Arcano la Prima Era
2° capitolo
Hammers
L'abbigliamento
da guerriera ben si addiceva al fisico possente di Nikra. I suoi muscoli
ben torniti e le sue forme tonde acquistavano forza e sensualità
strette nei lacci di cuoio, mentre Asha mise in mostra una grande femminilità,
celata sino a quel momento sotto la divisa. Solo la giovane Hesiel faticava
a riempire il corpetto col suo tronco minuto, ancora troppo acerbo per
reggere il confronto con le due compagne di viaggio.
Si misero
in marcia nella nebbia luminosa del mattino, percorsero un paio di chilometri
sul lastricato di pietra, ma ben presto lasciarono la strada per spingersi
tra la vegetazione, seguendo l'antico sentiero della fonte, via primaria
di comunicazione per la popolazione locale.
Strano popolo gli Hammers, avevano vissuto l'occupazione con distacco,
quasi come se gli stranieri venuti da lontano non potessero intaccare
i loro solidi legami. Nel tempo che seguì il primo sbarco, nessuno
si oppose ma nemmeno si piegò alle nuove leggi, lasciando che si
ristabilisse una sorta di patto non scritto in cui ognuno continuava a
vivere secondo le proprie abitudini.
Il Console
di Arcano non aveva mai avuto nessun interesse ad inasprire un confronto
che almeno così pareva sotto controllo, inoltre non era mai stato
possibile individuare un solo interlocutore che parlasse a nome di tutti
gli Hammers.
La classe
imperiale, di cui si sussurrava durante le feste rurali, appariva come
un insieme di leggende difficili da cucire in un'unica storia, eppure
la sua ombra aleggiava nella foresta come un irresistibile richiamo, unico
legame certo dei clan che vivevano separati tra loro.
- Quante
probabilità abbiamo di essere scambiati per Hammers?- chiese Norman,
preoccupato di muoversi furtivamente tra la densa foschia della foresta.
- Nemmeno una, - sorrise Nikra - il motivo per cui vi ho fatto togliere
le divise è soltanto per praticità; è molto diverso
apparire stranieri oppure truppe di invasione. I nostri militari non hanno
mai fatto nulla per farsi amare dalla popolazione, e sicuramente in qualche
occasione hanno usato la forza per allontanare i più curiosi dai
posti di controllo.
- Ma come sono questi Hammers? - intervenne Asha - Ne ho sempre sentito
parlare in modo molto misterioso.
- Sono come
noi... non esistono differenze sostanziali negli esseri umani e animali
che vivono nello stesso ambiente, e nello stesso modo in cui il delfino,
pur essendo un mammifero, assomiglia ad un pesce, così anche tutti
noi abbiamo una struttura simile... salvo qualche distinzione nell'aspetto
e nei tratti.
Quando, dopo qualche ora di marcia, incontrarono il primo Hammer, compresero
quanto le abitudini di vita potessero modificare l'aspetto di un essere
umano.
La giovane guerriera stava seduta su una roccia a custodire i cavalli,
le sue lunghe sopracciglia erano annodate dietro la nuca a formare una
treccia che ricadeva su una delle spalle. Alzò rapidamente lo sguardo
emettendo una nota acuta dallo spigolo della bocca ed in meno di un secondo
se ne udì la risposta.
Nikra alzò
la mano sinistra mostrando il pollice unito al mignolo ed attese che giungesse
l'amazzone dal folto della foresta, mentre i cavalli scalpitavano alla
vista degli estranei. - Chiediamo il permesso di calpestare il vostro
cammino, - disse - ed accettiamo di sottostare al comando della Madras
Kolise.
- Siamo noi
i padroni di questo pianeta, - sussurrò Norman - non capisco come
tu possa essere così stupida da abbassarti fino a questo punto!
- Fai tacere il tuo servo, - intimò l'amazzone, sbucando improvvisamente
alle loro spalle - l'ho sentito sbavare senza prima aver chiesto il permesso
di parola.
- Taglia
tu stessa la sua lingua e non lo sentirai più fiatare, - rispose
Nikra - lo sai che gli uomini della nostra razza non sono ancora condizionati
dal Niasae!
- Dovreste farlo prima di condurli qui, se lo sentisse Madras darebbe
le sue budella in pasto ai carnivori.
- Ti chiedo
scusa per la sua impudenza, da questo momento non lo sentirai neppure
respirare, e ti prego di accoglierci nella tua famiglia.
- Sai già che è Madras Kolise la guida di questa famiglia,
io sono Klara e prenderò il comando solo dopo la sua morte. Ora
seguitemi che vi condurrò da lei.
Kioskas, così si chiamavano i piccoli borghi in cui vivevano gli
Hammers, costruzioni altere di pietra, di forma spigolosa, disposte a
ventaglio attorno ad un nucleo centrale fortificato, in cui viveva la
matriarca che deteneva potere assoluto di vita e di morte. L'entità
del raggruppamento era dettato unicamente dalla sua forma geometrica,
simile ad un quadrifoglio, e contava su qualche centinaio di individui,
composto per oltre la metà di guerriere di sesso femminile.
