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Myrt, Madras di Klivia e Comandante delle Amazzoni Imperiali Froll. Figlia di ribelli, catturata dopo la morte dei miei genitori, tenuta in casa come un maschio, cioè come una serva, trattata alla stregua di un animale. Non vesto come le altre amazzoni, non parlo quasi mai, e negli occhi mi leggerete solo disprezzo, per questa terra che non considero mai mia.
Se all'interno delle Amazzoni lo spirito unitario sostiene il tutto, non sostiene me. Ragazzine che ho visto prendermi a sassate ora mi guardano dall'alto in basso, una sta perfino per prendere il posto di Colei che ebbe pietà di me. Le cose cambiano, ma nè io nè Klara dimentichiamo: nei suoi occhi il disprezzo, il ricordo di uno sberleffo: "Vattene Myrt, vai con i tuoi simili nelle cantine, e attenta ai gatti!" e il coro delle altre nelle mie orecchie: "ratto, ratto, ratto!" Lungo gli avambracci porto lunghi segni bianchi, lasciatimi quand'ero piccola dalla tigre che ora vedete al mio fianco, Shina, tigre nella cui gabbia mi infilarono una notte, così, per scherzo.
Il balenìo verde del mio sguardo vi chiuderà le parole sulla lingua, serrate come denti. La mia libertà, conquistata nell'amicizia con Gana e Mokada, figlie predilette di Madras Kolise, si traduce oggi nel mio assoluto diritto, secondo solo a quello dell'Imperatrice, di reclamare la testa di chi mi attraverserà la strada. E non contate sul mio buon cuore: a differenza delle altre Madras io non vi terrò per mano.
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