Bologna, 29 settembre 2013
Vendicatore - Elvelion - Kikka
Nell'aria si respirava un che di romantico, camminando sotto i portici bolognesi, in un'atmosfera di poetica pioggia autunnale. Se il sole, normalmente carica e rende allegri le persone normali, agli hammers questo non serve, perché portano la gioia già nel cuore e la pioggia, porta loro soltanto una ventata di riflessioni, chiacchiere e riposo. Questa giornata non ha portato frutti in termini di allenamenti e corse al parco, ma ha portato tranquillità ed una ritrovata amicizia tra gli hammers presenti. Come sono corse veloci le ore, nella pizzeria, tra bevute e mangiate, e nella gelateria dai gusti particolari come -le 7 anime- di cui il settimo gusto non è altro che l'amore o -il signore degli anelli- richiamo di altre novelle in mondi lontani. Il piccolo gruppo, formato dalla sottoscritta strega Kikka, il mago Elvelion, il dulkar Vendicatore, la sacerdotessa Paciria e l'esploratore Cutter, ha trascorso una bellissima giornata nella kioskas di Bologna. Non si può certamente dimenticare la presenza di un particolare artista non arcanese, che nelle strade della città ospite, con in testa un imbuto, certamente un singolare cappello forse più particolare di qualsiasi accessorio in voga tra i nostri artisti, ci ha deliziato con la musica di un gigantesco tamburo. Con le nostre allegre risate, disperse tra le vie, solo il tempo ci ridesta e porta alla realtà e così purtroppo ben presto, ci porta via Paciria e Cutter. I componenti rimasti, insieme a Chiara, una gentil donzella e valletta di Elvelion, formano un particolare e allegro quartetto, che ha come prima sosta il regno della cultura, una rifornitissima bottega di libri, piena di storie: avventura, amore, disperazione e gioia trasudano dalle mura di questo luogo, un posto dove senza dubbio è stato lanciato un incantesimo, dove impedisce a qualsiasi hammers di uscire senza aver acquistato almeno un libro. Dovete sapere che la vostra amatissima (spero e non dite il contrario o vi stronko tutti) Suprema ha provato a resistere alla tentazione, ma è rimasta anche lei vittima dell'incanto. Finiti gli acquisti, la pioggia ha deciso di darci una tregua, così lasciando le riflessioni e la poesia alla bottega del libro, abbiamo continuato la nostra passeggiata, ammirando i palazzi e le torri di questa antica kioskas. Un muretto, sorto ai margini di una stupenda piazza, ha dato respiro alle nostre gambe, ma non di sicuro alle nostre bocche che hanno continuato a narrare aneddoti ed a ridere. Ad un certo punto è apparso un mercante ambulante di bracciali presentandosi a noi come “Alex Ngulungulu” seguito da un batticinque con la mano e da un amichevole pugno contro pugno; Vendicatore l'ha definito – l'adulatore moresco di hammers – visti i generosi complimenti alle componenti femminili del gruppo: commenti allegri, cortesi e ben apprezzati dalla vostra mirabile strega suprema, nonché madras. Purtroppo quando le giornate sono così belle, finiscono troppo presto e proprio quando il sole cominciava finalmente a fare capolino. Così, con il cuore pieno di nuovi ricordi, ma un po' triste per la fine dell'ennesima avventura arcanese, ci dirigiamo verso i margini del centro salutando Vendicatore. Il viaggio insieme ad Elvelion ha allungato di qualche ora il mio raduno, prima di arrivare alla dimora suprema. Nonostante fosse notte da tempo, Mystryl era però nascosta dalla nuvole e non ha potuto vegliare sui miei sogni; questa notte però, il suo aiuto non è stato necessario: ancora avvolta dalla magia del raduno, i miei sogni sono stati incantevoli anche se con una leggera spolverata di malinconia e nostalgia. Arrivederci al prossimo Raduno di Arcano, cari amici miei!
