Arcano la Prima Era

14° capitolo

L'onore delle armi

Il giorno dopo, le Truppe Imperiali Roka entrarono in contatto con la retroguardia dei ribelli a mezz'ora di cammino da Krymenia. Lo scontro avvenne in prossimità della radura di Makit e la sete di sangue delle Amazzoni ebbe ben presto il sopravvento.

- Tagliate la gola ad ogni nemico che incontrerete nella foresta, - aveva ordinato Nusuth - ma fate in modo che la morte non sia rapida... voglio sentire i loro rantoli esalare pian piano l'ultimo respiro. Portatemi un prigioniero, uno solo, e dev'essere il cane rognoso che da gli ordini a questi maledetti!

Quella stessa sera, il capogruppo della retroguardia ribelle era in ginocchio davanti a lei, pronto ad implorare perdono. Il suo racconto sugli eventi di Krymenia portò ulteriore rabbia nel cuore di Nusuth, non poteva darsi pace per la morte di Mokada e Nikra, ma era la prigionia di Myrt a rendere insopportabile il suo dolore.

Sapeva quanto fossero spietati con le Amazzoni quegli uomini pronti a tutto pur di catturare una femmina in armatura. Aveva ascoltato mille volte i racconti degli esploratori che avevano raccolto i corpi senza vita delle prigioniere, e non riusciva a perdonarsi di essere arrivata in ritardo con i rinforzi.

Chiamò Dardel a rapporto e gli diede l'incarico di infiltrarsi nei meandri di Krymenia con l'incarico di liberare la Comandante delle Truppe Imperiali Froll dai suoi aguzzini. - Non tornare senza di lei, - gli intimò - e se non puoi portarmela viva... allora metti fine alla sua sofferenza come faresti con una figlia che sta soffrendo dolori atroci.

- Sarà lei stessa a ringraziarti, - rispose la Prima Guida degli Esploratori - perché non ho nessuna intenzione di privare gli Hammers di uno dei suoi miti.

- Fa che le tue parole non siano solo una speranza, quello che ti chiedo è di sottrarla alla fame di quegli animali schifosi... sono certo che lei avrebbe fatto la stessa cosa per me.

Nel tempo che seguì, la situazione scivolò in una calma irreale. Le forze ribelli si erano asserragliate a Krymenia e da lì avevano aperto un passaggio verso le montagne, approntando un ponte sospeso sul Kruill. - La foresta è sgombra dal nemico! - riferì Klara al Consiglio della Madras, riunito nel Pulp di Kolise - Ma dobbiamo attenderci un attacco improvviso... non posso credere che si accontentino di restare a lungo in questa situazione di stallo.

- Sanno che non possono batterci sul nostro terreno, - asserì Madras Ylea della Kioskas del nord - questo loro atteggiamento lascia supporre che si stiano preparando per una logorante guerriglia che non possiamo subire... dobbiamo liberarci di loro prima che la popolazione cominci a dubitare delle nostre forze.

- Non c'è modo di affrontarli in campo aperto, - ribadì l'Amazzone - e dunque non ci resta che combattere la guerriglia con lo stesso sistema...

- Non ti è stato chiesto un parere, - l'interruppe Ylea, facendole cenno di lasciare il Consiglio - tu sei qui per ricevere ordini... e noi per decidere quali devono essere!

- Se mi è permesso...

- No, non ti è permesso! Ora esci di qui e ritieniti punita per la tua esuberanza.

- Frena la tua arroganza, - intervenne Kolise, battendo il palmo delle mani sui braccioli dorati della poltrona - stai parlando alla Madras di questa Kioskas e non ad un'amazzone qualunque.

- Questo è assurdo, nessuna di noi è stata informata della tua sostituzione!

- E' questa l'occasione in cui avrei portato a conoscenza il Consiglio del mio volere... domani stesso raggiungerò l'Imperatrice Nimira che mi ha voluta a corte.

Ylea si mise a sedere con un gesto di disappunto, poi riprese la parola cercando di moderare il tono della voce: - Le Truppe Imperiali non combatteranno mai nella foresta come se fossero delle volgari guerrigliere, non è questo il loro ruolo. Andranno a Krymenia in forze e distruggeranno ogni cosa, subito... dovesse costare la vita ad ognuna di loro!

- Sarebbe un suicidio, - reagì Klara - tu non hai idea della potenza degli spow, le Truppe Froll sono state letteralmente annientate prima che potessero avvicinarsi al punto da scagliare le proprie frecce. Se andiamo a Krymenia facciamo il loro gioco... no, le Truppe Imperiali devono restare a proteggere l'Imperatrice e le Kioskas.

