
Arcano la Prima Era
13° capitolo
Fiamme nella foresta

Le Truppe
Imperiali Roka furono le prime ad avvistare l'immenso rogo che si alzava
dalla foresta. Nusuth mandò uno scribano ad avvisare Klara ed aggirò
l'incendio cercando di restare in favore di vento.
Quando arrivò
con le sue Amazzoni sul luogo dello scontro, la scena che si mostrò
ai suoi occhi era tremenda. Centinaia di corpi senza vita erano sparsi
nella radura ancora fumante, e molti di essi portavano i fregi imperiali
di Froll. La battaglia che si era consumata in un confronto all'ultimo
sangue e non c'era traccia di sopravvissuti.
Dardel, la
guida degli Esploratori, informò le Kopler di aver scoperto le
tracce di un gruppo numeroso di ribelli che si erano allontanati in direzione
di Krymenia: tra loro c'erano una decina di prigioniere.
- Non stanno
certo meglio delle guerriere morte, - esclamò Nusuth, scendendo
d'un balzo da cavallo - hai notato anche segni di carri?
- No, mia
Comandante, tutti i mezzi di trasporto sono stati abbandonati e da una
prima analisi del terreno... sembra che l'incendio si partito proprio
dalla merce che trasportavano.
- Forse Myrt ce l'ha fatta a distruggere le armi... ma quale prezzo ha
dovuto pagare! Dai ordine ai tuoi uomini di contare tutti gli spow distrutti
dall'incendio, li sottrarremo dalla lista del carico iniziale, di cui
ci ha dato l'entità la giovane Hesiel, e cercheremo di farci un'idea
approssimativa di quanti sono riusciti a salvarne.
Nusuth inviò
Dardel in avanscoperta e spinse le sue Truppe all'inseguimento delle forze
ribelli, nella speranza di raggiungerle prima che riuscissero a nascondersi
a Krymenia.
Il vantaggio
di Norman Atek pareva incolmabile, ma anch'egli avrebbe avuto un'amara
sorpresa con cui confrontarsi. Le notizie che gli giunsero dalla roccaforte
dei ribelli parlavano di un evento catastrofico accaduto nel cunicolo.
L'intero bacino del lago Moire si era svuotato nella caverna sotterranea,
travolgendo le centinaia di uomini che si erano appostati in attesa di
chiudere in trappola le Truppe Imperiali.
La massa
d'acqua era venuta in contatto con la lava del crepaccio, creando una
colonna di vapore acqueo e zolfo che stava avvelenando le profondità
del rifugio sotterraneo. Per evitare una contaminazione permanente di
tutta l'area, era stato fatto crollare il passaggio che metteva in comunicazione
Krymenia con la foresta, chiudendo per sempre l'unica via di comunicazione
da cui era possibile raggiungere il lago ormai prosciugato.
- Forse è
meglio così, - disse Norman, rispondendo alle preoccupazioni dei
sui emissari - ormai il passaggio non era più un segreto
ed in questo modo non dovremo preoccuparci di difenderlo... spero soltanto
che con i miei uomini abbiano perso la vita anche un buon numero di quelle
cagne maledette!
- Abbiamo
perso gran parte del carico, - obiettò Tanar, uno dei suoi collaboratori
più fidati - e i pochi spow che ci sono rimasti non potranno fermare
l'ira dell'Imperatrice!
- Non è
con la sua rabbia che riuscirà a batterci, cinquanta spow valgono
metà delle sue truppe scelte... e la prossima volta non avranno
il vantaggio di combattere nella foresta.
- Non possiamo
prevedere dove sarà la prossima volta, ed abbiamo poche informazioni
sull'entità del loro esercito.
- Useremo
le prigioniere per ottenere quello che ci serve, - tuonò Norman
- e quelle che non parleranno... diventeranno delle ottime esche
per attirare in trappola qualcun'altra di queste scimmie urlanti.
Quella stessa
sera raggiunsero Krymenia e, nonostante le ingenti perdite, festeggiarono
la prima battaglia vinta contro le Truppe Imperiali Froll. Alla richiesta
degli uomini di divertirsi con le prigioniere, Tanar concesse le tre Amazzoni
ferite più gravemente: - Non fatevi scrupoli - sghignazzò
- tanto queste non arriverebbero comunque vive fino a domattina!
Il mattino
successivo, uno di quegli uomini chiese udienza a Norman e gli riferì
che tra le prigioniere c'era il Comandante delle Truppe Imperiali. - Si
chiama Myrt, - raccontò - una delle guerriere che ci è stata
concessa per la notte mi ha minacciato facendo il suo nome, prima di morire
mi ha predetto che l'avrebbe vendicata.
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Quando scese nella grotta in cui erano appese, riconobbe
subito l'espressione fiera e sprezzante che contraddistingueva una
di loro, le si avvicinò da dietro e la chiamò con il
suo grado. Myrt non rispose, ma quando fu colpita dal nerbo sulla