Kikka Strega Suprema Madras di Launam
Paciria&Kikka
Ah che giorno, quello del raduno di Bologna. Una giornata passata in bella compagnia, velata però di tinte drammatiche e bagnata da copiosa pioggia. Per pure esigenze narrative darò particolare peso all'inizio della giornata. Il cielo relativamente sereno del mattino mi regalò un po' di ottimismo, appena svegliato. Tutto preparato la sera prima. Via, in direzione della stazione. Da buon Dulkar, mi aggiro per la stazione soppesando ogni avventore, ogni angolo o porta da cui potesse provenire un pericolo. In attesa del mio vice, mi rifocillo all'oneroso bar della stazione. Il tempo passa, Silver non arriva, l'ora della partenza incombe. Al telefono mi dice che è quasi arrivato. Trovato il binario, soppesato con uno sguardo a metà tra il sospettoso e l'ammaliato la curiosa ragazza vestita di rosso con un buffo cappello e un sacco di bottoni sulla giubba, che spiega ai viaggiatori l'ovvia procedura per metter piede sul gigantesco mezzo di trasporto. Salgo sul treno fiducioso. Una volta dentro, una voce meccanica annuncia la partenza ma di Silver non vi è traccia. Al telefono non potrei sentire parole peggiori: "L'ingresso della stazione è sbarrato! Cerca di fermare il treno in qualche modo!". Shuriken in mano, mi avvio per bloccare il treno, ma un attimo prima di giungere alla porta, questa è già chiusa e il treno si mette in moto. Lo sconforto mi prende immediatamente, e oltre al danno si aggiunge la beffa perché intanto Silver, da buon Dulkar, aveva trovato in fretta un'altra entrata. Parto quindi da solo in direzione Bologna, con la tristezza nel cuore per la perdita fin troppo repentina del mio compagno di viaggio. L'arrivo a Bologna avviene nei sotterranei, la risalita verso la superficie, dove ho fissato l'incontro con gli altri, comprende un elevato numero di gradini da fare. Arrivato al punto di incontro, noto subito la forte pioggia che sta cadendo sulla città. Fortunatamente trovo Kikka e Cutter, Paciria ed Elvelion, con dama al seguito, sono nei paraggi, recuperiamo anche loro in breve. L'idea originaria era di fare un giro per la città, ma la pioggia e il freddo ci costringono a passeggiare perennemente sotto i portici. Con Cutter intrattengo intanto un'interessante discussione su un enigmatico e leggendario assassino di qualche era fa, tale Jack lo squartatore, e di tutti i misteri che avvolgono la sua storia. Il pranzo è soddisfacente, consumato su una bella tavola rotonda, in una taverna vicina al centro città. Tra una pizza e l'altra discorriamo di accenti, dialetti, usanze dei vari angoli d'Italia. Usciamo dalla taverna speranzosi che la pioggia abbia dato tregua. Macché. Tutt'altro. Sono ancora i portici ad accogliere il nostro vagare. Mi estraneo un attimo dal resto del gruppo per cercare di mettermi in contatto con Silver, desideroso perlomeno di salutare a voce Kikka & co. Prima una gelateria, poi una libreria. In mezzo i saluti di Cutter e Paciria, che ritornano alle loro dimore e la telefonata di Silver Wind. Esco dalla libreria con ben due volumi, conscio del fatto che un altro viaggio in treno da solo e senza nulla da fare potrebbe essere deleterio per la mia ragione. Ma soprattutto esco dalla libreria e... niente più pioggia! Elvelion e la sua dama ci guidano quindi per le vie della città, verso scorci e piazze che non avevamo ancora potuto vedere. Non sarà un prato, ma il basso muretto su cui ci fermiamo per fare due chiacchiere e godere dello sguardo la vita che anima la piazza, dà un po' di conforto alle gambe e una sensazione di pace e relax. Veniamo anche interpellati da un moresco adulatore di fanciulle, tale Nkulunkulu, personaggio curioso e pittoresco, che si rivelerà essere un mercante, dalle notevoli doti oratorie. Giunta l'ora per me di tornare alla stazione, ci rimettiamo in marcia, l'ultima discussione della giornata la intrattengo con la dama di Elvelion, argomento questa volta sono gli strumenti musicali, per la precisione... organetti! E se non ricordo male anche danze folk, delle quali pian pianino sto imparando qualcosa. Saluto gli altri tre con gratitudine e faccio ritorno alla stazione e quindi a Torino. Grazie Hammers!
Vendicatore
Vendicatore ed Ace, il succo di Caliur
Vendicatore ed Elvelion
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