Arcano la Settima Era 105° capitolo Sangue per sangue C'è un momento, dopo lo scontro finale, in cui l'adrenalina resta nelle vene e scatena la rabbia dei vincitori verso i vinti. E' allora che gli uomini diventano peggio delle bestie e serve tutta la forza dei loro Comandanti per riportarli alla ragione. - Adesso basta! - urlò Vendicatore, poggiando una mano sulla spalla di Berserk, grondante di sangue nemico - Ora basta... - gli ripetè con voce calma, indicandogli la torre - non c'è più nessuno da ammazzare... almeno non qui! L'ultima sacca di resistenza era localizzata nella torre più alta, attorno alla Sala Comando, in cui si era trincerato Desentio coi Jakueros della sua scorta. Una ventina di uomini, alcuni dei quali feriti, ma difficili da stanare per la loro posizione sopraelevata. Hiuithi era con lui. La Sacerdotessa trascinò il Generale nelle sue stanze, gli buttò Eve tra le braccia e gli ordinò di ingravidarla: - Adesso o mai più... - sogghignò, strappandole la veste - ho bisogno delle uova feconde che pullulano nel suo ventre. - Dobbiamo usarla come merce di scambio per salvarci la vita, - balbettò - a che ci servono le sue uova se ci ammazzeranno tutti? - Tu obbediscimi e io ti salverò! Credimi, posso ancora farlo... c'è una via di uscita. - E' impossibile fuggire da questa torre. - ammise Desentio. - Non per me, - sogghignò la Sacerdotessa, colpendo ripetutamente Eve, al fine di piegarla ai propri voleri - fai ciò che devi ed io ti porterò via da qui in men che non si dica. E fallo come gli animali... mordile il collo fino a vedere il rosso del suo sangue. L'Amazzone si rivoltò con le ultime forze, ma un potente colpo sulla nuca la stordì definitivamente. - Ora prendila, - tuonò Hiuithi - non c'è altro tempo! Quella fu l'ultima notte che la bandiera Jakueros sventolò sul pennone della torre. L'indomani, il Capitano della scorta mandò uno dei suoi uomini a parlamentare con Vendicatore. Offriva la resa in cambio della vita, ma il Comandante dei Dragoni domandò soprattutto di Eve, senza dare garanzie per la Sacerdotessa che l'aveva in pugno. Per tutta risposta, i Jakueros superstiti abbandonarono la loro posizione e si consegnarono agli Hammer, lasciando vigliaccamente Desentio e Hiuithi al loro destino. Quando il Generale si accorse della sparizione della scorta, chiamò ripetutamente Hiuithi, aggirandosi per la torre disperato. Dopo averla cercata ovunque, la incontrò nella torretta sotto il pennone. Aveva una mano completamente insanguinata e la sporgeva nel vuoto, emettendo dei lunghi fischi verso l'orizzonte. Quando cercò di avvicinarla, ne fu respinto con un calcio in pieno volto. - Hai promesso di portarmi via da qui! - la supplicò. - Dovresti saperlo che, per etica, una Sacerdotessa mantiene sempre le sue promesse, - rispose, aguzzando gli occhi nel cielo sopra la foresta - ora guardami bene, perchè una parte di entrambi volerà via di qui. Così dicendo, si sporse con tutto il corpo, restando in un equilibrio incerto. Emise l'ultimo fischio e attese che un battito d'ali frusciasse nel vento. Quando quell'enorme volatile planò verso la sua mano, ne schiuse le dita e lasciò che il suo grosso becco l'inghiottisse fino al polso. Poi si lanciò nel vuoto. - Una parte di entrambi volerà via. - ripetè Desentio, sentendo il rumore degli Hammer che sfondavano l'ultima porta - Ecco cosa voleva dire quella maledetta! Si arrese a Silver Wind senza nemmeno il coraggio di alzare gli occhi per guardarlo in volto, ed al cospetto di Berserk si gettò ai suoi piedi, strisciando come un verme impaurito. - Se hai fatto del male alla giovane Amazzone che tenevi prigioniera, - tuonò il Comandante Ardes - ti strapperò le budella e le darò in pasto ad Okù. A tranquillizzarlo ci pensò Kikka: - Eve è viva, - urlò dalla torre - è ferita ma è viva! Il corpo di Hiuithi venne invece ritrovato sulle guglie di pietra, con un braccio mozzato sulla linea del polso. Ci vollero giorni per ripulire la Fortezza dai corpi dei caduti. Gli Hammer vennero sepolti in una radura sulle montagne, mentre i Jakueros furono scaraventati nella foresta, in un rituale di ringraziamento per la pianta di Okù. L'interrogatorio dei prigionieri svelò l'imminente arrivo della flotta del Governatore e la notizia gettò nello sconforto Hebele e le sue Hametz. - Li combatteremo, - sentenziò Vendicatore - Hamok dispone di mezza centina di cannoni a lunga gittata e non sarà facile per il nemico avvicinarsi al porto! Mentre in tutta la Fortezza fervevano i preparativi per la difesa, Kikka si prese cura di Eve che, seppur lentamente, riprendeva contatto con la vita. Le ricucì pazientemente la profonda cicatrice, infertale da Hiuithi, e si premurò che non si infettasse, prodigandosi giorno e notte con impacchi di erbe curative. - Quella maledetta Sacerdotessa mi ha strappato la vita dal ventre. - sospirò la giovane