schiena, si rivoltò come una belva scatenata.
- E
così tu saresti la misteriosa Comandante delle Truppe Imperiali
Froll, - la incalzò Norman, affidando al fedele Tanar il
frustino con cui l'aveva colpita - sono sicuro che molte delle tue
amate compagne rischierebbero la propria vita per liberarti... se
sapessero che sei qui!
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- Io sono
già morta, - rispose lei - e sono felice di essere caduta dando
fuoco alle migliaia di spow con cui avresti potuto sconfiggere il mio
popolo!
- No, mia
cara, la morte non è la giusta punizione per ciò che hai
fatto... sarà il tradimento della tua gente ciò che trasformerà
il tuo gesto eroico in qualcosa di cui vergognarti. Io farò sapere
che hai combattuto al mio fianco... che ti sei venduta al nemico, perché
così molte altre seguiranno la tua strada e si uniranno alle forze
ribelli, l'Imperatrice Nimira ha i giorni contati!
- Stai vaneggiando,
e l'odio che hai scatenato negli Hammers non troverà pace finché
non ti avranno sgozzato, è questa la pena che tocca agli animali
come te.
- Quando
sono arrivato a Krymenia per la prima volta ho capito che avremmo vinto
questa guerra, - continuò Norman, strappandole una ciocca di capelli
per odorarla con un gesto di disprezzo - e il motivo è semplice,
lo conoscono tutti, persino tu, anche se fingi di ignorarlo. Le tue potenti
Amazzoni, senza macchia e senza peccato, incontravano qui i loro amori
segreti... usavano questa "terra di nessuno" per sfogare la
loro travolgente passione, la stessa passione che veniva repressa nelle
Kioskas dalle ferree leggi imposte dalle Madras. Ora immagina che queste
"Forze ribelli" assumano invece il nome di "Forze di liberazione"
e facciano sapere a tutti gli Hammers quale saranno le regole del nuovo
potere di Arcano. Scommetto che ora stai cominciando a seguire il mio
discorso, non è poi così difficile; pensa a quante delle
tue spavalde guerriere non dispiacerebbe questa soluzione!
- Tu credi di poter barattare il piacere con l'amore? Quando sapranno
che gli uomini di questo inferno maledetto ci hanno soltanto usate per
i loro scopi fingendo di amarci... allora torneranno qui... si, ma per
il piacere di ammazzarli uno ad uno!
- Hanno usato
anche te? Allora il gioco è più divertente di quello che
avevo previsto... ci sono anche le Amazzoni dai fregi imperiali che venivano
di soppiatto a divertirsi nelle grotte oscure di Krymenia... e chi era
il tuo... diciamo... amante?
Myrt non
rispose, chinò il capo e chiuse la mente ad ogni rumore esterno.
Lo faceva sin da bambina quando accadeva qualcosa che non poteva sopportare,
ma ora era diverso, non era soltanto un gioco.
In quel momento comprese la gravità delle parole che aveva appena
ascoltato, quell'uomo aveva toccato con mano le piaghe di una società
che pareva perfetta, ma che invece nascondeva una contraddizione profonda.
Si, era vero, le passioni travolgenti, proibite dalle leggi imperiali,
trovano sfogo negli incontri segreti di Krymenia. Le Madras sapevano,
ma avevano sempre finto di non vedere, perché quella sembrava l'unica
soluzione per lasciare il peccato fuori dalla legalità delle Kioskas.
Come avrebbero
reagito gli Hammers di fronte ad un simile cambiamento delle regole? La
trasfigurazione dei ribelli in "Forze di liberazione" avrebbe
cambiato di molto le carte in tavola, e seppure fosse certa che il vero
scopo fosse solo lo sfruttamento minerario del pianeta, non poteva sottovalutare
i rischi di una rivoluzione.
Ora più
che mai aveva un motivo per non morire, uno scopo per fuggire da quell'assurda
prigione per informare Klara e non Kolise di ciò che stava accadendo,
ma il fatto stesso di non voler riferire direttamente alla Madras la faceva
sentire in colpa.
Forse il
problema era legato soltanto ad una differenza generazionale, il ricambio
completo nel Consiglio delle Madras sarebbe avvenuto da lì a qualche
anno, e con esso sarebbero anche cambiate le regole ormai vecchie di secoli.
Il dubbio era grande, il popolo avrebbe saputo attendere ancora, o si
sarebbe lasciato irretire dalle lusinghe e dalle menzogne di Norman Atek?
- Verrai
con me sul campo di battaglia, - furono le sue ultime parole - cavalcherai
al mio fianco come se fossi il mio luogotenente... e sono sicuro che troverò
il modo per convincerti... a costo di imbottirti di qualche potente droga
che ti renderà docile come un agnellino!

Abel Wakaam

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