
Arcano la Seconda Era
22° capitolo
Nosambra

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La
prima Hibryan sbucò dall'acqua proprio davanti a loro, e
con un balzo felino saltò su un isolotto di fango misto a
corteccia. Asiram alzò la mano intrecciando le dita
in un gesto convenzionale e quell'essere misterioso ritrasse le
unghie rispondendo al saluto.
Era
una creatura perfetta, completamente integrata con la natura inospitale
di quell'immenso acquitrino, silenziosa dentro quel mondo liquido
color ambra... e scattante come un felino appena i suoi piedi sfioravano
qualcosa di solido.
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Annusò
l'aria cercando di assimilare l'odore degli intrusi, la coda si mosse
lentamente avvolgendosi su ogni oggetto che le arrivava a tiro, ed il
suo respiro era l'unico suono rimasto nella foresta.
Dì a Myalla che garantisco io per questi intrusi, - esordì
la Mercante - vengono in nome dell'Imperatrice Nimira e chiedono sin d'ora
il permesso di entrare a Nosambra.
- Myalla
sa sempre quando la saggia Asiram viene a trovarla, - esclamò una
seconda Hibryan, balzando fuori all'improvviso tra le piante acquatiche
alle sue spalle - e ti ringrazio di avermi avvertito con i segnali di
fumo del tuo arrivo in compagnia.
- Chissà
come sono i maschi... - sussurrò Dardel, avvicinandosi con prudenza
a Raf.
- Siamo l'incrocio
tra due specie diverse, - gli rispose l'Hibryan, mostrando di avere un
ottimo udito - di solito nascono esseri bastardi che non sono in grado
di procreare, ma noi abbiamo avuto la fortuna di essere ermafrodite.
- Maschi
e femmine allo stesso tempo?- domandò Nusuth, cercando un particolare
che avvalorasse la sua tesi.
- Femmine
prima di tutto... e maschi solo all'occorrenza, - continuò la spiegazione,
negandosi alla curiosità dell'Amazzone - quello che i vostri uomini
hanno appeso tra le gambe, per noi è soltanto un organo interno.
Sarebbe d'intralcio nei movimenti, e come altri nostre appendici, anche
questa è retrattile!
- Se avete
finito le vostre disquisizione sul sesso, - borbottò Asiram - io
preferirei mettere il sedere su un posto asciutto, alla mia età
si soffre anche di reumatismi.
Myalla diede ordine alla compagna di sistemare il loro cavalli al sicuro,
poi li invitò a seguirla verso le oasi erbose al centro della laguna.
Era su quegli atolli muschiosi che avevano costruito i loro villaggi,
semplici palafitte di legno che avevano una doppia entrata per potervi
accedere sia dall'acqua che dalla terraferma. L'intera costruzione era
ricoperta di fango per renderla invisibile agli occhi degli intrusi. Camminarono
lungo gli invisibili sentieri che s'inoltravano nella foresta, un palmo
sotto la superficie dell'acquitrino ricoperto di foglie morte, un misto
di passerelle appoggiate su grandi tronchi fossilizzati e terrapieni incastrati
tra le radici degli alberi.
L'imbrunire
portò una nebbia fitta e biancastra che avvolse ogni cosa, le Hibryan
la chiamavano "neja" e costituiva una sorta di protezione per
il loro mondo sospeso. Nessuno era mai riuscito a sottometterle, nessuno
era mai potuto penetrare in quell'area umida senza doversi inchinare al
loro volere.
Le antiche
leggende parlavano di una bambina di sangue imperiale, rapita dalla Kioskas
e abbandonata a Nosambra affinché vi trovasse la morte. La sua
straordinaria forza d'animo le permise di sopravvivere ad ogni avversità,
ma il tempo cancellò i suoi ricordi nello stesso modo in cui rinvigorì
i suoi istinti... finché, in una calda notte d'estate, durante
un'impetuosa burrasca, incontrò una giovane creatura anfibia a
cui si strinse per sopravvivere.
Divennero
grandi insieme, ed insieme maturarono nel corpo e nella mente, poi l'amore
prese il sopravvento e diedero a Nosambra una nuova popolazione di ibridi.
Delle due specie conservarono i caratteri dominanti e l'immane capacità
di adattarsi ai due mondi della laguna, mantenendo i vantaggi che li avrebbero
portati a dominarla in breve tempo.
L'unione
di due esseri così diversi tra loro fu possibile grazie alla natura
ovovivipara del Maschio, che trasmise la sua capacità di produrre
uova alla compagna. I loro numerosi figli nacquero protetti da un robusto
guscio color violaceo, mantenuto al caldo fino alla schiusa nel grembo
materno. I piccoli esseri che ne sortivano, completavano la loro
crescita nelle acque basse della riva, nutrendosi di pesci e crostacei
con una sorprendente voracità. La mutazione avveniva verso i due