- E allora chi contrasterà le forze ribelli nelle loro incursioni? Tu e le Koguars?

- Le Koguars, i Guerrieri di Ardes e di Betris, nonché gli Esploratori di Vulcar!

- Non se ne parla nemmeno, - gridò Ylea - la tua proposta è scartata!

- Stai parlando a nome dell'Imperatrice... - domandò Madras Kolise, raggiungendo il centro del Pulp - oppure ti è stato concesso il potere assoluto sull'intero Consiglio?

- Le altre madras la pensano come me!

- Questo non possiamo saperlo, se prima non lo sentiamo dalla loro viva voce, inoltre ti ricordo che noi tutte possiamo solo proporre... ma sarà Nimira ad avallare la nostra scelta.

- L'Imperatrice ha sempre seguito i nostri consigli...

- E probabilmente ha sbagliato! - reagì con forza Kolise - Abbiamo sbagliato tutte se siamo arrivate sino a questo punto e voi sapete bene a cosa mi riferisco; Krymenia. Abbiamo finto di non sapere perché era comodo lasciare che l'inferno ed il peccato stesse fuori dalle nostre mura, ma abbiamo cercato la soluzione più comoda per non concedere la libertà che tutto il popolo stava cercando.

- Taci blasfema, - la aggredì Ylea - ti farò incriminare perché sei stata complice del male.

- Sottoporrò i nostri errori all'Imperatrice domani stesso... e le chiederò di processarci per averle taciuto la verità.

- Io non so nemmeno di che stai parlando, - ribadì l'anziana Madras - e se colpe ci sono state... la responsabilità deve ricadere su di te, Krymenia si trova nel territorio controllato dalla tua Kioskas.

- Dunque tu fingi di non sapere che anche le tue Amazzoni hanno gozzovigliato in quello che tu definisci un luogo maledetto, allora sta' attenta, perché la menzogna è grave quanto il tradimento, e per entrambi i casi c'è la morte!

Quando il silenzio scese nel Pulp, tutte le Madras si prepararono a votare la risoluzione finale, una ad una si portarono al centro del cerchio rosso, e lasciarono cadere una goccia del proprio sangue sullo stemma imperiale.

- E' scritto nelle profezie, - grugnì Ylea - quando tredici Madras voteranno per cambiare le regole divine, Arcano vedrà la sua ultima luna. L'ultima volta che accadde, tutti i vulcani si risvegliarono sommergendo di cenere il pianeta.

Kolise chiamò davanti a sé Klara e le porse l'anello intarsiato del sigillo imperiale, poi la baciò sulla fronte e, senza proferire parola, scese nella via oscura per raggiungere la Kioskas Imperiale.

Camminando a stento lungo le strade della civiltà sepolta, ripensò alle tragiche parole di Ylea sulle profezia scritta nel Tempio di Mahar. Mai era successo che tredici Madras si riunissero nel Pulp e l'analogia con quello strano evento riempì il suo vecchio cuore di oscuri presagi.

Passo dopo passo sulla cenere millenaria, imboccò lo stesso sentiero che tanti anni prima aveva percorso in senso inverso, allora aveva nell'anima l'entusiasmo ed il desiderio di cambiare il mondo; ora era consapevole di non esserci riuscita.

Ebbe un brivido nell'immaginarsi di fronte all'Imperatrice per confessarle la sua verità nascosta, e nemmeno riusciva a trovare le parole con cui cominciare quel triste racconto.

Come avrebbe potuto informarla della dissolutezza del proprio popolo? Come avrebbe potuto scusarsi per averle taciuto l'esistenza dell'inferno di Krymenia? Né mai lei stessa avrebbe potuto immaginare che la voglia di peccato delle Amazzoni raggiungesse una simile consistenza... e ciò che le appariva più grave, era la mancanza di una soluzione al dramma.

"Verrà la morte ed avrà il tuo volto". Era scritto sulle possenti colonne di granito che sostenevano la volta illuminata dalla luce chiara della Miara. Una lacrima solcò le gote rugose di Kolise mentre saliva il primo gradino della scalinata che l'avrebbe portata al cospetto di Nimira. - Perdonami mia signora, - sussurrò nella propria mente - perdona questa donna che non ha saputo portare a termine l'incarico che le hai affidato.

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Abel Wakaam