Le amazzoni,
chiamate Koguars, costituivano la forza combattiva delle Kioskas, giurando
fedeltà alla Madras che sceglieva tra loro colei che le sarebbe
succeduta. La prescelta avrebbe rinunciato per sempre a diventare madre
per evitare che le sue eventuali figlie potessero godere di particolari
vantaggi, primo fra tutti quello di ereditare il comando.
Tutte le altre avrebbero dovuto abbandonare i panni di guerriere nel momento
stesso in cui fossero rimaste gravide, e da quel momento la loro vita
sarebbe cambiata radicalmente, perché avrebbero mutato il loro
incarico prendendosi cura di tutti i figli presenti nella comunità.
I due petali
del quadrifoglio rivolti verso la luce erano abitati dalle Koguars che
costituivano anche la guardia personale di stanza al Pulp, la fortezza
centrale cinta da mura di forma tonda, che costituiva il centro nevralgico
del potere locale. Gli altri erano destinati alle donne ed ai bambini,
mentre gli uomini vivevano nella parte esterna delle costruzioni e non
partecipavano alla gestione delle Kioskas.
Venivano selezionati per la riproduzione in base al loro fisico, scelti
come compagni ma non per tutta la vita, anche se spesso s'instaurava con
l'amazzone che li aveva pretesi un rapporto duraturo nel tempo.
Asha domandò
a cosa servissero delle guerriere se non c'era di fatto una guerra da
combattere, e la sua curiosità provocò una brusca reazione
di Klara che si limitò ad accennare l'esistenza di forze ribelli.
- Uomini? - insistette.
- Sì...
uomini, ma non solo! - rispose nervosamente la guerriera - Bande di fuggiaschi
e di membri di famiglie allo sfascio, Kioskas che non hanno saputo mantenere
l'ordine costituito e che si sono dissolte sotto la spinta delle pressioni
interne.
- Si parla
di oltre trentamila individui fuori da ogni controllo, - spiegò
Nikra, dimostrando di conoscere bene la situazione del pianeta - se solo
si mettessero insieme darebbero filo da torcere a chiunque, ma la
stretta collaborazione tra le Madras e la mancanza di un vero leader tra
i ribelli hanno impedito che si riunissero sotto un'unica bandiera.
- Da cosa è nata questa situazione?- domandò Asha, sempre
più interessata a scoprire la reale situazione di Arcano.
- La storia
di questo popolo è da sempre un vero mistero perché ogni
comunità riferisce esclusivamente al messo dell'Impero e da esso
la Madras riceve le informazioni necessarie a condurre la propria Kioskas
secondo il volere del Niasae, il libro sacro che rende pubblico il volere
degli dei.
- Allora
è vero che esiste una Classe Imperiale sul pianeta!
- L'Imperatrice veglia su Arcano e su tutto il suo popolo, - asserì
Klara, inchinando il capo in avanti nel pronunciare il suo nome - ma a
nessuno è dato a sapere dove risiede la nostra sovrana... se non
alla Madre suprema di ogni comunità, perché a lei viene
chiesto di condurre al palazzo le tre migliori amazzoni di ogni stagione
affinché costituiscano l'esercito imperiale.
- Un'organizzazione
sociale perfetta, - azzardò Nikra, sorridendo - tanto perfetta
da rendere pressoché inutile la conquista del pianeta da parte
degli Stati dell'Unione.
- Sembra che tu patteggi per loro?- domandò Asha, sempre più
attenta ad ogni particolare.
- Sì...
in effetti ho scelto da tempo da che parte schierarmi, altrimenti nessuno
di voi avrebbe potuto inoltrarsi nella foresta.
- Una maledetta spia degli Hammers infiltrata nel nostro esercito! - gridò
Norman, un secondo prima di essere colpito dall'amazzone.
- Lascialo perdere, non vale la pena di spargere il suo cervello sulla
sacra terra di Arcano, - la fermò Nikra - la sua presenza qui servirà
a tener lontano altri mastini peggiori di lui... se lo rimandiamo indietro
ci scatenerà addosso tutta l'opinione pubblica prima che Asha possa
trasmettere il suo reportage... e se cessa di vivere, la Global Detector
spingerà i militari ad intervenire.
La discussione fu bruscamente interrotta da una serie di fischi acuti.
- I ribelli, - urlò Klara, intimando a tutti di lasciare il sentiero
per raggiungere il folto della foresta - è la prima volta che si
spingono fin qui!
- Dal chiasso
che stanno facendo si direbbe che sono in molti ed anche che non hanno
nessuna preoccupazione di farsi scoprire, - esclamò Nikra - tutto
questo ha una sola spiegazione!
- Sono inseguiti
dalle mie guerriere - replicò l'amazzone - i segnali di allarme
sono quelli convenuti.
- No... sono qui per noi, anzi, per uno di noi... il reportage è
solo una copertura per inviare qui un contatto, Norman! Dov'è Norman?
La sparizione del tecnico della Global Detector coincise con l'interruzione
di tutti i collegamenti satellitari. - Siamo isolati! - gridò Asha
- tutti gli strumenti risultano esclusi... anche quelli dei livelli vitali.
Per il Centro Controllo siamo morti!
Abel Wakaam
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