Arcano la Settima Era

100° capitolo

Il velo di Dresde

Nelle prime ore del mattino, poco prima dell'alba, la nebbia riempì il sottobosco e, seppur lentamente, invase la pianura. Era un velo impalpabile, ma anche una barriera insormontabile per lo sguardo... umida e insidiosa, compagna del silenzio più spettrale.

Quando i passi stanchi dei Jakueros raggiunsero la grande distesa di sabbia che conduceva ad Hamok, Radman diede l'ordine di arrestarsi. - La battaglia sembra terminata da ore, - confidò a Kamm - cosa troveremo ad aspettarci?

- Probabilmente solo i cadaveri dei nemici... - rispose il fedele Capitano - nessun esercito può attaccare la Fortezza e sperare di uscirne vivo.

- Allora daremo battaglia ai sopravvissuti, - sentenziò il Colonnello - così ripuliremo l'isola da questi vermi molto prima dell'arrivo del Governatore.

Un sibilo lo sfiorò appena e, prima di rendersi conto di cosa fosse, vide il rosso del sangue zampillare dalla spalla di Kamm. Decine di dardi, scagliati dai balestrieri Ardes, posizionati in profonde buche nella sabbia, sciamarono verso gli stanchi Guerrieri Jakueros, abbattendoli uno ad uno. Poi le grida di battaglia risuonarono nella nebbia tra il suono cupo dei corni... e l'orda selvaggia si abbattè sul nemico.

Nel momento in cui i corpi si scontrano, contano soltanto i numeri delle parti in battaglia e la determinazione con la quale si combatte. - Non ne deve restare vivo nemmeno uno, - urlò Berserk, spaccando il cranio di Kamm... già a terra ferito - questo è il momento di combattere e vincere nel nome di Nimira!

Ben presto, i Dragoni di Dulkar, comandati da Vendicatore, arrivarono sulla retroguardia Jakueros e l'attaccarono con veemenza, aprendo un nuovo fronte di scontro. Nel corpo a corpo, i fucilieri nemici furono ben presto travolti perchè le loro armi erano inappropriate per il combattimento a breve distanza, e la situazione si delineò più chiaramente quando la coltre di nebbia cominciò a sollevarsi.

- Dobbiamo sbrigarci, - gridò Cutter - se dalla Fortezza si accorgono di questo scontro e mandano rinforzi, siamo perduti!

E proprio dallla torretta di avvistamento, posta nel punto più alto sulle mura di Hamok, il Generale Desentio in persona diede ordine di inviare un'intera compagnia per sterminare gli invasori.

Fu allora che Vendicatore avvisò Berserk che era tempo di lasciare il campo di battaglia: - ...dobbiamo andare via, - gli urlò a squarciagola - se ne arrivano altri non siamo più in grado di reggerli.

Nonostante la sua testardaggine, l'eroico Comandante Ardes fece cenno di essere d'accordo e diede ordine ai proprio uomini di svincolarsi dal combattimento per rifugiarsi nella boscaglia.

Dall'altro campo, Radman era ben felice di metter fine allo scontro perché i suoi Jakueros erano ormai allo stremo delle forze e stavano definitivamente capitolando.

Fu così che la battaglia ebbe fine all'improvviso così com'era cominciata e, all'arrivo dei rinforzi, non c'era più una sola spada sollevata per colpire. Le perdite tra i Jakueros erano cospique. Dei duecento uomini di Radman ne restavano una settantina, alcuni dei quali gravemente feriti. A terra però, erano rimasti anche molti Ardes e Dragoni, lasciando comprendere al nemico contro chi stesse combattendo.

- Sono Hammers, - spiegò il Colonnello, anch'esso ferito - sui loro scudi ci sono gli stemmi di Arcano.

Nello stesso istante, Berserk e Vendicatore chiamarono all'appello i propri uomini e, costatata la mancanza di trentacinque Ardes e di ventitrè Dragoni, cominciarono a piangere i propri morti, incamminandosi a testa bassa verso il campo delle Hametz.

A metà percorso, incontrarono Silver Wind alla testa della sua pattuglia di Dragoni, in compagnia di Ace e tre dei suoi Guerrieri.

- Cosa diavolo ci fai tu qui? - sbraitò Berserk - Non dovevi restare sulla nave coi tuoi uomini?

Il Comandante dei Caliur spiegò che l'Esperantia aveva ripreso il mare aperto per sfuggire ad una nave Jaqueros. - Shetter è stato informato sugli ultimi eventi e, considerato il vento a favore, ha deciso di far rotta verso Tannino per ritornare con le Amazzoni.

- E con chi ha discusso questa decisione... con te, con Tedolinda o con quella specie di Artista che non sono riuscito a dare in pasto ai pesci?

- Era una disposizione dell'imperatrice Nimira, - continuò Ace, temendo che Berserk finisse per colpirlo con quella maledetta ascia, che continuava a roteare nell'aria - se fossimo riusciti a ingaggiare battaglia coi Jakueros, il piano prevedeva l'invio di nuove truppe qui su Dresde.

- E tu dov'eri mentre noi succhiavamo il sangue dalle vene dei nemici?

- Mi avevi ordinato tu di restare sull'Esperantia...

