Arcano la Settima Era
101° capitolo
La via degli Spiriti
Nelle notti che seguirono, Cutter non perse mai di vista le Hametz che
si inoltravano nella foresta e, ben presto, fu in grado di informare Kikka
sull'area in cui sparivano senza lasciare traccia. - C'è un enorme
tronco dalle radici grosse quanto le botti della Taverna, - spiegò
- ma è impossibile avvicinarsi perché un folto gruppo di
indigene resta sempre di guardia.
- Sei sicuro che non si ritrovano lì solamente per succhiare il
loro pasto notturno in tutta tranquillità?
- Ormai mi è chiaro quale sia la loro postura durante la nutrizione
e, dammi retta, quando escono dai meandri di quell'intrico... non hanno
certo l'espressione di chi debba digerire!
- Che vorresti dirmi? - lo incalzò la Strega.
- Hai presente cosa accadeva nelle prime Ere a Krymenia?
Kikka raccolse i suoi riccioli rossi sulla nuca e provò a dimenarsi
come una Hametz.
- Non può funzionare, - sorrise Cutter - per quanto tu sia affascinante,
non hai il loro fisico felino.
- Hai un'idea migliore?
- Mabel è troppo massiccia... non resta che Eve.
Ma l'Amazzone non volle neppure ascoltare quel piano, e nemmeno accettò
di discutere sull'opportunità di radersi parte del capo e di camminare
nuda, di notte, nella foresta. Allora fu Mabel ad ordinarglielo, facendo
leva sul proprio grado in comando e sul fatto che persino Madras Myrt,
Comandante suprema delle Froll, non si sarebbe tirata indietro. - Inoltre
sei l'unica che conosce perfettamente il loro linguaggio, - spiegò
- e che può quindi sperare di confondersi con le altre indigene
nell'oscurità della notte.
La via degli Spiriti si apriva sotto le radici della più antica
e possente pianta di Okù, presente nella foresta. Le sue liane
erano talmente lunghe da poter raggiungere i margini boschivi e spingersi
persino sulla spiaggia, dove scavava nel suolo sabbioso per interrarne
i semi ed allargare la sua presenza sull'isola.
Durante il giorno, era impossibile persino pensare di avvicinarsi, ma
la notte su Dresde era una specie di panacea primordiale, dove tutti gli
elementi smettevano di combattersi per fondersi insieme nel mistero della
natura.
Cutter accompagnò Eve, completamente nuda, fino ai margini della
zona sacra, poi dovette abbandonarla al proprio destino per non comprometterla
la propria presenza.
Ciò che l'Amazzone vide tra le radici dell'Okù, la turbò
profondamente. Le indigene scendevano una ad una dentro una caverna umida
e fangosa... e restavano a mollo in quella specie di melma rosata, in
attesa di qualcosa che sarebbe arrivato dalle profondità più
recondite. Mai le avrebbe seguite, se non fosse che, pur di avvicinarsi
per capire cosa stesse accadendo, si ritrovò in mezzo alla fila
e fu sospinta in avanti. L'atmosfera nella caverna si fece sempre più
misteriosa e inquietante, e l'aria divenne pregna di uno strano odore,
pungente e inebriante.
Ebbe un sussulto quando un tentacolo le sfiorò le caviglie e poi
si avvitò rapidamente attorno ai polpacci. Si guardò intorno
per controllare la reazione delle altre e le ritrovò con gli occhi
chiusi... lo sguardo perso e un'espressione di beatitudine disegnata sul
volto. Pian piano, il liquido nauseabondo si ritirò, lasciando
i loro corpi nudi, avvolti da una patina oleosa. Poco dopo, fece il suo
ingresso una Sacerdotessa.
Non aveva il corpo sinuoso delle Hametz, né le movenze e neppure
i lineamenti felini. Si aggirò con calma al centro della caverna,
guardando una ad una le indigene, appoggiate alle pareti, che si tenevano
l'un l'altra con le braccia spalancate... e si soffermò di fronte
a Eve. La palpeggiò malamente e poi esclamò, con voce roca:
- Non sei matura... perché sei scesa nella via degli Spiriti?
- Per invocare il vostro aiuto contro i Jakueros, - balbettò,
sotto gli sguardi stupiti delle altre - siete l'ultima speranza di libertà
per questo popolo disperato.
Con un gesto rapidissimo, la Sacerdotessa la afferrò per i capelli
e la trascinò nella parte più oscura del cunicolo. - Noi
viviamo perché Hamok vive, - continuò, sospingendola sempre
più avanti - finché i Jakueros controllano Hamok... non
possiamo che abbassare il capo al loro comando.
- Vengo da un altro mondo... - continuò l'Amazzone.
- Lo so... ho percepito con le dita la tua diversità.
- Mi manda l'Imperatrice Nimira della Terra dell'Arcano.