Amazzone. - Ti ha preso un solo uovo... - cercò di calmarla - potrai avere altri figli se lo desidererai. - So come venivano ingravidate le Hametz, - cambiò discorso Eve - per una Strega Suprema non sarà certo proibitivo continuare l'opera... purchè il sotterraneo non sia stato completamente distrutto. - Non è certo in buono stato, ma la parte adibita a laboratorio si è salvata. Una ricognizione nella parte più oscura e proibita del Tempio, portò alla luce le preziose anfore che Hiuithi aveva celato persino alle altre Sacerdotesse. Chiuse ermeticamente con della cera e conservate ad una temperatura molto bassa, contenevano la misteriosa mistura che accendeva la vita nel grembo delle indigene. Non si trattava di seme, come veniva fatto credere, ma di una sostanza in grado di stimolare le Hametz alla riproduzione. - Hanno già dentro di sé tutto quello che serve per ingravidarsi, - spiegò l'Amazzone - ma il ciclo naturale prevede che avvenga in età avanzata, quando non sono più attive nella comunità. Questo però ha creato molti problemi alla loro evoluzione perché ci sono stati lunghi periodi di malattie endemiche che hanno considerevolmente ridotto la loro vita media. - Quindi, in quelle anfore, altro non c'è che una sostanza che sollecita la maturazione, - rispose Kikka - un po' come per gli estratti medicali che somministro alle Amazzoni che faticano a restano gravide! A volte il destino di un popolo è strettamente legato alle mutazioni climatiche. Altre volte dipende da fattori casuali, ma fra questi, su Dresde, se n'era aggiunto uno molto più subdolo e crudele. Era l'opera di Sacerdotesse malvagie che avevano interferito nell'evoluzione in modo sistematico, per allevare nuove schiave al servizio di Aktrasia. Ora che il fato, seppur aiutato, tornava nelle mani delle Hametz che potevano decidere della propria procreazione, bisognava impedire che i Jakueros riprendessero il controllo dell'isola, o la sanguinaria guerra appena conclusa, sarebbe stata combattuta invano. Tra i prigionieri, Cutter riconobbe il Colonnello Radman che, per quanto fosse in gravi condizioni, si offrì di collaborare. La sua idea di colonizzazione era ben diversa da quella di Desentio e, pur senza ripudiare la sua civiltà, si era sempre battuto per un rapporto più umano con le popolazioni conquistate. Era però un militare, tenuto ad eseguire gli ordini per non essere processato per tradimento. - Quando arriverà il Governatore coi suoi migliori Generali, - spiegò - cercheranno qualsiasi compromesso pur di mettere piede nella Fortezza. Vi offriranno un'alleanza alla pari, salvo rinengare ogni patto nel momento in cui saranno sbarcati in forze. - Abbiamo i cannoni, - rispose l'Esploratore - e li useremo appena saranno a tiro. Dopo quello che è accaduto, non abbiamo nessuna intenzione di perdere tempo a patteggiare! - Prima o poi vi batteranno. - sentenziò - nessuno può restere a lungo ad un attacco della flotta, e voi siete troppo pochi persino per sostenere la prima ondata. - Cosa ti fa credere che sarà così facile? - Dopo un primo momento di sorpresa, - continuò Radman - porteranno le navi fuori dalla portata dei vostri cannoni e metteranno in acqua centinaia di scialuppe, cariche di Guerrieri. Non si faranno scrupoli nel perdere centinaia di vite umane perchè i soldati di Aktrasia sono esemplari d'allevamento, come le Hametz d'altronde. Alle parole di Radman, Berserk e Vendicatore diedero il giusto peso, ma Ace fece notare che, in fondo, erano le parole di un nemico che stava collaborando pur di salvarsi la vita. Era la prima volta che il futuro di Arcano si sarebbe giocato lontano dalle Kioskas, la prima volta che un lembo di terra straniera divenisse parte della nostra terra... e che il sangue di un altro popolo si unisse al nostro per combattere insieme un comune nemico. Quando Hebele tornò dal consiglio delle anziane, comunicò ufficialmente agli hammers che, da quell'istante, i due popoli sarebbero diventati uno solo. Kikka l'abbracciò commossa e la condusse al capezzale di Eve, già in grado di alzarsi e di percorrere qualche passo da sola. Tutti insieme lavorarono alacremente per ricostruire ciò che la guerra aveva distrutto, ma le vedette non smisero mai di osservare la linea curva dell'orizzonte, nella trepida attesa che il bianco delle vele si stagliasse contro l'azzurro del cielo. Nel frattempo, l'Esperantia era giunta a Tannino, aveva fatto riformimento di acqua e viveri, ed era ripartita alla volta di Dresde, carica di Amazzoni. Shetter non poteva sapere che, dall'altra parte del pianeta, una flotta di sette navi stava facendo rotta verso la medesima meta, ma anche questa Era stava lentamente volgendo alla fine e, quella che stava per giungere, avrebbe portato nuovo dolore e distruzione. Fine della Settima Era
Abel Wakaam |
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