
Arcano la Seconda Era
20° capitolo
Lo scontro finale

Ylea si alzò di scatto con l'intenzione di colpire L'Imperatrice,
ma Klara fermò la sua mano prima che potesse alzarsi in quel gesto
sacrilego. - Lascia che lo faccia, - sentenziò Nimira - così
sarà la prima a conoscere la mia ira!
- Non hai
comunque la maggioranza di questo Consiglio, - l'affrontò l'anziana
Madras - e nemmeno la competenza militare per scendere sul campo di battaglia.
- I fregi
che porto addosso li ho guadagnati nascondendomi in mezzo alle giovani
guerriere, sono stata con loro a caccia di Drakor e le ho seguite come
un'Amazzone qualunque. E' per questo che conosco il loro pensiero meglio
di chiunque altra, ho sempre voluto toccare di persona gli umori del mio
popolo.
- Non mi
stupirei più di tanto nell'apprendere che la tua "purezza
imperiale" abbia conosciuto anche i peccati dell'inferno di Krymenia,
- la incalzò Ylea - sembra che i vostri giovani corpi non siano
in grado di resistere alla tentazione della carne.
- Ed io invece non mi stupirei di scoprire che la tua tentazione di tradire
gli Hammers ti abbia condotta sulla stessa strada di Norman Atek... perché
in tal caso conosci qual'è la pena che ti spetta!
La Madras
si voltò di scatto per evitare il suo sguardo, calpestò
il corpo inerte della Sacerdotessa scalciandone la testa ed abbandonò
il Pulp gridando: - ...o con me o con lei; questo è il momento
di effettuare la scelta!
Nessuna la
seguì, ma lo scontro finale non era ancora giunto al termine, ed
il Consiglio Supremo continuò la seduta fino a notte fonda. Il
giuramento di fedeltà all'Imperatrice dopo quel furioso scontro
aveva il sapore della beffa, e il rapporto di fiducia tra le Madras era
stato spazzato via nello stesso istante.
L'unica certezza
era l'assoluta lealtà delle Truppe Imperiali, l'enigma era invece
costituito dalle migliaia di Koguars che militavano nell'esercito locale
di ogni Kioskas. La difficoltà di informarle tempestivamente sui
cambiamenti in atto, aumentava il rischio che fossero fuorviate dalle
falsità propinate da Ylea e dalle sue alleate, un'eventualità
tutt'altro da scartare. Gli scribani, comandati da Kristal, furono inviati
con urgenza in ogni angolo del pianeta, sperando di conoscere al loro
ritorno la reale situazione nei territori più lontani.
L'assedio
della Kioskas di Kolise non costituiva un pericolo imminente, e gli scontri
andavano sempre più diradandosi, in seguito alle pesanti perdite
riportate dai ribelli per portarsi in prossimità delle mura.
L'azione
di guerriglia delle Koguars riprese con rinnovato vigore, i loro assalti
improvvisi erano diventati l'incubo delle forze nemiche, finché
in una notte nera come l'inchiostro, avvenne ciò che ci si aspettava
da tempo.
Il gruppo
di Gana assalì un convoglio di carri adibiti al rifornimento e
al primo impatto sembrò che l'incursione volgesse facilmente in
suo favore. Quando ogni resistenza pareva superata, un'orda numerosa di
guerrieri sbucò dall'oscurità travolgendo le Amazzoni in
uno scontro senza speranza. La sproporzione delle forze in campo portò
alla cattura delle Koguars, e la Kopler fu immediatamente condotta al
cospetto di Tanar.
- Si dice
che io non sono abbastanza sanguinario, - esordì, dando ordine
di appenderla per i lunghi capelli al ramo di una quercia - ma probabilmente
è soltanto perché non ho ancora avuto l'occasione per dimostrarlo.
Sono stato il braccio destro di Osiek per lungo tempo, e credo che sia
giunto il momento di mettere in pratica i suoi insegnamenti.
Gana cercò
inutilmente di dibattersi tra i numerosi aguzzini che l'issavano sull'albero,
poi, resosi conto dell'inutilità del suo gesto, chiuse gli occhi
e cercò conforto nel sonno profondo. Il dolore si fece intenso
quando i polsi le vennero serrati dietro la schiena con un chiodo che
perforò l'osso e fu ripiegato su sé stesso. - Non imbraccerai
mai più una spada, - rimbombò una voce dentro la sua testa
- e quando te ne andrai da qui, sarà per tornare alla Kioskas con
un messaggio che sia d'esempio per tutte le Amazzoni che vagheranno nella
foresta.
Fu trucidata
per le sue continue ribellioni alle attenzioni degl'immondi guerrieri
che erano stati richiamati dalla sua figura armoniosa, appesa nel vuoto.
Di lei ritornò al bastione soltanto la spalla su cui era ben visibile
il tatuaggio che l'aveva resa celebre, un'aquila reale con un serpente
alato tra gli artigli.
Nel tempo che seguì, Krymenia incrementò il suo valore
come punto di passaggio obbligato tra due mondi diversi, e ingenti rifornimenti