Quando udì queste parole, la Sacerdotessa si arrestò all'istante:
- ...figlia di Roka e di Froll? - domandò.
- Si... è così! - confermo Eve, rassicurata da quelle parole.
- Allora Arkan aveva ragione quando mi disse che prima o poi sareste
arrivati sin qui a pretendere la nostra Terra.
- Siamo qui per aiutarvi... non per imprigionarvi come hanno fatto i
Jakueros.
- Io non sono una Hametz, - si rivelò la Sacerdotessa, colpendola
con uno schiaffo in pieno volto - la mia stirpe è più antica...
è più pura. A me, e a quelle come me, è riservato
il diritto di sopravvivenza di queste indigene allo stato primordiale.
Noi possiamo decidere della loro vita e del loro futuro, e a noi devono
inchinarsi se vogliono essere fecondate.
- E voi... - domandò Eve, rendendosi conto della situazione che
stava vivendo - chi può garantire la vostra sopravvivenza?
- Noi siamo depositarie del seme della vita, - sogghignò - decidiamo
per tutti, anche per noi stesse!
Una volta giunta nella parte terminale del cunicolo, chiamò a
gran voce alcune sue simili e consegnò la prigioniera, dandole
appuntamento a più tardi. - Che la sua presenza resti un segreto,
- ordinò - il sangue delle Amazzoni di Arcano è prezioso
più della nostra alleanza con Aktrasia.
La sparizione di Eve non passò inosservata, ma anche Hebele lamentò
la scomparsa di una dozzina delle sue guerriere durante la notte: - ...tutte
mature! - commentò, chiedendo consiglio alle anziane del vilalggio.
Cutter, che ben sapeva quale fine poteva essere capitata all'Amazzone,
chiamò Kikka in disparte e si consultò sul da farsi.
- Dobbiamo comunicarlo a Vendicatore. - rispose la Strega - Berserk è
meglio che sia tenuto all'oscuro della vicenda, o corriamo il rischio
che dia fuoco alla foresta.
Il Comandante dei Dragoni si mostrò molto preoccupato e decise
che sarebbe andato a cercarla la notte successiva, portandosi dietro Mabel,
Ace e i suoi Caliur. - E' meglio evitare di muovere i Dulkar, - spiegò
a Cutter - gli uomini poi parlerebbero tra loro e la notizia arriverebbe
a Berserk.
Hebele invece si aggirava per il campo con fare nervoso. Si seppe poi
che aveva avuto una discussione con le anziane e le divergenze sul da
farsi erano divenute insanabili. Al tramonto si rivolse a Kikka e le prospettò
un cambiamento nel rapporto con gli Hammers. - Molte delle mie Guerriere
sono disposte a combattere, - sentenziò - ciò che è
accaduto questa notte nella foresta è segno di una cattiva profezia.
- Raccontami dei tuoi timori per questa profezia. - l'ascoltò
la Strega.
- Non è mai accaduto che sparissero delle Hametz mature, - spiegò
- e questo può solo significare che è stata violata la via
degli Spiriti.
- E' lì che vanno per essere ingravidate?
- Dopo che il Tempio è stato distrutto, le Sacerdotesse propiziano
il rito della fertilità ai piedi del primo albero di Okù.
Ed ogni notte di luna vivissima, vengono raggiunte da chi è pronta
per accogliere nel ventre una nuova vita.
- C'è qualcosa che non capisco... - insistette Kikka - voi non
siete ibridi, non possedete, come alcune razze, entrambi i follicoli maschili
e femminili. Come avviene la fecondazione.
- Le Sacerdotesse custodiscono l'unico seme necessario ad ingravidarci.
- E nascono solo femmine come voi?
- E' rarissimo... ma se nel ventre si sviluppa un maschio, il nostro
corpo lo rifiuta e dobbiamo subito recarci al Tempio per essere purificate.
- Ma il Tempio è stato distrutto... - la incalzò la Strega.
- Sono rimasti i sotterranei. - spiegò Hebele, sempre più
pensierosa - E' lì che avviene la purificazione.
- Quanto dura la purificazione?
La Hametz scosse il capo, poi sussurrò la sua inquietante risposta:
- ...per tutta la vita!
Chi erano dunque le Sacerdotesse se non appartenevano alla medesima razza
delle Hametz? E quale patto misterioso avevano stretto coi Jakueros per
continuare la loro opera di inseminazione?
- Quest'isola è soltanto un allevamento all'aria aperta, come
spiegato da Nimira - sostenne Kikka, nel successivo colloquio con Vendicatore
- e questo crea un ulteriore problema. Senza un intervento esterno, le
Hametz sono destinate ad estinguersi, e dubito che i Jakueros lascino
in vita le Sacerdotesse in caso di sconfitta.
Abel Wakaam
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