anni di età, quando la loro pelle si liberava dalle scaglia verdastri,
e le branchie lasciavano il posto ai polmoni. Da quel momento il loro
aspetto assomigliava sempre di più ad una femmina della specie
umana, pur mantenendo le pinne dorsali a forma di ali ed una lunga coda
prensile.
L'Imperatrice
Nimira, venuta a conoscenza della loro esistenza, riconobbe l'autorità
delle Hibryan su tutta la zona umida e concesse loro un'assoluta indipendenza.
Attraverso la Kioskas di Ylea, aveva disposto che venissero inviate a
Nosambra derrate alimentari e unguenti medicamentali per combattere una
terribile malattia che le aveva perseguitate durante la stagione fredda.
Da allora, i rapporti tra le due popolazioni si erano ulteriormente stretti
in un'amicizia duratura.
Asiram fu
la prima ad intraprendere uno scambio di merci e spezie pregiate, ma il
baratto principale era costituito da nettare e miele in cambio di sale,
elemento indispensabile alla vita, ma totalmente assente nella laguna.
L'anziana
mercante era considerata da Myalla alla stessa stregua di una madre, i
rapporti tra loro era stati confidenziali sin dal primo incontro, anche
se ultimamente le sue visite erano divenute sempre più rare. -
Il mio mulo diventa sempre più lazzarone,- si scusava - e non riesco
a convincerlo nel seguirmi in questo lungo viaggio.
La Hibryan
ben sapeva quanto quel clima umido fosse deleterio per i suoi acciacchi,
e nello stesso tempo lei non avrebbe potuto star lontano dall'acqua, per
evitare che la pelle si ricoprisse di dolorose piaghe. - Siamo due riflessi
nello stagno, - ripeteva - possiamo incontrarci soltanto quando la quiete
non smuove la superficie dell'acqua.
L'indomani
Asiram ripartì col suo carico di nettare per tornare alla Kioskas,
salutò uno ad uno i compagni di viaggio e, senza mai voltarsi,
salì a cavallo del suo mulo, spingendolo ad incamminarsi sulla
via di casa.
Nusuth ebbe
il sospetto che qualcosa non stesse andando per il giusto verso quando
notò la bramosia con cui le Hibryan si stavano dividendo il sale.
La conferma le arrivò dalla notizia che gli ultimi due carichi
di merce non erano arrivati dalla Kioskas di Ylea, lasciandole a corto
di quel bene prezioso.
Ordinò
ad una delle Amazzoni di ritornare con urgenza da Klara per riferirle
il fatto, ma decise di cercare la causa del problema prima di intraprendere
la via delle montagne. - Abbiamo una missione da portare a termine, -
brontolò Raf - sicuramente molto più importante di questa!
- Ci sono
solo due motivi per cui quel sale non è arrivato sin qui, - lo
riprese Nusuth - il primo è che ci siano forze ribelli che hanno
intercettato il carico, ed il secondo è che queste forze siano
in combutta con Ylea... altrimenti non si spiega perché possano
muoversi tanto liberamente nell'area controllata dalle sue Koguars!
- Allora
dividiamoci in due gruppi, - ribadì il Guerriero - così
non perderemo altro tempo.
- Mi sta
bene! Ma Dardel è l'unico che può portarci sin là,
tu conosci Oman e quindi devi esserci per forza... chi comanderà
il secondo gruppo?
- Tu, - rispose
Raf - preoccupati di scoprire perché si sono interrotti i rifornimenti
e noi andremo sulle montagne a sigillare l'accordo con quei predoni!
Nusuth non
rispose, cercò un solo motivo per cui non avrebbe dovuto fidarsi
di loro e non lo trovò. Doveva rischiare, non c'era altra soluzione,
e decise di ascoltare la sua proposta, dividendo le Amazzoni di scorta
in due pattuglie separate.
- Fammi andare
con loro, - insistette Morgana, abbassando lo sguardo - Oman potrebbe
avere qualche notizia delle Sacerdotesse prigioniere.
La Kopler
sapeva bene che quello non era l'unico motivo della sua insistenza, provò
a spiegarle che non era consigliabile l'incontro con i predoni di Oman,
ma alla fine, seppur tra mille raccomandazioni, la lasciò andare.
- Vi affido
le mie Amazzoni,- disse - ma gli ordini sono chiari: nessuna di loro deve
salire sulla Cordigliera... vi aspetteranno ai bordi della foresta. Asha
verrà con me!
Dardel e
Raf s'inchinarono al suo volere pur mostrando qualche perplessità,
poi i due gruppi si misero in viaggio accompagnati dalle Hibryan che li
avrebbero condotti a destinazione attraverso il labirinto di Nosambra.
L'ultimo
sguardo di Nusuth fu per Morgana, le ricordò ancora una volta di
non lasciare per nessun motivo la foresta, non si fidava di Oman e per
nulla al mondo avrebbe voluto che posasse i suoi maledetti occhi sul giovane
corpo delle Amazzoni.

Abel Wakaam

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