Vendicatore cercò di calmare gli animi, poi comunicò a Silver Wind quale fosse la situazione delle forze in campo: - Nell'ultimo scontro, abbiamo inferto un duro colpo ai Jakueros, - spiegò - ma abbiamo lasciato sul campo diversi Guerrieri e Dragoni. Gli Ardes son quelli che hanno subito più perdite perché sono entrati in battaglia per primi, in uno scontro frontale che ha impedito al nemico di organizzarsi. Berserk può ancora contare su una sessantina di Guerrieri ed io ho con me venticinque Dulkar che, uniti ai tuoi cinquanta, a Mabel, Cutter e Ace coi suoi tre Caliur... costituiscono l'esercito di Arcano su quest'isola.

- I Jakueros sono almeno il doppio di noi, - sentenziò Cutter, dopo essersi colsultato con le vedette - e, d'ora in poi, sarà difficile che abbandonino le mura della Fortezza.

- Ci vorrà molto tempo prima che le Amazzoni arrivino da Tannino, - precisò Ace - dovremo cavarcela da soli!

- A meno che Hebele decidesse di schierarsi al nostro fianco, - intervenne Silver Wind - e, dopo gli ultimi avvenimenti, non è escluso che lo faccia.

Quella stessa sera, al campo, prima della cena a base di huik, Vendicatore chiese ad Eve e Kikka di convincere in qualche modo le Hametz ad allearsi. Le anziane del campo, seppur momentaneamente tranquillizate dall'esito della battaglia, preferirono mantenere il proprio popolo al di fuori del conflitto, per timore che l'arrivo di nuove truppe Jakueros potessero sconfiggere i seppur valorosi Hammers, venuti da Arcano.

Kikka prese in disparte Hebele e le propose un altro tipo di collaborazione. - Se non volete combattere al nostro fianco, - provò a tentarla - perché non provate a liberare le vostre compagne, tenute prigioniere nella Fortezza?

- Le mura di Hamok sono troppo possenti per le nostre armi, - fu la sua laconica risposta - non possiamo fare nulla per superarle.

- Come si arrivava al Tempio prima che venisse costruita la Fortezza?

- Attraverso la spiaggia... - rispose, guardandola in modo sorpreso.

- E quando il mare era più alto della spiaggia?

Hebele scosse ripetutamente il capo, poi sospirò: - La via degli spiriti ci è sempre stata proibita, era riservata alle Sacerdotesse.

- Dove sono ora le Sacerdotesse? - insistette Kikka, cercando di carpirle gli antichi segreti di Dresde - Sono anche loro prigioniere dei Jakueros?

- No... il nemico le ha rispettate perchè hanno compreso che senza di loro non potevamo vivere.

- Sono così importanti per il popolo Hametz? - la incalzò, cercando di mantenere il tono della voce calmo e pacato.

- Senza Sacerdotesse non possiamo riprodurci! - allargò le braccia in un eloquiente gesto di consapevole semplicità.

Ecco qual'era la vera ragione dei loro timori. Ciò che temevano maggiormente era la sterilità, provocata dall'uccisione delle Sacerdotesse da parte dei Jakueros. Per questo non osavano alzare le armi contro il nemico e, per lo stesso motivo, non avrebbero mai mosso un dito per salvare gli Hammers da una morte certa. Sapevano bene che presto sarebbero arrivate molte navi da Aktrasia e nel frattempo cercavano di limitare i danni, assumendo un atteggiamento totalmente passivo.

Kikka si consultò con Eve ed insieme si rivolsero a Cutter, affinchè scoprisse dove fossero nascoste le Sacerdotesse.

Nel frattempo, il Generale Desentio aveva ricevuto un rapporto sulla fuga dell'Esperantia. - Avevo ragione su tutta la linea! - sorrise, dopo aver chiamato a rapporto tutti gli Ufficiali - ora gli stranieri non hanno più vie di fuga.

- Però non siamo in grado di braccarli. - lo affrontò Radman - Uscire dalla Fortezza, prima dell'arrivo della flotta, sarebbe una follia.

- Hai ancora il coraggio di parlare dopo la vergognosa sconfitta a cui hai sottoposto le tue truppe? - reagì nervosamente - Se tu avessi obbedito ai miei ordini, adesso non saremmo in queste condizioni!

- Se avessimo mantenuto le truppe entro le mura di Hamok, - insistette il Colonnello - la nostra potenza militare su Dresde sarebbe ancora intatta. Il nostro compito primario è mantenere il controllo del Porto e non torturare e sollazzarci con le indigene.

Desentio si fece rosso in volto, cercò con lo sguardo qualcuno dei militari che lo appoggiasse, poi sbottò: - Quando arriverà il Governatore, faremo i conti una volta per tutte e allora vedremo come andrà a finire. Ora voglio che tre cannoni siano spostati dai bastioni sul mare alle torri che controllano l'interno dell'isola... e che siano esplosi trenta colpi di avvertimento in direzione di quella maledetta foresta.

Gli ufficiali fecero per muoversi, ma il Generale li richiamò: - e voglio anche che le Sacerdotesse siano richiamate dentro le mura della Fortezza, così quelle stupide scimmie, con la coda sopra la testa, capiranno da che parte stare!

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Abel Wakaam