Arcano la Prima Era

12° capitolo

La guerra

Gli ordini impartiti da Madras Kolise riguardavano ogni abitante della Kioskas in grado di combattere: - Non importa quale sia il vostro ruolo... o il vostro sesso, - disse - questa volta è in gioco la sopravvivenza dell'Imperatrice Nimira, ma anche la vostra. Non c'è Mago, Strega o Sacerdotessa di questa Terra che non sappia combattere al pari di un Guerriero, un Esploratore o di un'Amazzone... dunque non vi resta che indossare un'armatura, imbracciare una spada e seguire Nusuth e le sue Truppe Imperiali Roka nella foresta!

La reazione degli Hammers fu immediata, ed in breve tempo si riunirono in una lunga colonna al seguito delle Koguars di Gana, pronte a partire per la guerra, sperando di ricongiungersi in tempo con le Truppe che le avevano precedute. 

- Riuscirà Myrt a tenere a bada i ribelli? - domandò Asha che cavalcava a fianco di Klara.

- Se li attaccano frontalmente... no di certo, - rispose l'Amazzone - ma l'esperienza di Myrt è pari alla furia con cui combatte, e sono certa che li affronterà in un agguato.

- Forse non ha nulla da imparare in una battaglia con archi, frecce e spade... ma contro la potenza di fuoco degli spow ha poco da fare, se non riesce a sottrarsi in tempo alla reazione del nemico, sarà una vera strage!

- L'unico suo limite è l'odio per i ribelli, - spiegò Klara - preferirebbe morire piuttosto che arrendersi, e ha plasmato le sue Amazzoni con la stessa determinazione che ora potrebbe giocare contro di loro. Le ho mandato uno scribano con l'ordine di impegnare battaglia con piccoli attacchi e poi ritirarsi, ma dubito che arriverà in tempo.

- Non era meglio affrontare il nemico quando avrebbe cercato di passare il fiume con il carico di armi? Ho visto i fragili ponti che attraversano la profonda gola del Kruill e basterebbe tagliarne le funi per evitare qualsiasi via di fuga.

- La loro meta non sono i campi sulle montagne, bensì Krymenia! E' quello il loro avamposto, una spina nel fianco delle nostre difese... impossibile da conquistare per qualsiasi esercito.

Nel frattempo, Nikra e Mokada avevano raggiunto il lago Moire e si erano infilate di nuovo nel cunicolo da cui erano fuggite solo due giorni prima, sapevano di andar incontro ad una morte certa, ma nella mente di ogni soldato non si spegne mai la speranza di sfuggire all'inferno.

Appena superato l'imbocco, Nikra fece allontanare la compagna e poi lasciò partire due colpi del suo spow sulla parete rocciosa a ridosso del lago, perforando il granito della base. Infilò la canna della sua arma nel pertugio e la regolò attraverso la tastiera digitale.

- Che stai facendo, - obiettò l'Amazzone - se la lasci qui perdiamo l'unico vantaggio che possediamo!

- Noi siamo un esca... amica mia, non un esercito, e se siamo destinate a morire, allora cerchiamo di portarci appresso il maggior numero di questi vermi schifosi!

I loro movimenti nel cunicolo allarmarono ben presto le centinaia di ribelli nascosti nell'intrico di grotte che affiancavano il sentiero, lo scopo era quello di lasciar intendere che l'intero battaglione imperiale si stesse infilando in trappola, ma il loro tentativo fallì miseramente.

Le sentinelle individuarono subito l'intrusione, e scambiandole per due esploratrici in ricognizione, le assalirono in forze. Lo scontro si rivelò impari, e nonostante si battessero con ferocia inaudita, furono prese prigioniere e incatenate mani e piedi per essere interrogate.

Intanto nella foresta stava avvenendo il primo contatto tra le Truppe Imperiali Froll e la numerosa scorta che precedeva il carico di armi. L'azione di guerriglia, ordinata da Myrt, riuscì in un primo tempo ad interromperne la marcia, ma il fuoco incrociato dell'avanguardia nemica divenne ben presto insopportabile, obbligandola ad una momentanea ritirata. 

A capo del gruppo c'era Norman Atek, la cui perizia nell'uso delle spow fece parecchie vittime tra le Amazzoni. - Dobbiamo colpire quell'uomo a costo di morire tutte qui! - intimò alle Kopler che comandavano i piccoli gruppi di arciere pronte a scivolare silenziosamente nella foresta - senza di lui mancherà il riferimento per i ribelli e si troveranno ad affrontare i nostri rinforzi in assenza di una guida.

