Arcano la Quarta Era
60° capitolo
Il ritorno
Quando la
radio gracchiò la prime parole confuse, Mirko era in ginocchio di fronte
a Myrt, ancora sotto gli effetti della droga che le aveva iniettato in
vena. - Sollevatela, - ordinò, controllando che le caviglie fossero saldamente
legate ad un grossi masso sotto ai suoi piedi - vado a sentire cosa vuole
il Generale e poi diamo la sveglia a questa cagna rognosa.
La voce di
Molina risuonò fredda e metallica come non mai, e la reazione del fratello
fu rabbiosa, tanto da colpire la prigioniera con un potente calcio al
ventre. - Tiratela su! - gridò, afferrando la fune fissata ai suoi polsi.
Ne gettò l'altro capo oltre il ramo orizzontale che fuoriusciva dall'enorme
tronco rinsecchito e diede due potenti strattoni. - Ti riporterò al ponte
molto più alta di quando l'hai oltrepassato per venire qui a farti ammazzare,
- continuò - ma prima di farlo, ti umilierò finché mi chiederai pietà.
Myrt non
rispose, la testa le girava come una trottola impazzita e i residui di
quella maledetta sostanza nel suo sangue le velava i pensieri. Percepì
appena la seconda puntura dell'ago dentro al braccio, poi di colpo un
calore immenso sembrò darle fuoco alle membra. - Benvenuta tra i vivi,
- la schernì Mirko, schiaffeggiandola ripetutamente - purtroppo sei diventata
una preziosa merce di scambio per riavere la mia adorata sorellina. Niente
violenza, hanno preteso le tue fedeli Madras incappucciate di nero, ti
rivogliono in perfetta forma, ma chi può dire se ti ho pestato adesso
o prima della loro chiamata.
- La prossima
volta che ci incontreremo ti strapperò il cuore con queste mie mani...
- Ti sbagli, se ci sarà un'altra volta, ti insegnerò come può un vero
uomo umiliare una stupida Amazzone al punto che le sembrerà una liberazione
potersi togliere la vita da sola.
Uno, due...
dieci strattoni alla fune, finché Myrt restò appesa con quella insostenibile
zavorra legata alle caviglie, il dolore alle spalle si fece insopportabile
al punto che si mise a gridare come un animale squartato. La sua voce
echeggiò giù per la valle dove i corpi dei morti giacevano insepolti...
compagne, amiche e sorelle di tante battaglie, e ora solo polvere nella
polvere a seccare al sole.
Spidersax
stava assistendo alla scena dal suo nascondiglio. Non se l'era sentita
di abbandonare la giovane Madras tra le grinfie dei Brauni ed ora era
pronto a tutto pur di non farla soffrire a quel modo, persino a toglierle
la vita con una freccia avvelenata. Caricò la potente molla della balestra,
inserì il dardo tra le corde e prese accuratamente la mira. - Perdonami
amica mia, - sospirò - se proprio devi morire, non sarà tra mille torture.
A Nistra
invece i combattimenti si erano placati, la brigata Aiol aveva capito
che non sarebbe mai riuscita a forzare il ponte ed il suo Comandante decise
di portarsi fuori tiro per allestire il campo ed attendere rinforzi.
L'incontro
tra Berserk e Hirih fu commovente. Il burbero Guerriero faticò a trattenere
le lacrime, e fra le rise di scherno dei suoi uomini, si lasciò andare
nel grottesco racconto della sua impresa. - ...saltavano da ogni parte
come cavallette, - gridava - e noi in mezzo a dar fuoco a tutto quello
che capitava a tiro. Persino le loro cavalle si sono imbizzarrite alla
vista dei nostri stalloni ed hanno deciso di prendere armi e bagagli e
di fuggire con noi!
- Allora
siete fuggiti? - lo incalzò la Principessa - Vi siete lasciati scappare
l'occasione di annientare l'intera brigata?
- Erano solo
un migliaio, - sorrise Mrcobra, dando man forte al suo Comandante - noi
non combattiamo se non sono almeno dieci contro uno!
- L'Imperatrice
è stata ferita, - intervenne Diamante a metter fine alla festa, con ancora
tra le mani il dispaccio consegnatole dal corriere - non è in pericolo
di vita ma è meglio che Hirih si metta in viaggio per la Kioskas Imperiale.
Gli Ardes partiranno con lei e le faranno da scorta senza correre rischi
inutili.
Nimira non
era in pericolo di vita, ma la morte era costantemente in agguato sui
merletti più alti della torre campanaria. Sarebbe bastato un soffio di
vento a spingere il batacchio contro il bronzo annerito dal tempo... così
come il più impalpabile granello si sabbia avrebbe potuto infettare la
ferita.
