
Arcano la Prima Era
15° capitolo
L'Imperatrice

- Perdonami mia signora, - ripeté le medesime parole, chinando
il capo quando fu di fronte all'Imperatrice - perdona questa donna che
non ha saputo portare a termine l'incarico che le hai affidato.
- Ci sono
sconfitte che non dipendono da noi, - esclamò Nimira, accucciandosi
sul pavimento accanto a lei - e le tue colpe sono le mie, se abbiamo sbagliato...
l'abbiamo fatto insieme.
- Ti ho tenuta nascosta la verità, e non merito alcun perdono.
- Ho sempre
saputo cosa stava accadendo a Krymenia, - ammise l'Imperatrice, aiutando
l'anziana Madras a rialzarsi - ne ero al corrente ancora prima di te,
dunque la tua colpa non ha ragione di essere punita. Ogni paradiso esiste
perché nella nostra vita c'è anche l'inferno, e un'Amazzone
resta un'Amazzone anche se a volte si getta tra le fiamme del peccato.
- Non capisco
mia Signora... per me l'anima è un lenzuolo bianco che una volta
macchiato resta rovinato per sempre.
- Nulla impedisce
alle nostre guerriere di sventrare il nemico con tutta la loro forza...
ma con le stesse mani sanno accarezzare i propri figli, stringendoli al
seno. Ciò che è sbagliato è fingere di non sapere...
e tutte noi abbiamo voltato il capo dall'altra parte per troppo tempo.
- Dobbiamo
spazzare via Krymenia dalla faccia di questo pianeta, - sopirò
Kolise - Ylea aveva ragione!
- No, sarebbe l'errore più grande che potremmo commettere, - continuò
Nimira - dobbiamo spazzare via le Forze ribelli dalle loro basi tra le
montagne, il tempo è dalla nostra parte e non dobbiamo commettere
la follia di voler chiudere la partita troppo presto.
- Il tempo
spesso s'inchina ai vincitori... e noi abbiamo già perso un intero
battaglione di Amazzoni Imperiali!
- Ho già convocato il Consiglio delle Madras al mio cospetto.
Ti anticipo fin d'ora che designerò la tua giovane protetta come
loro guida... e questa guerra si combatterà secondo il suo volere.
- Parli come
se tu fossi stata presente all'ultimo Consiglio che si è tenuto
nel Pulp... - disse Kolise, guardandola per la prima volta negli occhi
- Klara sarà fiera di avere la tua fiducia.
- Il cuore
dell'Imperatrice è ovunque, - sorrise Nimira, allontanandosi con
passi felpati - ed anche i suoi occhi!
A Krymenia
il tempo stava logorando i nervi dei ribelli e Tanar faticava a tenerli
a bada. Il motivo di tanta insofferenza era la forzata immobilità,
nessuno accettava di restare chiuso in quel maledetto burrone invece di
assaltare le Kioskas alla ricerca di nuove prigioniere.
- Le Amazzoni non sono buone prede, - riferì con disappunto a
Norman Atek - si lasciano ammazzare invece di appagare i desideri dei
nostri uomini e nella prigione è rimasta solo Myrt. Dobbiamo assolutamente
procurare delle femmine abbastanza docili da essere tenute in vita, o
nessuno potrà più controllare l'esuberanza dei nostri guerrieri.
E dobbiamo procurare delle femmine che diano dei figli per perpetuare
nel futuro una nuova razza, o finiremo per accasciarsi su noi stessi.
Facciamone uscire un gruppo alla ricerca di famiglie disperse nella foresta,
ci sono numerose comunità che si spartiscono piccoli territori
impervi.
- Sta bene!
Accompagnali nel secondo passaggio segreto e fa in modo che non si facciano
ammazzare. - ordinò Norman - ma senti i vecchi del posto per capire
quali obiettivi ci sono sul territorio a portata delle nostre incursioni.
- E Myrt... la do in pasto ai nostri lupi affamati?
- No, mi
serve viva, affidala alla vecchia strega che la renderà docile
con le sue malefiche pozioni... quando sarà pronta sperimenterò
io stesso quanto sia cambiata.
Niage era
il suo nome e camminava senza che neppure l'ombra potesse seguirla. Quando
le portarono l'Amazzone, si leccò le labbra come se avesse visto
una preda da sbranare, poi la fece appendere per i polsi a due anelli
che spuntavano dal soffitto, mentre le caviglie vennero assicurate agli