giunsero dalle terra alte dove il grosso dei ribelli si addestrava alla
guerra, rimpinguando le proprie fila dei possenti guerrieri della montagna.
In uno scontro epico, Nimira si presentò sul campo di battaglia
alla testa delle Truppe Imperiali e sconfisse l'esercito nemico ormai
logorato dall'attesa, rompendo definitivamente l'assedio. Le orde di combattenti
in fuga vennero inseguite sin sulla riva del Kruill e trucidati in un
feroce scontro che tinse il fiume del colore del sangue.
Da quel giorno,
Krymenia restò l'unico lembo a est del Kruill sotto il controllo
delle forze ribelli. Il coraggio dell'Imperatrice compattò la maggioranza
degli Hammers attorno alla sua figura, ma non poté impedire ad
una parte di essi di unirsi a Norman Atek.
- Dobbiamo
impedire che tutti i popoli delle terre alte si schierino con lui, - aveva
ordinato alle sue Amazzoni più fidate - e l'unico modo per evitarlo
è recarsi di persona da Oman, leggendario capo dei predoni della
Cordigliera.
La missione
fu affidata a Nusuth, a cui venne lasciata carta bianca nella scelta delle
sue compagne di battaglia, non ebbe alcun dubbio nell'indicare le sopravvissute
del gruppo di Gana, e chiese a due uomini di unirsi a lei: Dardel l'Esploratore
e Raf GrayWolf.
Il primo
aveva una grande conoscenza del territorio ed era l'unico in grado di
guidarla sulle montagne senza passare da Krymenia, mentre il secondo conosceva
Oman per aver combattuto al suo fianco contro i Muflat che infestavano
i laghi in quota.
Dardel mise in guardia Nusuth sui rischi di attraversare il Kruill nella
regione di Nosambra, parlò sommessamente di Hibryan e delle strane
leggende che venivano da quegli acquitrini. Ne aveva sentito parlare con
insistenza dai pescatori che si spingevano sin laggiù alla ricerca
dei grossi pesci carnivori che popolavano le acque basse delle paludi,
il ricordo di quelle storie gli metteva ancora addosso i brividi, e la
sua ritrosia a rivelarne i dettagli incuriosì ancora di più
il resto del gruppo.
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Alla fine, spazientito dall'insistenza di Raf che lo stuzzicava
in continuazione, si decise a mostrare un disegno che custodiva
con cura nella bisaccia.
- Hanno le ali ma non sanno volare, - sussurrò - hanno la
coda ma non sono scimmie... le unghie sono taglienti come pugnali
ed i loro occhi sono veloci come la lingua di un serpente. Vivono
bene nell'acqua quanto sugli alberi, e si dice che siano nate dall'amore
di una donna per una oscura creatura del fiume.
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- Fin da bambina ho sentito parlare di Nosambra come di un luogo in cui
i fiori sono così grandi che possono trasportare un'Amazzone sulla
superficie dell'acqua, - raccontò Nusuth, guardando con attenzione
la pergamena - mia madre disse che era stata definita come zona proibita,
ma non mi ha mai spiegato perché!
- C'è
una mercante nella piazza che produce unguenti miracolosi con le erbe
che ha portato da laggiù, - continuò Dardel - il suo nome
è Asiram e vive nella Kioskas con le due gemelline che ha trovato
nella foresta.
Quando bussarono
alla sua porta, l'anziana donna comparve sulla soglia tenendo in mano
un mazzo di fiori. Avevano petali color porpora e dei lunghi stami giallastri
ricoperti di polline, li divise in tre parti uguali e li consegnò
ai suoi ospiti chiamandoli per nome.
- Come sai
chi siamo?- l'interrogò Raf.
- Conosco
uno ad uno tutti coloro che hanno attraversato almeno una volta la piazza,
ascolto le loro storie e molte parlano di voi. Nusuth è ormai l'erede
di Gana, insieme a Myrt e Klara è considerata una delle eroine
di questa Kioskas. Raf GrayWolf è il lupo solitario che tante volte
ha percorso i sentieri scoscesi delle montagne, e la conoscenza di Dardel
per il territorio di Arcano è pari alla velocità con cui
riesce a fuggire dai ragni e dai Drakor della sorgente.
- Un momento, - protestò l'Esploratore - il fatto che io non abbia
un buon rapporto con gli insetti non significa che sia un codardo!
- Se sei
venuto da me con i tuoi amici, - continuò Asiram - è perché
hai deciso di portarli a Nosambra, o sei qui solo per quell'unguento contro
le mosche?
- Dannazione...
non potresti evitare di rovinarmi la reputazione in questo modo... in
fondo siamo amici no?
- Va bene,
non dirò altro, ma se volete qualche informazione da me, dovrete
prima assaggiare la mia torta di mele.

Abel Wakaam

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