- L'abbiamo
disinfettata con l'aceto più puro, - mi rassicurò la Guaritrice - ma il
rostro è penetrato in profondità e la cucitura interna è stata lunga e
dolorosa. Non deve muoversi, anche il minimo sforzo potrebbe rendere inutile
tutto il nostro lavoro, ma lei insiste, vuole mostrarsi alla finestra
per tranquillizzare le migliaia di Hammers che sono accorsi per avere
sue notizie.
Feci portare
il grande specchio che faceva bella mostra di sé nel Dormitorio delle
Guardie. Lo feci lavare e passare con la fiamma, poi lo accostai alla
parete della stanza, orizzontandolo affinché l'Imperatrice potesse vedere
il suo popolo oltre i vetri. - Se tu vedi loro, - la tranquillizzai -
anche loro vedono te! I colombi hanno portato la risposta di Diamante...
Hirih sta bene e sta tornando a palazzo con Berserk.
Kolise era
una lunga processione di Amazzoni e Guerrieri che s'accalcavano sulle
mura scrutando il cielo sopra la Cordigliera. - Verranno da là, - ripeteva
in continuazione Asiram dal Pulp, indicando la pista - è inutile che salite
sui tetti, riuscirete solo a spaccare le tegole e poi le spese di riparazione
ricadranno su di me!
Era nervosa
l'anziana Madras e non smise di agitarsi finché un folto drappello di
Brauni comparve ai piedi della collina, tenendo bene in vista un drappo
bianco annodato sopra le insegne.
Anche Molina
li vide, legata saldamente per le caviglie, mentre i polsi erano serrati
a ferro dietro la schiena. Abbozzò un sorriso di compiacimento, sputò
per terra e cominciò ad agitarsi nervosamente. Nusuth, che l'aveva in
consegna, non esitò a colpirla col dorso della spada: - Prova a tentare
una sola volta la fuga e ti passo da parte a parte il cervello con una
freccia da orsi, - l'avvisò - non ti muoverai da qui finché non vedrò
Madras Myrt all'imboccatura del ponte.
Dardel era
il primo della fila, accanto a lui Kloda e tutte le Amazzoni Froll in
parata. Solo gli arcieri erano appostati sulla riva, le corde tese allo
spasimo, gli occhi attenti ad ogni movimento sospetto. Quando squillarono
le trombe, Asiram scese dal Pulp mandando le ultime imprecazioni sugli
Hammer aggrappati al tetto e si diresse lentamente verso il Kruill.
Scoppiò un urlo di soddisfazione quando Myrt fu sospinta in avanti, fuori
dal drappello dei Brauni che l'avevano in custodia, barcollò sulle gambe
ma mosse i primi passi da sola verso la libertà
- Muoviti,
- ordinò Nusuth, spingendo in malo modo Molina - e non tornare mai più!
Le due si
incontrarono al centro del ponte, un solo sguardo intriso di odio profondo,
la Madras con entrambe le braccia spezzate e l'altra col ghigno irriverente
di chi ha vinto la sua piccola sfida. - Mio fratello non ti ha risparmiato
le sue attenzioni, - osò insultarla - mi meraviglio che tu sia ancora
in grado di camminare!
- Vai da
lui, - sospirò l'Amazzone, trattenendo a stento una smorfia di dolore
- è l'augurio migliore che io possa farti... ma ti consiglio di portare
con te molta acqua...
Percorse
gli ultimi passi che le mancavano per calpestare di nuovo la Terra dell'Arcano
e finì la frase: - ...perché le fiamme degli Inferi lo stanno ormai
bruciando!
Spidersax
fu l'ultimo a rientrare in patria, il suo dardo aveva colpito Mirko, ferendolo
gravemente, perchè fu quella la sua scelta nel momento di non ritorno,
una desisione coraggiosa che avrebbe potuto mettere a rischio lo scambio.
Per sua fortuna,
i Brauni avevano assoluta necessità di qualcuno che fosse in grado
di condurli in battaglia seguendo una strategia vincente, e Molina costituiva
una valida alternativa di comando.
Un'altra
Era si stava chiudendo, quella della fanciullezza di Hirih che ora si
era fatta donna. Una splendida Amazzone che cavalcava col piglio di una
condottiera accanto a Berserk, lavato e pettinato di tutto punto, impossibile
da riconoscere persino per i Guerrieri Ardes. Per volontà dell'Imperatrice,
a lui andò il Vicariato di Nistra, e divenne il primo uomo nella storia
di Arcano ad ottenere l'affidamento di una Kioskas.
Col tempo, anche la nostra amata Nimira sarebbe tornata ad occuparsi
del suo Popolo, ma al di là del Kruill le forze nemiche si stavano riorganizzando
per giocare una seconda partita agli ordini della malvagia Molina, decisa
più che mai a vendicare la morte di Mihoky.
Quella sera suonai la campana del vespero finché mi si strapparono i
calli sulle mani, guardai la luna che illuminava la torre con la sua pallida
luce ancestrale e mi ritirai sul mio giaciglio abbracciato ad una bottiglia
di idromele.
Abel Wakaam
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