state solo perdendo tempo prezioso.

- ...e cosa farebbe la tua onnipotente comandante, - la incalzò Dardel - sacrificherebbe due delle sue migliori Amazzoni per incontrare un maledetto assassino senza scrupoli?

- Obbedirebbe alla volontà dell'Imperatrice per il bene di Arcano!

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Abel Wakaam