Il tempo giocava a loro sfavore e Norman spingeva i propri uomini ad avanzare compatti, facendo fuoco su ogni foglia che si muovesse. Doveva arrivare a Krymenia prima che la battaglia sfociasse in un vero corpo a corpo, con il rischio di perdere ogni vantaggio nello scontro.

Uscire allo scoperto per scagliare una freccia divenne un'impresa suicida. L'operazione doveva essere eseguita simultaneamente da tutti i componenti della pattuglia, ma il tempo per sfuggire alla reazione del nemico non era mai sufficiente. - Ci stanno massacrando, - riferì una sopravvissuta - i loro colpi scavano persino i tronchi dietro cui cerchiamo riparo, e per ognuno di loro che muore, ne cadono almeno due di noi!

Myrt chiamò a raccolta tutte le Kopler sopravvissute, le guardò silenziosamente una ad una e poi diede ordine per l'attacco finale. - Ci seppelliremo tra l'erba della foresta, - sentenziò - salteremo fuori all'improvviso quando il grosso delle loro forze sarà passato... niente frecce, niente spade, solo pugnali... taglieremo la gola a chiunque si troverà alla nostra portata! Dobbiamo arrivare ai carri con le armi, dobbiamo dar fuoco alle casse... e dobbiamo farlo prima che capiscano cosa sta succedendo o il nostro sacrificio sarà vano.

Nello stesso istante, Osiek in persona raggiunse le prigioniere nel cunicolo di Krymenia, si avvicinò a Mokada e le sferrò un potente calcio nel ventre. - Sapevo che sarebbe giunto questo momento, - ringhiò - ma non credevo che potesse avvenire così presto! Ora ti farò una sola domanda e non la ripeterò una seconda volta: dove si trovano le Truppe Imperiali?

- Se devi ammazzarci, fallo subito, - intervenne Nikra - perché tra poco sarà Myrt in persona a strapparti gli occhi per portarli a Madras Kolise!

- Con te farò i conti più tardi, quando ti porteranno nella mia tana, - tuonò, accarezzandola con il guanto metallico cosparso di punte acuminate - ora voglio sistemare i conti sospesi con questa mia vecchia amica di letto, voglio entrare per l'ultima volta dentro di lei!

Prima che l'Amazzone potesse ribattere, Osiek diede ordine ai suoi soldati di avanzare nel cunicolo in rinforzo degli altri già appostati, poi si voltò di scatto e la colpì in pieno volto. - Non svenire, mia cara... - le sussurrò, afferrandola per i capelli - voglio che tu veda quanto mi piace stare con te.

Lentamente le aprì la parte bassa dell'armatura tagliando accuratamente i legacci che la fissavano ai fianchi, poi abbassò la lama, sorrise... e la spinse nella carne con tutta la forza che aveva, roteandola furiosamente. Mokada strinse i denti per non dargli quell'ultima soddisfazione prima della morte, poi chinò il capo al dolore lancinante ed emise un terribile grugnito.

- Penzolerai a questa catena finché ti resterà l'ultima goccia di sangue, - asserì, tra le minacce di Nikra che si dibatteva come un'ossessa - e la stessa sorte toccherà alle Amazzoni delle Truppe Imperiali che cadranno tra poco nelle mie mani.

Per tutta risposta s'udì un terribile boato che scosse l'intera caverna, seguito da un rumore assordante che spingeva l'aria con una forza inaudita. Lo spow infilato nella roccia dell'ingresso era giunto al termine del suo conto alla rovescia ed era esploso frantumando la barriera di granito a ridosso del lago. Le migliaia di metri cubi d'acqua del Moire stavano precipitando nel cunicolo, travolgendo ogni cosa.

- Non è il momento di fuggire, - gridò Nikra, cercando di trattenere Osiek, ormai lanciato in una affannosa corsa oltre il ponte sul baratro - non volevi portarmi nella tua tana?

Per tutta risposta, il guerriero infilò una freccia nell'arco, prese la mira e la scagliò verso la donna colpendola ad una coscia.

- Non hai una buona mira... oppure è la paura che ti fa tremare la mano? - gli gridò.

Fu allora che Osiek ritornò sui suoi passi, si fermò davanti a lei con la furia dipinta sul volto e, nonostante la massa d'acqua che stava arrivando, trovò il tempo di ripetere la stessa tortura effettuata su Mokada ormai esangue.

- Muoio più felice sapendo ti averti fottuto, brutto bastardo, - gridò Nikra, scossa dai fendenti del suo pugnale - e prima che io chiuda per l'ultima volta gli occhi, vedrò la tua lurida faccia trascinata dall'acqua del Moire giù nel fondo del cratere!

Un istante dopo, l'impatto terrificante esaudì il desiderio appena espresso e l'oscurità della notte eterna scese su tutti gli occupanti della caverna.

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Abel Wakaam