estremi di un femore di cavalla.
Fu lei a suggerire a Tanar dove cercare altre femmine nella foresta:
- ...c'è un antico convento dove vengono addestrate le future sacerdotesse
- spiegò - e sono ancora abbastanza tenere da essere piegate al
volere dei nostri impavidi combattenti. Il loro nascondiglio si trova
sotto la protezione della Kioskas di Ylea... e qualcosa mi lascia intuire
che non tornerete a mani vuote.
Non era solo
una sensazione, la strega lo sapeva bene per essere cresciuta tra quelle
mura, ed allo stesso modo conosceva le debolezze della Madras che l'aveva
scacciata, la sua avversione per il ruolo delle Sacerdotesse... ed i suoi
antichi rancori.
Nei giorni
che seguirono, tramò la sua atroce vendetta e, per meglio goderne,
rivelò ogni dettaglio alla prigioniera di cui si prendeva cura
con estrema delicatezza, imboccandola come se fosse una bambina, e pulendo
ogni lembo della sua pelle con un unguento dal profumo suadente.
Myrt mal
sopportava la sua presenza, ma evitò ogni azione che potesse irritarla
nella speranza di cogliere l'attimo per liberarsi da quella scomoda posizione.
Norman fece
più volte visita alla strega, ma Niage si limitava a rassicurarlo
che presto sarebbe stata pronta ai suoi voleri, senza però stabilire
una data precisa dell'evento.
- Voglio
che questa muscolosa amazzone cavalchi al mio fianco fin sotto le mura
della Kioskas di Kolise, - continuava a ripetere - e quel giorno chiederò
che si tenga un incontro pubblico tra le due fazioni alla presenza dell'Imperatrice.
- Ciò
che vuoi davvero è scritto nei tuoi occhi, - gli rispose la strega
- ma non sarà facile convincere gli Hammers che potranno scegliere
liberamente da quale parte stare. Tu sei furbo e sai vedere molto lontano,
ma nelle tue vene non scorre sangue di Arcano, e non hai sufficiente carisma
per conquistare l'anima di questo popolo.
- Io no,
ma la Comandante delle Truppe Imperiali si... ed è per questo che
mi serve la sua presenza.
- E perché
mai dovrebbe scegliere di tradire la sua gente?
- Questo
lo devi scoprire con i tuoi intrugli... strega... - la minacciò
Norman - e per ringraziarti dei tuoi servigi ti consegnerò il cuore
di Nimira.
Niage ebbe
un sussulto. Le antiche credenze assegnavano il potere estremo alla strega
che avesse mangiato il cuore pulsante dell'Imperatrice, e lei era pronta
a pagare qualsiasi prezzo per un tale onore.
Quella stessa
notte si alzò di soprassalto e rivolse una domanda precisa a Myrt,
svegliandola all'improvviso. L'Amazzone cercò di non rispondere
ma si rese conto di non potersi sottrarre al potere della strega. Fu così
che rivelò l'unico segreto per cui avrebbe dato anche la vita e
nello stesso istante comprese di essere nelle sue mani.
A volte nemmeno
la morte può sottrarci al nostro destino, e quando ci accorgiamo
che non c'è soluzione al nostro dolore, abbassiamo il capo, ed
accettiamo anche la più orribile imposizione.
Myrt ebbe
tempo di riflettere sino al mattino, poi dovette inchinarsi al volere
di Niage. - Ti mostrerò i suoi occhi appena l'avranno portata al
mio cospetto, - la rassicurò la strega - ma dovrai prima dimostrarmi
che sei pronta ad esaudire ogni mio desiderio.
- Non avrai
nulla finché io non potrò stringerla tra le braccia, poi
sarò un fantoccio nelle tue mani!
- Attenta
amazzone, sono io ad avere il coltello dalla parte del manico... non vorrai
rischiare che, durante il tragitto, la lama finisca nella gola di tua
figlia per un tragico errore!
Myrt diede
uno potente strattone alle catene che la bloccavano nella sua scomoda
posizione, poi fece un cenno di assenso col capo mentre una lacrima solcava
la sua gota.
- Pagherai
direttamente al guerriero che andrà a prenderla nel suo nascondiglio,
- continuò la strega - una parte prima... ed il resto al suo ritorno
quando la condurrà qui senza un graffio!

Abel Wakaam

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